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Una rete ogni 200 minuti: Mertens attaccante segnerebbe 17 gol a campionato

Statistiche e immagini dimostrano che Mertens più vicino alla porta può giocare, anche come sponda per Gabbiadini.

Una rete ogni 200 minuti: Mertens attaccante segnerebbe 17 gol a campionato

13, 10, 11, 4. I gol di Dries Mertens nelle quattro stagioni (la quarta è appena agli inizi) con la maglia del Napoli. Non sono pochissimi, soprattutto in relazione al ruolo (esterno, seppure offensivo) e ai minuti giocati (7803, per una media di una rete ogni 205 minuti di gioco). Una proiezione del rapporto reti/minuti giocati in un intero campionato (38 partite di 93′) porterebbe Mertens a 17 gol. Una quota da attaccante, la stessa del primo Higuain e con un gol in meno rispetto alla seconda stagione del Pipita.

Ieri abbiamo parlato del Falso Nueve, indicando proprio in Mertens la possibile soluzione per “creare” questo ruolo all’interno del Napoli. In effetti, anche Sarri la pensa più o meno così: in estate, nel ritiro di Dimaro, la situazione era simile a quella di oggi, con il solo Gabbiadini (al massimo Dumitru) come punta disponibile. Ebbene, è toccato proprio a Mertens assumere il ruolo nominale di centravanti.

Perché Mertens? O meglio, poniamoci diversamente la domanda: perché non Mertens? È proprio questo il punto. Tra tutti i calciatori in organico, il belga ha le caratteristiche migliori per poter interpretare questa nuova figura.

Il perché no, rispetto a Milik e pure allo stesso Gabbiadini, si fa risalire a una questione di altezza, di presenza fisica in area. Due soli gol di testa in un’intera carriera, uno durante l’esperienza in Olanda al Psv e uno con la maglia del Napoli (l’anno scorso, in Europa League a Varsavia). Come dire: due rondini che non possono fare proprio primavera. Il Napoli è una squadra che effettua molti cross dalle fasce, soprattutto da quando Milik è stato inserito negli schemi. Di conseguenza, l’eventuale utilizzo di Mertens come centravanti, seppure finto, porterebbe a un necessario cambiamento in questo senso: i cross dovrebbero essere indirizzati ancor più maggiormente del solito verso Callejon, che a sua volta è già destinatario di un numero maggiore di traversoni.

Andare oltre questo importante dettaglio vuol dire entrare nello scenario del “perché sì”. Mertens, tra tutti gli esterni offensivi a disposizione del Napoli, è quello con la maggiore velocità di esecuzione, soprattutto al tiro. Callejon, che in gioventù ha studiato e giocato da attaccante, è però irrinunciabile sulla destra. Quindi, Dries. Che tira, benissimo, da tutte le posizioni. E soprattutto, lo fa velocemente, col destro e col sinistro.

Sotto, uno dei 7 gol con il mancino realizzati nella sua avventura a Napoli.

La velocità di esecuzione sta proprio nel capire che in quel momento, l’unico modo per segnare è calciare col piede opposto. E farlo pure bene, in diagonale, chiudendo benissimo l’angolo.

Molti gol di Mertens nascono dalla classica giocata alla Insigne: palla portata avanti col destro sul lato sinistro dell’area di tiro, conclusione a incrociare sul secondo palo. Molto spesso a giro, ma anche di gran potenza. Sono i gol che conosciamo e ricordiamo di Mertens, ma ce ne sono altri che sono molto più d’attaccante. Di rapina, come si diceva una volta.

Un esempio è quello realizzato col Benfica, due settimane fa in Champions League. Un altro esempio, che mischia queste due tipologie di gol e mette quindi in risalto una buonissima capacità di conclusione e di inquadramento della porta in tempi brevi è quello realizzato con il Cesena, nella 36esima giornata del campionato 2014/2015. Sotto, la videosintesi di quella partita. C’è anche un altro gol di Mertens in versione centravanti: palla che balla in prossimità del portiere, perfetta lettura situazionale e conclusione immediata con una bella coordinazione di destro.

Il resto dell’aderenza a questo ruolo sta nell’innegabile capacità di dialogo con i compagni e di trattamento del pallone negli spazi stretti. Le statistiche sono chiare: una media di 2,6 tiri a partita, sempre come esterno offensivo, nelle sue tre stagioni e un pezzettino al Napoli, con una shot accuracy variabile, che va dall’83% in campionato di quest’anno (60%) in Champions fino al 57% della Serie A 2013/2014 e al dato minimo del 44% dell’ultimo campionato.

Un rapido screening di tutti i risultati ci dice che, tendenzialmente, Mertens riesce sempre a mettere all’interno dello specchio della porta molto più di un tiro su due. Una media da attaccante, appunto, a cui accoppiare i 21 assist realizzati finora nella sua esperienza napoletana e gli 1,5 dribbling riusciti di media (per partita).

Suggestione a parte, la possibilità c’è. Probabilmente, a livello di caratteristiche tecniche e fisiche e di adattabilità mentale, Callejon sarebbe un perfetto centravanti surrogato. La sua disponibilità al sacrificio sulla destra, però, non ci permette di andare oltre la suggestione. E ci fa indicare Mertens come candidato numero uno ad una doppia veste: intanto, questo è certo, come spalla potenziale di Gabbiadini sottoporta. Abbiamo visto oggi, in un pezzo di Alfonso Fasano, come l’ex doriano abbia un rendimento migliore quando c’è un calciatore che staziona in posizione avanzata, da riferimento offensivo intorno a cui girare senza offrire punti di riferimento alla difesa avversaria. Una possibilità cui Mertens può sottendere in maniera diversa rispetto a un attaccante classico, ma che sta al belga molto più che a Insigne, ad esempio. Il talento di Frattamaggiore è un calciatore più slow, bravissimo a far viaggiare la palla con la delicatezza e la precisione del piede, ma non proprio a suo agio negli spazi strettissimi del centro dell’area.

Questo pezzo, però, candida Mertens anche ad alternativa secca di Gabbiadini, un falso nueve che in realtà possiede tutte le credenziali per interpretare a modo suo il ruolo di centravanti. Quindi, non proprio falso. Lo abbiamo visto con dati e immagini, ma pure nei pochi momenti in cui Sarri ha provato questa alternativa a Dimaro. Era Napoli-Virtus Entella, finì 5-0 proprio quando Mertens si mise a fare il centravanti. Era appena andato via Higuain, o comunque la notizia era iniziata a circolare. Più o meno come oggi, solo che almeno sappiamo che Milik è destinato a tornare. E che c’è Gabbiadini, of course. In caso di necessità, però, Dries Mertens c’è. E non sarebbe un’esagerazione.

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