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La Finlandia chiede all’Europa il reato di frode calcistica

La relazione del parlamentare Takkula che ricorda i 380 incontri ritenuti sospetti in Europa, con 50 persone arrestate.

La Finlandia chiede all’Europa il reato di frode calcistica
Masiello dopo l'autorete

Avviso ai naviganti: l’Unione europea vuole il reato di frode calcistica. È stato il parlamentare finlandese Hannu Takkula, membro del gruppo Democratici e Liberali, a dar seguito a una risoluzione plenaria dell’Europarlamento del 2013 elaborando una “consequenziale” relazione in materia.

Il passaggio saliente del lavoro di Takkula ha per destinatari gli Stati membri “che dovrebbero istituire uno specifico reato connesso alle partite truccate e garantire che la corruzione nello sport e le partite truccate siano oggetto di procedimenti giudiziari”.

La raccomandazione che arriva da Strasburgo non esime da obblighi etici e formali nemmeno le organizzazioni sportive “che devono impegnarsi nello sviluppo di una cultura della trasparenza, inclusi gli obblighi in materia di comunicazione sulla remunerazione degli alti dirigenti e sui limiti di mandato e applicare la tolleranza zero sulla corruzione nello sport”.

D’altronde le recenti vicende della Calciopoli inglese, scatenata dalle “dritte” per aggirare le norme della Football Association sui trasferimenti dei giocatori confessate dall’ignaro Sam Allardyce, commissario tecnico dell’Inghilterra, ai cronisti del Telegraph sotto mentite spoglie, dimostrano che nemmeno la capitale morale d’Europa è indenne da fenomeni di corruttela.

Takkula richiama l’Operazione Veto, che ha portato alla luce negli ultimi anni numerosi casi di partite di calcio truccate, con 680 incontri ritenuti sospetti in tutto il mondo, tra cui 380 in Europa, descrivendo un’ampia rete dedita alla manipolazione di incontri che ha colpito il cuore dello sport, con 425 persone sospettate e 50 arrestate. Un dato che secondo le istituzioni europee rappresenta appena la canonica punta dell’iceberg.

La relazione si concentra sull’integrità e la buona governance dello sport, facendo riferimento ai vari scandali che hanno colpito alcune organizzazioni sportive mondiali, il problema delle scommesse e il doping. La relazione chiede, quindi, tolleranza zero per la corruzione. “I recenti scandali nel governo delle organizzazioni sportive nazionali, europee e internazionali – scrive Takkula – mostrano che è ormai giunto il momento di reagire. Si invitano le organizzazioni sportive a tutti i livelli a presentare proposte concrete che indichino in qual modo sia possibile migliorare efficacemente la governance entro il 2018”.

Hanna Takkula

Hanna Takkula

In tema di integrità l’analisi di Takkula invita le organizzazioni sportive ad assicurarsi che, quando si candidano per ospitare i principali eventi sportivi, le norme di buona governance e i diritti fondamentali siano rispettati, garantendo un’eredità sostenibile”.

Ma non solo. La relazione chiede alle organizzazioni sportive di istituire un codice di condotta per tutto il personale, i giocatori, gli allenatori, gli arbitri, i medici, i presidenti di club che illustri i pericoli delle partite truccate, stabilisca le sanzioni per chi vi è coinvolto e comprenda un divieto, accompagnato da sanzioni, sulle scommesse sulle proprie partite e un obbligo di riferire in merito a partite truccate di cui si sia venuti a conoscenza associato a un adeguato meccanismo di protezione degli informatori.

Il rapporto sostiene la bontà dei programmi di istruzione e formazione sulla minaccia delle partite truccate e dal doping e invita gli Stati membri a garantire uno scambio di informazioni tra le autorità statali e le agenzie anti-doping e a collaborare strettamente con l’Agenzia mondiale antidoping e il Consiglio d’Europa per prevenire e combattere in modo efficace il fenomeno. Takkula, infine, la necessità che gli atleti siano tutelati contro le pratiche abusive, ad esempio la proprietà di terzi, chiedendo la creazione di registri per la trasparenza del pagamento degli agenti sportivi.

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