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Adl: «Nessuna divergenza con Sarri». Il tecnico: «Condivido le scelte della società, nessuna resa scudetto»

Il tecnico del Napoli in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Roma.

Adl: «Nessuna divergenza con Sarri». Il tecnico: «Condivido le scelte della società, nessuna resa scudetto»
Sarri e De Laurentiis in una foto di Matteo Ciambelli

Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, nella conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Roma. Accanto a lui, Aurelio De Laurentiis

La prima domanda viene fatta a De Laurentiis, sul rapporto col tecnico dopo la divergenza di Genova: «Noi non siamo insieme dal 15 maggio? L’amore si fa in disparte. L’episodio di Genova? Lui non voleva parlare degli arbitri, ha risposto a una domanda subdola dei giornalisti che ormai sono dei professionisti della comunicazione. Io, dopo 12 anni, non caso più nel tranello di parlare degli arbitri. La vittoria l’abbiamo avuta, con la moviola in campo. Così, tutti quanti avranno la coscienza di quello che è successo. Nessuna divergenza».

L’inizio di stagione per De Laurentiis.

I bilanci si fanno alla fine, me l’ha insegnato il cinema. Io alla settima giornata ti dico che abbiamo una rosa molto competitiva, forse più competitiva dell’anno scorso. Abbiamo avuto questo incidente con Milik? E vabbè, c’è Gabbiadini, Callejon, il falso nueve. Certo, è chiaro che ci voglia tempo per i nuovi, ma questa squadra è stata plasmata da noi sulle esigenze del tecnico. Poi, ovviamente penso a Diawara e penso a quanto possa pensarci, un allenatore, a schierare un nuovo. Vale per tutti, anche per Rog e gli altri. È un suo diritto assumersi le responsabilità delle scelte.

Napoli-Roma, Sarri: le primarie per chi si vuole candidare come anti-Juve? Come sta il Napoli?

Siamo su discorsi prematuri, ne mancano trenta alla fine. Certo, è una partita molto importante per noi perché veniamo dalla sconfitta di Bergamo e dobbiamo subito reagire. La Roma ha un grande potenziale, un allenatore di altissimo livello. Spero che la squadra stia bene, Bergamo ci potrebbe aver fatto perdere un po’ di fiducia. Noi dobbiamo crescere, imparare a gestire le partite che non vanno come vorremmo noi. Dobbiamo imparare a gestire la partita e i momenti all’interno delle partite con la stessa mentalità. Se vogliamo diventare una squadra adulta, dobbiamo ragionare in questo senso.

Sarri su Gabbiadini.

Non gli ho detto nulla di diverso, ha già giocato da titolare e ora sostituirà Milik infortunato. Nel caso, dobbiamo trovare soluzioni per quelle partite che Manolo non potrà giocare ogni tre giorni.

De Laurentiis, il mercato di gennaio e la presenza allo stadio. 

Riparametriamo il secondo mercato? Sono d’accordo. Bisognerebbe fare un mercato durante il quale non si gioca. Magari di quindici giorni, nel quale però non si va in campo. In modo tale da non far fare i fetentoni a nessuno, perché poi parliamoci chiaro: noi siamo in un mondo dove succede di tutto e di più. Sarri interviene: «Domani lo stadio deve essere una cosa dura, ci devono essere tutti. Anche Aurelio, che è un nostro tifoso». De Laurentiis: «Se me lo chiede lui…».

Le dichiarazioni di Sarri sulla Juventus secondo De Laurentiis

Per me, i giornali hanno scritto delle cose sbagliate. Dietro la Juventus, c’è un secolo di storia italiana e grandi marchi e gradi aziende. Noi non abbiamo ereditato il Napoli, l’ho chiamato Napoli Soccer con umiltà perché mi faceva da un lato schifo e dall’altro tenerezza. Non esisteva più il Napoli, io ho acquistato un pezzo di carta e l’ho portato in Europa per sette anni. Noi parliamo del Napoli come se avesse 27 scudetti, ne ha vinti solo due. Sapete perché il Napoli è forte come immagine? Perché i napoletani sono fortissimi, e se un domani l’Italia risorgerà lo dovrà solo ai napoletani. Se dobbiamo parlare in termini calcistici, abbiamo vinto solo due scudetti. Ma abbiamo avuto il più grande giocatore della storia, se non ci fosse stato di cosa parleremmo oggi. Questi 12 anni di New Naples teniamoceli stretti, dico io. Questo Napoli mi sta stretto, sto zitto, sto al mio posto. Dovrei contestare tutto, invece non lo faccio perché gioco in un contesto vecchio. Fra dieci anni, spero di poter essere nel contesto giusto, quello delle mie vision. Lo scudetto? Spero di vincerlo prima, però se poi ne vinci uno e poi per dieci anni fai schifo cosa ti è rimasto? Datemi i 300 milioni di fatturato della Juve o anche 100 in più e vediamo se non vinco. Io non voglio fare polemica con nessuno, però se devo andare allo stadio in un impianto che non mi appartiene e i giornali mi dicono che ho delle responsabilità, io rispondo che noi siamo andati in giro in tutto il mondo. Io da domani tornerò al San Paolo per amore di Sarri, della squadra, dei tifosi.

Il commento di Sarri.

Io ho risposto in maniera sempre uguale, perché dopo una sconfitta deve essere interpretata in maniera diversa? Il Bayern in Germania, il Psg in Francia, il Real in Spagna. Sempre uguale, come avete scritto anche voi del resto. Perché a Bergamo è andata diversamente? Mi ha fatto girare il cazzo leggere che era stata una forma di resa.

Sarri sulla Roma.

Spalletti dice che noi giochiamo il miglior calcio d’Italia, io rispondo che loro fanno le migliori ripartenze del campionato. Luciano è un allenatore di livello internazionale, altissimo.

Sarri e le possibilità dell’organico del Napoli.

Questa squadra è forte, ha delle potenzialità molto elevate. Queste, però, vanno tirate fuori in maniera importante. Sono rimasto male della partita di Bergamo, ma questa delusione è figlia della grande fiducia che ho in questi ragazzi.

Voglio una squadra adulta, che cresca e ha grandi potenzialità. Dove può arrivare nel breve e nel lungo periodo.

Sul breve, dipende dalla nostra capacità di migliorare i difetti che abbiamo. Tipo la nostra incapacità di giocare in modo diverso, quando la partita non va come vogliamo noi. Nel lungo, sono d’accordo con la società con quanto fatto durante l’estate. Avremmo avuto il rischio di comprare giocatori bolliti e dispendiosi, invece abbiamo formato un gruppo che magari ci farà bestemmiare per un po’ ma poi potrà aprire un ciclo importante. Per lo scudetto in dieci anni? Io ho un contratto più corto, mi devo organizzare.

Le scelte tattiche di domani e le alternative a Gabbiadini.

Noi, da sette-otto mesi giochiamo contro chi ci mette un uomo su Jorginho. Questa squadra non riesce a giocare contro altre situazioni, abbiamo più partite vinte che perse in questo periodo. Giocare in modo sporco, approcciare meglio certe partite: questi sono i nostri limiti. Nello stretto può giocare meglio Mertens, conto chi alza la difesa è meglio Callejon perché sa attaccare alla grande la profondità.

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