ilNapolista

Trent’anni fa polemica a Napoli perché Bianchi e Maradona dissero: «Non siamo da scudetto»

Sarri sotto attacco per aver ripetuto quel che tutti (non il Napolista) dicono da mesi. Trent’anni fa, Diego e Bianchi dicevano le stesse cose

Trent’anni fa polemica a Napoli perché Bianchi e Maradona dissero: «Non siamo da scudetto»

“Perché mai esponenti di spicco del Napoli come l’allenatore Bianchi e il capitano Maradona dimostrano chiaramente di non credere nelle possibilità della squadra? È possibile che dopo aver investito tanti miliardi si debba sentir che «il Napoli non è da scudetto»? È giusto che imprese esaltanti come il successo sul Torino, venuto in un momento tanto difficile per la vita della società e della squadra, debbano passare come fatti episodici, dovuti a circostanze occasionali, e non come il frutto di una programmazione destinata a produrre altri punti e altre soddisfazioni?”

Gli interrogativi sono l’attacco del pezzo del Mattino del 7 ottobre 1986, stagione che culminò in un importante successo calcistico per il Napoli. Il Napoli è reduce dall’eliminazione in Coppa Uefa, ai rigori contro il Tolosa. Maradona è travolto dalla nascita di Diego Armando junior annunciata da Cristiana Sinagra. In estate Italo Allodi è stato coinvolto nell’indagine del calcio scommesse per il pareggio tra Udinese e Napoli. Sulla testa di Carnevale pende una condanna di quindici giorni per aver incassato soldi sotto banco. La rosa è incompleta a causa della mancanza di un regista vista la partenza di Pecci non sostituito. Ferlaino è accusato di non aver acquistato il secondo straniero. Ad alimentare ulteriormente le polemiche ci pensano Ottavio Bianchi e Diego Maradona che dichiarano: «Il Napoli non è da scudetto».

Una polemica fortemente d’attualità, viste le frasi che ripete puntualmente Sarri, da ultimo domenica dopo la sconfitta a Bergamo. Resta misterioso l’attacco dei media – anche napoletani – all’allenatore visto che per l’intera estate hanno strombazzato che la Juventus era nettamente più forte degli azzurri, che la partenza di Higuain aveva chiuso i giochi ancor prima di cominciare. A noi, come sapete, piacerebbe un allenatore che se la giocasse sempre a viso aperto, anche dialetticamente, che non si rifugiasse spesso in scappatoie o addirittura in un attacco alla società. Ma è meno comprensibile da parte di chi da quasi tre mesi scrive che tra la Juventus e il resto delle squadre italiane c’è un abisso.

img_0372

La polemica, comunque, non è nuova. Trent’anni fa, andò in scena pari pari. Sentite come il tecnico bresciano commentò negli spogliatoio la vittoria per 3-1 sul Torino.

Il coglione che aveva sbagliato a Tolosa ha vinto giocando alla stessa maniera, anzi difendendosi in dieci, e attaccando in contropiede con chi capitava.

Non è solo l’allenatore Bianchi a fare il pompiere. Ci pensa anche Maradona:

Continuo a dire che il Napoli non è da scudetto. Questa è la realtà. Perché dire una cosa che non è giusta e non è vera? Si può parlare così per scaramanzia una volta o due. Io ho detto queste cose sin dal primo giorno di ritiro. Ho visto il Napoli e ho capito che non era da scudetto.

Il giornalista lo incalza, visto che il Napoli in classifica è solo un punto dietro la Juventus. Una Juventus, ricordiamolo, con Platini sul viale del tramonto. E Maradona risponde: «Tutti gli anni si dice che possiamo recitare la parte dell’anti-Juve. poi succede quello che è successo a Pisa l’anno scorso e si dice che siamo una chiavica (eh sì, Maradona ormai ha imparato il dialetto “puro”)». Il passaggio successivo è straordinario.

Domanda: Ma è giusto non sentirsi da scudetto dopo che nelle casse della società sono entrati più di venti miliardi?
Ecco la risposta di Maradona: «I tifosi devono capire che Ferlaino non può pagare otto miliardi un giocatore che ne vale due. Purtroppo anche questa è una realtà del calcio italiano: se un giocatore lo compra il Milan, o qualcun altro, ha un prezzo, se lo compra il Napoli, il prezzo sale. Per questo non possiamo fare la squadra che voglio io, che vuole Bianchi, che vuole Ferlaino».

Alla Gazzetta, alla vigilia di Napoli-Torino, Maradona dice: «Molti dicono che siamo da scudetto e non è vero. Anzi è un’etichetta che ci complica le cose. L’anno scorso l’atmosfera era più tranquilla, proprio perché nessuno pretendeva chissà cosa dalla squadra».

Più avanti, alla vigilia di Napoli-Atalanta, Bianchi rilascia le seguenti dichiarazioni su Napoli: «Lavorare a Napoli, questo ambiente, è più stressante che in altre parti. Dall’inizio del campionato abbiamo subito una serie di attentati di ogni genere. Attentati, certo. Possono essere attentati gli infortuni, le squalifiche, certi episodi extracalcistico che minano la serenità della squadra e incidono sul rendimento dei giocatori».

 

ilnapolista © riproduzione riservata