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Posta Napolista / Io 40 euro per una partita non li spendo

Se almeno lo stadio fosse confortevole… Il disamore è dovuto anche alla sbagliata strategia comunicativa del Napoli.

Posta Napolista / Io 40 euro per una partita non li spendo
Caro Napolista, stavolta non sono d’accordo con voi (e stica…) in merito all’articolo pubblicato questa mattina relativo alle presenze di Napoli-Benfica. Avete ragione, il tifoso napoletano si è imborghesito ed è ossessionato da quella cosa (‘o shcudett!), ma oggi voglio difendere la mia fascia, quella veramente popolare e bistrattata: lo studente non lavoratore e di famiglia medio-bassa. Per visione personale della vita 40 euro per una partita di pallone per me sono immorali, anche se in campo c’è Maradona in persona che palleggia con le uova. Purtroppo, quando si lavoricchia, si devono fare delle scelte: la mia è quella di non spendere questa cifra per una partita di pallone, perché ho altre priorità (tasse universitarie, spese varie, aiutare la famiglia) e penso di non essere il solo costretto a fare queste scelte. Se ci aggiungiamo che nella curva la partita si vede malissimo, ecco perché molti si sono stancati di andare allo stadio, a certi prezzi.
Io 40 euro per non vedere la partita non li spendo. Il presidente può permettersi di dire di non andare più allo stadio e io no? Forse, nel vostro attacco al tifoso occasionale, avete trascurato il piccolo dettaglio che qualcuno si sta iniziando a stufare di uno stadio che non è uno stadio? E io non voglio l’Emirates o che, mi basterebbe avere una struttura decente, dove possa parcheggiare l’auto o usare i mezzi pubblici come Dio comanda (e non venitemi a dire che da questo punto di vista il San Paolo è confortevole), dove pure se spendo 40 euro, voglio godermi lo spettacolo benché stia in curva. Per voi sono un borghese? Accetto e vado avanti, ma preferisco spendere i miei soldi faticosamente guadagnati per ciò che mi occorre veramente, non per una partita di pallone.
Non confondete gli ultras con i tifosi. Per me i primi sono soltanto un centro di potere e malaffare avulso dalla logica sportiva. Sarò prevenuto, ma le loro battaglie (sic) non sono le mie. Io diserto per tanti motivi, ma non per essere un bastian contrario di professione.
Un consiglio: lasciate stare gli occasionali. C’erano oggi come ci saranno domani e chiedetevi perché molti si sono disaffezionati. Avete una vostra linea editoriale che condivido, ma negare che ci sia un problema di caro biglietti è assolutamente ridicolo. L’unica arma del tifoso per protestare civilmente è disertare lo stadio e a voi non sta bene neanche questo. La società resta sempre incontestabile?
Infine, vi siete chiesti perché quest’estate c’è stato poco “amore” per il Napoli? Forse, chissà, non è che la società ha sbagliato completamente strategia comunicativa, dalla gestione Higuain al mancato annuncio dei nuovi acquisti? Forse con una presentazione della squadra degna di nome gli stessi tifosi – obnubilati da certa stampa faziosa e in malafede – si sarebbero convinti di avere una grandissima squadra che, guarda caso, è accreditata come principale outsider per lo scudetto?
Il giornalista deve essere “intelligente e cinico” (cit.Corbo) e voi corrispondete a questa definizione, ma non dimenticate l’onestà intellettuale e soprattutto il rispetto per la verità dei fatti. Lasciate perdere certe riflessioni capziose, utile soltanto a creare caciara tra i commentatori e iniziate a provi delle domande più pregnanti e forse riuscirete a smascherare lo stesso quei tanti tifosotti che tifano Napoli solo per convenienza.
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