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Perché Chiriches è la prima riserva nella difesa del Napoli

È un centrale difensivo classico, quel regista arretrato di cui ha bisogno Sarri quando Albiol non c’è. I numeri dell’ex calciatore del Tottenham.

Perché Chiriches è la prima riserva nella difesa del Napoli
Chiriches

Elogio di Vlad

Una delle ultime volte che abbiamo scritto di Vlad Chiriches, era appena finito il campionato 2015/2016. Facemmo un elogio, di Chiriches. Del calciatore, del professionista. Scrivemmo cose così:

Il caso di Vlad Chiriches è molto particolare. Ha giocato appena 1300 minuti in stagione, eppure è riuscito a convincere tutti. L’ha fatto nonostante un errore marchiano contro il Chievo, una cappellata clamorosa in uscita palla al piede. In un tempo minimo, ne abbiamo cifrato il minutaggio, ma anche le 17 presenze totali in tutte le competizioni ci dicono che l’ex Tottenham ha avuto appena il tempo per cercare di dimostrare le proprie doti. Eppure, ce l’ha fatta.

Certo, ognuno potrebbe in qualche modo rispondere che magari ci si poteva aspettare di più da un calciatore dal valore internazionale riconosciuto, proveniente dalla ricchissima Premier League e titolare della fascia di capitano in una nazionale della media borghesia del pallone europeo. Però, anche questa affermazione, condivisibile di principio, va contestualizzata. Perché Chiriches si è ritrovato a giocarsi il posto con un rinato Albiol e con un vero e proprio mostro come il Koulibaly di quest’anno. Una roba che nessuno si aspettava, forse nemmeno lo stesso Sarri.

L’altro ieri, contro il Torino, Chiriches ha realizzato il suo quarto gol con la maglia del Napoli. Due l’anno scorso, due quest’anno. Ma questo pezzo, ovviamente, va oltre il gol. Oltre quello che, nella sua analisi tattica, Alfonso Fasano ha definito così; «un difensore che prende palla nella sua metà campo e chiude il contropiede a due metri della porta avversaria, è la perfetta descrizione di questa situazione di totale assenza di strategia preordinata». Ovviamente, si descriveva un preciso periodo della partita.

Oltre il gol

Ecco, andiamo oltre quello. E parliamo di Vlad Ha giocato al posto di Koulibaly, vuol dire che non è che sia cambiato tanto rispetto all’anno scorso. Però, bisogna dirlo, sono cambiate contingenze e considerazione. Si è fatto male Albiol, poi è toccato a Kalidou. Ed è sempre e comunque toccato a Vlad Chiriches sostituirli. Sempre, tranne quando pure lui è stato infortunato (incidente avvenuto in nazionale, lesione al menisco mediale). Vlad è venuto prima pure di un difensore pagato 25 milioni in tutto, obiettivo di mercato di vecchia data centrato sul finire dell’ultima sessione.

A Torino, è toccato a Vlad. Dopo Istanbul (l’ultima di Maksimovic in campo), è toccato sempre a lui sostituire Albiol. A Cagliari, c’era lui accanto a Koulì prima che si facesse male. Al posto del francosenegalese, è entrato lo spagnolo. Per una coppia di registi difensivi che, in realtà, lasciava qualche perplessità. Anche noi, prima di Napoli-Torino, eravamo indecisi tra il rumeno e Maksimovic, ex di turno. Sarri, invece, ha premiato Vlad.

Palleggio e senso della posizione

Varando una particolarissima cerniera centrale di gran palleggio, di gioco accademico e posizionale prima che fisico. Sì, Chiriches sembra essere più un doppione di Albiol che un suo compagno di reparto. Lo riproduce, più che completarlo. Da qui, da questa assonanza di caratteristiche – e dalle parole del tecnico – si capisce perché sia stato sempre Chiriches, il prescelto. Soprattutto quando c’è stato da sostituire Albiol. Tra tutte le tre “riserve”, Chiriches è quello più portato alla costruzione del gioco, a crearlo più che al semplice rilancio. Un modo per aiutare i compagni e la squadra a supplire all’assenza dell’ex Real Madrid, un modo per aiutare (guidare?) Koulibaly nella gestione della linea. Quello che, Sarri docet, manca ancora a Maksimovic.

I numeri di Chiriches parlano da soli. Cinque eventi difensivi a partita e il 67% di duelli aerei. Il centrale difensivo classico. Ma poi, anche un 94% di passaggi riusciti e pure un passaggio chiave, con annessa occasione creata. Il regista arretrato che serve al Napoli, che serviva quando Albiol non c’era. E che riesce anche a integrarsi con lo spagnolo, per formare una coppia forse meno fisica (da qui le nostre perplessità per lo scontro con Belotti, parzialmente vinto) ma di grande affidabilità sull’anticipo e sulla gestione del pallone.

Oltre 700 minuti giocati

Chiriches è arrivato a 9 presenze stagionali, per 721 minuti giocati. Siamo già vicini ai numeri dell’anno scorso. Non è un caso, anche se – ripetiamo – le contingenze gli sono state amiche. È una crescita anche questa, per il Napoli, che (pare) a Firenze schiererà Maksimovic accanto ad Albiol. Rinunciando a Vlad, scegliendo il turnover, valorizzando tutta la rosa. Tutto questo, lo scriviamo ancora, non è un caso. È una grande squadra che cresce, è un organico completo che si esprime. Con Chiriches, su cui noi non vogliamo soffermarci. Che però è bello da rivedere (lo faremo sotto), e che ci dice tanto sulla qualità di questa squadra. Lo scrivemmo anche a giugno, ve lo rifacciamo leggere. A memoria retroattiva, per così dire.

Poi, ecco la prossima stagione. Quella in cui, a partire dal mercato, Chiriches dovrà rappresentare (suo malgrado) un’altra fotografia importante del futuro azzurro. Perché nel frattempo è arrivato Tonelli, e non è ancora partito nessuno tra Albiol e Koulibaly. Il Napoli, quindi, ha in rosa quattro difensori centrali potenzialmente titolari. Con Albiol e Koulibaly sempre davanti, ma con l’ex empolese e appunto Chiriches a sperare che Sarri aggiusti il suo turnover e crei delle vere e proprie rotazioni. Pure al centro della difesa.

Una necessità, in vista soprattutto dei molteplici impegni che attendono gli azzurri nel prossimo campionato. Se Chiriches dovesse rimanere al Napoli, il club partenopeo confermerebbe e amplierebbe ancora i concetti che stanno dietro alla sua politica di costruzione e mantenimento dell’organico. La famosa formula dei “due uomini per ruolo” che, in qualche modo, dovrebbe caratterizzare tutte le grandi squadre. E che, per l’appunto, passa da un Chiriches che resta a Napoli pur con altri tre concorrenti per il suo ruolo in campo.

 

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