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“Rog esiste e non esiste”, parola del maestro Zotohama

La parola rog ha significati diversi in quasi tutte le lingue più note. Il croato è come il gatto di Schrödinger. Come il Buddha.

“Rog esiste e non esiste”, parola del maestro Zotohama

Una sera col maestro

Conobbi il maestro Hiroshi Zotohama anni fa durante una vacanza in Giappone. Mi trovavo a pochi chilometri da Nagoya e lui ascoltava Chelsea-Napoli di Champions League alla radio. La cosa destò la mia curiosità, così attaccai bottone. Al termine della discussione era divenuto la mia guida spirituale.

Approfittando di una sua breve permanenza a Praga, dove lavoro, l’ho incontrato ieri sera alla Pivoviny Národní. Avevo in animo di parlargli. “Maestro – gli ho detto, sorseggiando la squisita Ale 15 della casa – ultimamente penso a Rog . Lei che idea ha di questa vicenda?”. Zotohama si è stretto nelle spalle e mi ha risposto:

Raniero, ho letto il tuo ultimo pezzo su Sarri, lo zen e l’arte del tiro con l’arco. Mi permetto di suggerirti un altro libro: Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, dove si dice che la fretta è di per sé un atteggiamento velenoso da ventesimo secolo, che tradisce indifferenza e impazienza.

Rog è Theresa May

Sono rimasto sorpreso da questo suo interesse e dal suo punto di vista. “Ha letto le ultime teorie a riguardo? – ho insistito – Secondo la prima, Rog sarebbe Theresa May, per cui non c’è speranza di vederlo in campo prima che la Gran Bretagna invochi l’articolo 50 per avviare la Brexit. Ma è la seconda teoria quella che mi provoca notti insonni. Essa dichiara che, ogni volta che si inverte lo spin di un elettrone, Rog appare e scompare, che i medici del Napoli non se n’erano accorti e che al Cern lo sappiano e l’intera comunità scientifica abbia sospeso tutte le ricerche sulla teoria delle stringhe per concentrarsi sull’esistenza quantistica del croato”.

Zotohama sorseggiò la schiuma della Ale. Poi mi guardò negli occhi e rispose lentamente: “Ricordi quando, in Giappone, mentre apprendevamo alla radio del goal di Inler, commentavamo i koan zen sulla rete di falsi simboli del mondo? La verità è sempre più vicina di quanto si immagini. Tu conosci il significato della parola Rog?” e mi ha mostrato il suo smartphone fermo su una pagina di Wikipedia alla cui vista sono rimasto impietrito.

Tutti i significati della parola rog

La parola “rog” aveva significati diversi in quasi tutte le lingue più note, secondo radici e provenienze differenti. “Leggi – mi disse – In arumeno Rog significa io prego. La meditazione, Raniero. Quella di cui parlammo guardando il 4-1 di Ivanovic. Ricordi? In olandese esso è il raggio, che trafigge, che non si vede ma rende ciechi. In rumeno significa per favore, come la supplica disperata che fanno i panchinari dimenticati agli allenatori di pietra. In inglese significa sia scuotere, come scossa è la tua anima, che intossicazione da narcotici, sotto il cui effetto finirete voi tifosi . Ma in croato, la sua lingua nativa, Rog vuol dire corno. Capisci? Corno!”

Non capivo se era la seconda bionda che bevevo a rendermi alticcio, ma allora tutto mi è parso confuso. Per questo il maestro mi ha poggiato una mano paterna sulla spalla: “Rog esiste. E non esiste. Come il gatto di Schrödinger. Come il Buddha. Come ciò di cui devi liberarti per vedere la luce”.

Il maestro è trasalito come in trance. Ricordo d’aver pianto commosso. Turbato da quanto il calcio ci spinga al limite delle nostre coscienze. Ma turbato anche dalle mille e seicento corone che ho dovuto pagare per il maestro per le sette birre e il taxi che lo ha riportato in albergo mentre cantava Funiculí Funiculá.

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