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Le proposte di Espnfc per migliorare il calcio: c’è anche l’eliminazione del break per le nazionali

Le firme di riferimento del sito cercano di riscrivere quello che non funziona nel gioco. A Napoli, della settimana internazionale, ora ne sappiamo qualcosa.

Le proposte di Espnfc per migliorare il calcio: c’è anche l’eliminazione del break per le nazionali

Un bel pezzo. Politico, sportivo, anche estremo. Completo, diciamo. È quello pubblicato oggi e in apertura da Espnfc, che ha chiesto alle sue firme di riferimento di individuare un qualcosa da cambiare per modificare il calcio. Con proposta allegata, ovviamente. A noi del Napolista, lettori assidui di questo sito, ha colpito il titolo in apertura di pagina, anche la foto scelta: “Time to revamp international break?”, con Montolivo steso in terra a tenersi il ginocchio appena infortunato. Italia-Spagna, giusto qualche giorno fa. Due sere dopo, è toccato ad Arek Milik.

Una volta nel pezzo, ti accorgi che la proposta di riassettare i match delle selezioni nazionali è solo una delle tante. Forse, una delle più condivisibili. È di Iain Machintosh, che non è per l’abolizione delle nazionali quanto per una modifica in senso compatto del calendario: prendi tutte le partite e mettile insieme, in un torneo lungo un mese intero in estate oppure in due break durante il corso dell’anno. Solo due, però. Non quattro-cinque come siamo abituati ora. Leggiamo: «Niente rompe l’emozione di un campionato come la settimana internazionale. Ce n’è una nel mese di settembre, un’altra nel mese di ottobre, ancora una volta nel mese di novembre e di più durante la seconda metà della stagione. Proprio quando cominci a prendere ritmo, tutto si ferma per due settimane, in modo che l’Inghilterra possa giocare a Malta. Si tratta di un sistema che non si adatta a nessuno. I club perdono i loro giocatori (a volte per periodi considerevoli se restano infortunati) e i ct delle nazionali non hanno abbastanza tempo per imporre le loro idee. Non sarebbe meglio raggruppare queste partite in uno o due momenti nel corso dell’anno? Provate a immaginare quanto divertimento se le campagne di qualificazione fossero compattate nel corso di un solo mese nel periodo estivo: sarebbe come un altro torneo. I tecnici sarebbero effettivamente in grado di costruire una squadra piuttosto che lanciare una selezione di giocatori di recente che in campo si conoscono appena. Forse anche con due slot potrebbe funzionare meglio, uno in estate e uno in inverno. Sarebbe molto più sensato».

Una  lettura interessante, non c’è che dire. Una posizione condivisibile, non estrema, che ridurrebbe i rischi di infortuni non facilmente accettabili (ah, Arkadiusz) e al tempo stesso aumenterebbe la spettacolarità. Insieme a quella di Macintosh, altre proposte: Gab Marcotti propone di rendere trasparenti tutti i flussi di denaro, quelli del calciomercato fino alle commissioni degli agenti; Michael Cox sostiene che un numero di partite inferiori aumenterebbe il livello di gioco, mentre John Brewin è drastico e preferirebbe eliminare l’Europa League. Di Tom Marshall l’idea più astrusa: ridurre a dieci i calciatori in campo, in modo da avere più spazi e quindi maggiore spettacolo. Diciamo che questa, eventualmente, la rivediamo. 

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