ilNapolista

Come gioca il Crotone di Nicola: modulo elastico e tridente

Marcature a uomo a centrocampo, reparti equilibrati e buone individualità in attacco, più la spinta dello Scida. In Calabria non sarà una passeggiata.

Come gioca il Crotone di Nicola: modulo elastico e tridente

Un pareggio e sette sconfitte in 8 gare di campionato, più un altro ko in coppa Italia ad agosto. Per un totale di 7 gol segnati e 20 subiti in 9 gare ufficiali in stagione. Unico risultato positivo, il pari “interno” con il Palermo sul neutro di Pescara. A Crotone probabilmente immaginavano un impatto duro con la serie A, ma non fino a questo punto. Ma si farebbe un grossissimo errore a considerare la partita con i calabresi una semplice formalità. Le ultime due gare con Cagliari e Sassuolo, ancorché terminate entrambe con una sconfitta, hanno mostrato una squadra volitiva e in ripresa. E non andrà sottovalutato nemmeno il fattore “Ezio Scida”: gli ‘squali’ debutteranno in massima serie davanti al loro pubblico e ci terranno a fare bella figura, raddoppiando le energie.

Finora, Davide Nicola ha schierato i suoi con un 4-3-3 che, in fase di possesso, può diventare 3-4-3, con la salita, sui lati, di Martella o Rosi all’altezza dei centrocampisti. Contro il Napoli, si può pensare che punterà a tenere la linea difensiva a 4 piuttosto bassa con i terzini bloccati (favoriti i due di cui sopra piuttosto che Ceccherini o Sampirisi) per non concedere profondità, e, dunque, che a centrocampo si rivedranno le strette marcature individuali già adoperate da Juric e Gasperini. Non a caso, due che in Calabria ci sono passati e hanno fatto la storia dei rossoblu’. In mezzo al campo, dunque Crisetig, Capezzi e probabilmente Salzano guarderanno a vista il trio azzurro cercando di ingolfare la manovra e non permettere i consueti triangoli sulle catene laterali. In copertura, faranno il loro anche gli esterni Tonev e Palladino, di modo che, in fase passiva, quello calabrese diventi praticamente un 4-5-1. A questo aspetto bisognerà prestare particolare attenzione, perché è una squadra che comunque quando si chiude riesce a difendersi anche discretamente, come dimostrano le 17,4 palle intercettate a partita, sesto dato complessivo del torneo.

kr

La squadra di Nicola riesce anche a essere equilibrata e ordinata sul campo, come dimostra il campetto posizionale medio contro il Sassuolo, che pure ha esercitato una pressione costante lungo tutto l’arco del match.

Nonostante l’evidente disparità tecnica, però, il Crotone non imposterà una partita puramente difensiva ma cercherà di far male in ripartenza. E qui ci colleghiamo a quanto detto all’inizio. Non è un’armata allo sbando, bensì una squadra che può creare problemi. A Cagliari, i pitagorici scagliarono ben 23 conclusioni verso la porta, di cui 8 centrarono lo specchio. A Sassuolo, sono stati a lungo in vantaggio prima di essere ripresi e sorpassati soltanto negli ultimi 10 minuti. E il trio d’attacco può essere assai fastidioso: in primis Falcinelli, che domenica scorsa ha trovato il primo gol in campionato e ha concluso in totale 4 volte verso la porta, più altre 6 contro il Cagliari. Da non sottovalutare nemmeno le qualità degli esterni. Di Palladino già sappiamo (tra l’altro ha purtroppo una buona tradizione contro gli azzurri, che ha colpito tre volte in carriera), anche Tonev, già messosi in mostra con il Frosinone lo scorso anno, ha buono spunto in velocità e nel dribbling e capacità nel vedere la porta.

Il Napoli dovrà aggredire subito il match, per non far prendere coraggio ai padroni di casa e per gestire da subito il ritmo di gioco. Stante l’immutata capacità di creare situazioni offensive a prescindere dal momento poco felice, l’obiettivo sarà ritrovare le spaziature ideali soprattutto in fase passiva, per non andare in sofferenza nei momenti in cui il pallone sarà agli avversari. E, possibilmente, mantenere la concentrazione alta per tutti i 90 minuti.

ilnapolista © riproduzione riservata