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Il day after di Gabbiadini, eroe con la valigia: «classe, coraggio, il gesto verso i tifosi»

Rassegna stampa sull’uomo del giorno, che entra e risolve la serata con un rigore pesantissimo: Gabbiadini al passo d’addio, ma con «un orgoglio d’acciaio».

Il day after di Gabbiadini, eroe con la valigia: «classe, coraggio, il gesto verso i tifosi»

Manolo day

È tutto un fiorire di letteratura giornalistica su Manoolo Gabbiadini, protagonista ieri sera di un momento emblematico di sport. L’ultimo, inteso come inatteso, dimenticato e vituperato, che all’improvviso si trasforma in eroe. Soprattutto, la cosa più romantica, in eroe che si rivela salutando la sua gente. In questo caso, con un rigore salva-risultato al 93esimo. Una palla pesante da calciare, esattamente come…. le sue.

Questo il concetto anatomico e metaforico della Gazzetta, che citiamo testualmente: «Manolo è in partenza, lo sanno tutti, eppure ha avuto le palle, scusate il francesismo, di prendere in mano quel pallone, che pesava una decina di chili, di depositarlo sul dischetto e di infilarlo in rete. Classe e coraggio: non era facile calciare quel rigore. Potrebbe essere il suo ultimo gol con il Napoli. Se fose davvero così, andrebbe via a testa alta».

Destinazione Premier

Il Corriere dello Sport è più pragmatico, e scrive di come il rigore possa difficilmente cambiare le cose in relazione all’addio per gennaio, al trasferimento. Che, quasi certamente, avrà l’estero come destinazione: i club in lizza per portarsi via l’attaccante sono i soliti, Southampton, Stoke City, Wolfsburg o Schalke 04. Un’esperienza straniera che, come detto più volte anche dall’agente Pagliari, stuzzica per primo proprio il ragazzo.

Che ieri sera, dopo l’exploit del rigore, si è lasciato andare a un gesto bello nei confronti della tifoseria. Lo scrive Il Mattino, in un articolo tutto dedicato a lui: «La sua corsa verso il settore ospiti ha un significato ancora più bello: un segno di affetto verso un pubblico che non lo ha mai scaricato,nonostante le prove negative e la sofferenza per aver giocato in un ruolo che non si è mai sentito suo. È un gol che vale solo un punto ma che consegna a tutti il ricordo di un ragazzo con l’orgoglio d’acciaio».

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