ilNapolista

La moviola in campo serve? Il gol annullato alla Germania sembrava buono

L’entusiasmo di Busacca per la decisione presa con la Var è eccessivo: restano molti dubbi sulla posizione di Volland e quindi sulla novità tecnologica.

La moviola in campo serve? Il gol annullato alla Germania sembrava buono

Attento a ciò che desideri quando preghi perché potresti ottenerlo”. Questa frase è di Stephen King, mutuata dall’originale coniata da Oscar Wilde che recitava: “Ci sono due grandi tragedie nella vita. La prima è desiderare ciò che non si può avere…l’altra è ottenerlo”. Entrambe ci ronzano in testa da ieri sera, precisamente dal gol annullato a Volland, attaccante del Bayer Leverkusen, durante Italia-Germania. Il guardalinee portoghese Barbosa Tavares alza immediatamente la bandierina segnalando l’offside del tedesco. Al replay, la segnalazione pare errata: il giocatore è sì oltre tutti i difensori ma sembra in linea con il pallone al momento del cross del compagno di squadra. Segnalazione comunque oggettivamente complicata e per di più durante un’amichevole, abbastanza per passarci sopra senza troppi drammi.

E invece non è proprio così. Perché la partita di ieri sera è stata scelta per la sperimentazione del Var. Video Assistant Referee, o moviola in campo, che dir si voglia. Rigorosamente offline, da dettato della Fifa. Vale a dire che qualsiasi elemento si fosse rilevato dal video non avrebbe avuto utilizzo pratico sul campo ma sarebbe servito solo a testare la bontà del sistema. Il designatore Fifa Massimo Busacca, ex arbitro svizzero, torna invece improvvisamente “online” a fine partita e ai microfoni della Rai dichiara:

I due assistenti in cinque-sei secondi sono riusciti a valutare che al momento del passaggio un ginocchio potesse veramente essere più avanzato della linea del pallone.

Non si sa se quello di Busacca sia stato un eccesso di zelo o di entusiasmo, ma fossimo stato in lui ci saremmo andati decisamente più cauti. In una fase di sperimentazione, sarebbe bene non scoprire troppo le carte. Anche se Busacca può aver pensato che votarsi alla trasparenza, per fugare da principio qualsiasi dubbio sul corretto utilizzo dello strumento, fosse una scelta migliore. La scelta del verbo, più di tutto, ci lascia perplessi. Perché esprime una convinzione, magari una “ragionevole” certezza ma non una certezza ASSOLUTA. Ed essendo Massimo Busacca svizzero di Bellinzona, Canton Ticino, dove dunque l’italiano è la lingua ufficiale, non abbiamo dubbi sulla sua capacità di coniugare correttamente i verbi.

Quel gol più lo riguardiamo e più ci sembra buono. Si trattava di un’amichevole e per di più il gol lo aveva segnato la Germania, neanche l’Italia. Quindi non c’è neanche la parvenza di un minimo pregiudizio a influenzare la nostra sensazione. Ovviamente, il nostro occhio è umano come quello di chiunque e possiamo naturalmente sbagliarci. Ma se pure le parole di chi era addetto a visionare con strumenti molto più sofisticati non suonano affatto come una sentenza definitiva (e pazienza se Busacca tenta di correggere il tiro subito dopo utilizzando i verbi “constatare” e “confermare”), qualcosa davvero non torna.

Ok, lo strumento è ancora in fase di sperimentazione. Facile che venga implementato con delle specifiche che lo rendano infallibile, tipo goal-line technology, tracciando infinite linee simmetriche e virtuali sul campo che diano certezze che le striature dell’erba non riescono a dare. E magari, come auspicato dal presidente Fifa Infantino, con decisioni spiegate poi dagli stessi arbitri, in modo da dare la possibilità finalmente a loro di poter chiarire il proprio punto di vista ed essere più “umani” e a tifosi ed addetti ai lavori di capire sul serio come opera un direttore di gara. Ma lo scenario che ci si è aperto davanti agli occhi, riguardando il gol di Volland, ci ha un po’ preoccupato.

Immaginate se nemmeno una decisione presa alla moviola togliesse davvero i dubbi. Se nemmeno sviscerando un’azione simile analizzandola frame per frame e da ogni prospettiva, si riuscisse ad addivenire a una conclusione certa. Le polemiche che vediamo oggi, tra tifosi e in televisione, a che livello arriverebbero? Moltiplicate come minimo per dieci, suppongo. Peggio ancora, figuriamoci se una decisione siffatta in sede di verifica si rivelasse poi addirittura SBAGLIATA, per un errore umano di valutazione o per un “bug” del sistema. Che cosa succederebbe? Si scatenerebbero di certo (e forse anche a ragione) interrogativi del tipo “chi controlla i controllori?”. Altro che interrogazioni parlamentari, poi. Da brividi.

A questo punto chiediamo a chi di dovere: fate con calma, prendetevi tutto il tempo che vi occorre, ma fate le cose per bene. Abbiamo aspettato tanto, possiamo farlo ancora per qualche tempo. Purché ciò che venga fuori alla fine, sia a prova di bomba. Uno strumento che fosse anche solo leggermente men che perfetto, creerebbe ancora più danni. Da ieri sera, grazie a Kevin Volland, lo so.

ilnapolista © riproduzione riservata