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È Strinic il vero caso del ridotto turn over del Napoli

Il croato conosce gli schemi di Sarri eppure ha giocato solo contro il Bologna: uscì per crampi e Sarri lo bacchettò.

È Strinic il vero caso del ridotto turn over del Napoli

L’avevamo preannunciato stamattina: l’unico vero caso di turnover a Napoli ha un nome, un cognome, e un caschetto di capelli biondi. Il nome e il cognome sono, rispettivamente, Ivan e Strinic. I capelli biondi sono i suoi. Sì, perché di tutti i calciatori-alternativa che sono rimasti a Napoli dopo l’annata 2015/2016 (Chiriches infortunato a parte, anche se curiosamente ha lo stesso numero di presenze del croato essendo subentrato in Napoli-Milan) è l’unico ad aver giocatouna sola partita. Ci sarebbe El Kaddouri con zero, ma è infortunato. Maggio ha giocato due partite e dato effettivamente il giusto ricambio a Hysaj, Zielinski che ha fatto riposare i centrocampisti (è un nuovo acquisto, ma lo consideriamo già iniziato al calcio di Sarri) e Mertens ha conteso a Insigne il posto da titolare. Il resto (David Lopez e Valdifiori) sono andati via.

Solo Strinic, quindi. Che ha giocato una sola partita e nemmeno tutta. Quello del croato è un caso anche nel senso delle dinamiche interne: proprio al termine di questa sua prima e unica partita stagionale, Napoli-Bologna, Sarri andò in sala stampa e (tra il serio e il faceto) parlò dei crampi di Strinic, del fatto che li accusasse solo quando giocava con il Napoli e non quando andava in campo con la Croazia. «Ha fatto bene, ha avuto un inizio di crampi e ha chiesto la sostituzione. La cosa che mi fa imbestialire è che Strinic ogni volta che gioca con noi gli vengono i crampi e invece quando gioca con la Nazionale croata fa novanta minuti», furono queste le parole dell’allenatore.

Al di là di questo (altro) piccolo mistero interno, Strinic rappresenta il vero caso di questa squadra. È un giocatore inserito negli schemi, che conosce i movimenti e le consegne che l’allenatore toscano pretende dal suo terzino sinistro e non ha giocato neanche malissimo nel match contro i felsinei. Fu lo stesso Sarri a definire «ordinata» la sua prestazione. Noi del Napolista scriviamo questo pezzo ma in realtà non è che siamo sorpresi. Lo sapevamo già che sarebbe andata a finire così, almeno con Strinic. Lo avevamo preannunciato nella biografia stagionale della scorsa stagione:

A un certo punto, però, Strinic sparisce. L’alternanza dei primi tempi con Ghoulam si trasforma in una dittatura algerina, con l’ex Saint-Etienne in campo sempre, sia in Europa League (per forza, Strinic aveva già giocato in quella competizione con quei simpaticoni del Dnipro) che in campionato.
Quindi, come dire. Strinic in panchina ce l’hanno messo in due su due. Benitez prima, Sarri subito dopo. Pur non essendo un giocatore scarso o approssimativo, i due allenatori che l’hanno avuto al Napoli hanno comunque deciso che Strinic non era all’altezza dell’undici titolare.

Che Strinic sia (già) sparito anche quest’anno, proprio nell’anno in cui il dogmatico dei titolarissimi Sarri sembra riuscirsi a concedere qualche deroga dal suo integralismo? Ci pare strano, ci pare male. Intanto, però, Ghoulam è quinto nella classifica dei minuti giocati in Serie A (592′) e non ha saltato neanche un minuto di Champions League. Colpa/merito della sua ottima forma, certo. Ma forse, anche qualcosa che va contro Strinic, terzino più ordinato e forse meno svolazzante rispetto all’algerino.

La nostra idea, al di là del piccolo caso di cui sopra, è fondamentalmente tattica: il Napoli che spinge e attacca e costruisce gioco sulla sinistra non può prescindere da Ghoulam, dalle sue qualità offensive. Ma è vero pure che da qui a gennaio, quando al di là di questo primo ciclo di partite sarà necessario che l’algerino tiri un po’ il fiato, Strinic possa iniziare a giocare qualche minuto in più. Anche perché, proprio a gennaio, ci sarà la Coppa d’Africa. E Ghoulam è algerino, e l’Algeria è qualificata. Ergo, Ghoulam via per un mese (almeno) e Strinic necessariamente titolare. Noi abbiamo difeso Sarri dagli attacchi insensati post-Atalanta, dobbiamo però anche sottolineare che il turnover, per questa particolare situazione, è propedeutico a quella che è e sarà un evento inevitabile: la Coppa d’Africa, appunto.

Strinic, quindi, è un mistero che va approfondito, spiegato, risolto. O al massimo, è un calciatore che va sostituito a gennaio se davvero non è in gradi di assicurare le giuste garanzie tecniche e tattiche a questa squadra. Ci pensi, Sarri, a come ovviare a questo contrattempo che non è ancora del tutto chiaro. Sì, intendiamo quello dei crampi: il resto, forse, verrà di conseguenza. E Ghoulam avrà finalmente una vera alternativa.

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