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Juventus-Napoli giocata in anticipo: Allegri contro Sarri

Una lettura delle possibili scelte dei due allenatori della sfida di sabato tra Juventus e Napoli

Juventus-Napoli giocata in anticipo: Allegri contro Sarri

Probabili Formazioni

Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Khedira, Marchisio, Pjanic, Alex Sandro; Higuain, Mandzukic. All. Allegri

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. All. Sarri

In partenza

La Juve.

Dovrebbe schierarsi con il consueto 3-5-2 mentre il Napoli con il Sarriano 4-3-3. Anche negli uomini le scelte appaiono scontate a causa di varie indisponibilità da entrambe le parti. L’unico dubbio che può affliggere Allegri alla vigilia è la corsia di destra. Il tecnico toscano ha tre opzioni: Dani Alves, Lichtsteiner e Cuadrado.

L’allegria di Dani Alves nella fase di non-possesso fa sì che il brasiliano sia il più serio indiziato alla panchina perché contro un avversario sempre temibile come Insigne, Allegri non può permettersi di concedersi pause o amnesie difensive. Proprio per questo motivo il candidato numero uno a una maglia da titolare è lo svizzero perché riesce a combinare una fase di non-possesso attenta a una spinta propulsiva in possesso che consentirebbe di mettere in difficoltà non solo Insigne ma anche Ghoulam.

L’alternativa più seria resta Cuadrado: non solo perché il colombiano sta facendo molto bene ma soprattutto perché ha caratteristiche spiccatamente offensive e allo Stadium Allegri potrebbe anche decidere di giocare su un fattore non solo tecnico ma anche psicologico lanciando messaggi ottimistici alla propria squadra.

Il Napoli.

Dall’altro lato Sarri non ha grosse alternative e la formazione appare scontata con il tridente leggero davanti che, per caratteristiche tecniche e morfologiche, potrebbe mettere in serie difficoltà la BBC composta da gente che, contro giocatori con le caratteristiche di Insigne Mertens e Callejon dovrà cercare costantemente l’anticipo per non andare in difficoltà a palla scoperta, nell’uno-due nel breve o con palla nello spazio alle spalle.

Gli sviluppi

In non-possesso la Juve non lascerà mai i 3 difensori in situazione di uno-contro-uno con i 3 attaccanti del Napoli ma almeno uno dei 2 esterni di centrocampo (se non addirittura entrambi) si abbasserà per difendere a 4 (o addirittura a 5). Se si abbasserà uno solo dei 2 sarà quello del lato debole (esempio: se il Napoli attacca sulla sua sinistra in una transizione positiva, Barzagli esce e tutta la difesa scivola in zona palla con Alex Sandro che fa il quarto e viceversa).

Se invece Allegri dà disposizione ad entrambi gli esterni di abbassarsi allora si difenderà a 5. In possesso invece la squadra di Allegri cercherà con Lichtsteiner e Alex Sandro di obbligare Hysaj e Ghoulam a stare bassi per andarsi a giocare un due-contro-due in mezzo tra Higuain-Mandzukic contro Maksimovic-Koulibaly. A tal proposito, il centro destra d’attacco della Juve sarà una zona nevralgica del campo per gli inserimenti di Khedira che arriva a fari spenti: se Hamsik non lo segue o tarda a seguirlo in non-possesso lì si andrà a creare un 3-contro-2 con Khedira che si aggiunge al duo di attacco. Sul centro sinistra questa ipotesi diventa più remota per le caratteristiche di entrambi i giocatori che vi giocano: Pjanic predilige la palla nei piedi e si butta dentro con meno frequenza di Khedira e Allan è più accorto e tempestivo nel non-possesso rispetto a Hamsik.

In mezzo, la presenza di Marchisio con la sua esperienza dà maggiore sicurezza ai compagni e più equilibrio a tutta la squadra e non è una buona notizia per il Napoli che però, nella sfortuna di aver perso l’attaccante di ruolo (Milik) ha la fortuna (in questa partita) di avere un uomo (Mertens) che ha le caratteristiche per mettere in difficoltà la Juve in quella zona: fossi Sarri direi a Mertens di giocare su Marchisio in non-possesso e sporcarne le linee di passaggio con 3 obiettivi: togliere la principale fonte di costruzione di gioco alla Juve, sfruttare sicuramente la non perfetta condizione atletica dello juventino per provare a creare in questa zona pericolose transizioni positive e infine obbligare la Juve a saltare il centrocampo col lancio di Bonucci per le due punte (arriveranno palloni difficili a Higuain-Mandzukic e inoltre Maksimovic e Koulibaly sarebbero avvantaggiati da palloni frontali e non laterali).

In non-possesso inoltre il Napoli deve tenere la difesa alta per un motivo fondamentale: concedere lo spazio alle spalle a Higuain e Mandzukic, che non sono fulmini di guerra, non è così pericoloso come portarseli a ridosso o addirittura dentro la propria area. Inoltre il Napoli dovrà evitare il due-contro-uno sugli esterni e seguire le due mezzali juventine con i raddoppi interni di Hamsik da un lato e Allan dall’altro e Jorginho dovrà chiudere le linee di passaggio per Higuain qualora quest’ultimo venga a cercare spazio davanti alla difesa napoletana.

In possesso i partenopei difficilmente riusciranno a creare la superiorità sugli esterni e pertanto dovranno cercare percorsi interni con gli inserimenti di Hamsik e Allan, i tagli di Insigne dentro il campo davanti alla difesa juventina e quelli di Callejon alle spalle della stessa. Il Napoli dovrà cercare Mertens per una giocata di sponda davanti a Bonucci a favore di chi si inserisce senza palla.

Al di là della tattica

Da sempre Juventus-Napoli è una partita maschia e agonisticamente molto sentita. Quest’anno alla storica rivalità sportiva, arricchita dal dualismo nord-sud che scantona nel sociale, va ad aggiungersi la vicenda Higuain. In tal senso tutti gli occhi saranno puntati sull’argentino, su come lo tratteranno i suoi ex-compagni e cosa succederà qualora dovesse segnare: esulterà come se nulla fosse, esulterà esageratamente o addirittura non esulterà? Insomma, sarà una partita nella partita. Una partita che sarà più decisiva per il Napoli che per la Juve.

Perdere per i partenopei significherebbe scivolare a -7 dai bianconeri e se non è un dire addio a ogni velleità poco ci manca. Per la Juve perdere, al di là del contraccolpo psicologico, significherebbe ben poco a livello di classifica e in passato la Juve ha dimostrato che dalle batoste psicologiche s’è sempre rialzata in fretta e più forte di prima. Speriamo di assistere a un bello spettacolo:  agonistico, tecnico e tattico.

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