Nel comunicato, Pallotta gli chiede di smettere di fumare. Un dirigente controverso che ha saputo vendere sempre bene.
Walter Sabatini e la Roma si salutano consensualmente. Un matrimonio durato poco più di cinque anni. Cominciò nel giugno del 2011. E Sabatini disse buongiorno e poi portò Luis Enrique a Roma. Al suo fianco, nella società giallorossa, c’era Franco Baldini. Era la Roma di DiBenedetto e Tacopina, non ancora di Pallotta. Fu Sabatini a comprare Lamela (per 17 milioni dal River), Osvaldo, Bojan e Pjanic (per 11 milioni dal Lione), anche José Angel e Kjaer. E, per alcuni soprattutto, vendette Vucinic alla Juventus per 15 milioni di euro.
In cinque anni, la Roma di Sabatini non ha vinto nulla. Ha incrociato, come tutti, lo strapotere della Juventus. Ed è andata vicino allo scudetto il primo anno di Garcia, altra scelta di Sabatini. Di lui si ricordano soprattutto le cessioni (Marquinhos al Psg per 32 milioni, Lamela al Tottenham per 30, Pjanic alla Juve per 32, Benatia al Bayern per 28 milioni, Romagnoli al Milan per 25), ma li ha anche portati a Roma, insieme con Strootman, Gervinho, Nainggolan, Salah. Il “pacco” più clamoroso resta Iturbe acquistato dal Verona per 25 milioni, ma anche Doumbia.
Un dirigente che ha legato la sua immagine a quella della società giallorossa. Dopo cinque anni, l’addio. Pochi mesi dopo quello di Garcia. Al suo posto Massara suo collaboratore e vecchia conoscenza dei tifosi del Napoli quando giocava nel Pescara. Nel comunicato, Pallotta scrive: “Vorrei ringraziare Walter per quello che ha fatto per la Roma e per la sua dedizione nei confronti del nostro club. Vorrei anche ringraziarlo per tutto quello che ho imparato da lui. Smetti di fumare per favore!” Proprio oggi la Roma ha approva progetto di bilancio 2016 con un rosso di 13 milioni, in miglioramento rispetto a quello del 2015: 41 milioni.
