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Napoli, troppo ottimismo dopo la vittoria a Palermo

Il Napoli ha giocato un buon secondo tempo dopo un primo brutto. C’è da lavorare ma Sarri certamente ne è consapevole.

Napoli, troppo ottimismo dopo la vittoria a Palermo
Koulibaly, Reina e Mertens alla fine di Palermo-Napoli (foto Cuomo - sito ufficiale Napoli)

Stamattina nei bar e per strada facce sorridenti e volti rilassati. Ovunque abbia teso le orecchie mi sono imbattuto in discorsi ottimistici. I napoletani sono così, gente allegra che quasi sempre riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno. Insomma è bastato davvero poco per far dimenticare a tutti le sabbie mobili di Pescara e i fantasmi contro un Milan tutt’altro che trascendentale. È stato sufficiente battere un Palermo che è ancora un cantiere aperto con i soliti capricci di Zamparini, un allenatore nuovo di zecca, con tanti giovani e una qualità tecnica individuale decisamente inferiore a quella di tutte le altre squadre della seria A per spingere il tifoso partenopeo a pronunciare parole come grande gioco e scudetto. Quello stesso tifoso che due settimane fa era caduto in depressione.

Sono bastati 45 minuti buoni (i secondi) per consentire ad alcuni giornali di dedicare al Napoli titoli a nove colonne. La depressione in caso di sconfitta così come l’esaltazione nel caso di una vittoria, quella di Palermo, comunque a mio parere non convincente sotto il profilo del gioco, sono entrambe figlie di un’instabilità dovuta al fatto che da noi, più che in ogni altro paese, il giudizio è condizionato dai risultati.

Il Napoli alla fine ha vinto, e anche largamente. E questo azzera tutto. Azzera un primo tempo brutto. In cui la squadra di Sarri ha mostrato difficoltà a stanare un avversario tutto chiuso nella propria metà campo e con le linee di difesa e centrocampo strettissime. Difficoltà dovuta principalmente a una manovra troppo lenta. Nel primo tempo il Napoli ha tirato una o due volte verso la porta siciliana.

Il tappo dell’incontro è saltato in avvio di ripresa quando i partenopei hanno approfittato di un Palermo ancora negli spogliatoi. La giocata di Zielinski è superlativa, così come la palla di Ghoulam per Hamsik che non può sbagliare, ma il Palermo, perfetto in non-possesso nel primo tempo è a dir poco allegro in questa situazione e in quella che pochi minuti dopo regala il raddoppio che condiziona pesantemente il resto dell’incontro: sotto di due gol la squadra di De Zerbi deve sbilanciarsi ed è a questo punto che il Napoli banchetta, quando dinanzi a sé si aprono praterie prima inimmaginabili. Il terzo gol poi è figlio di una bella iniziativa personale di Zielinski con assist a Callejon ma anche e soprattutto di una distrazione di Posavec.

Tutto questo pertanto non deve falsare i giudizi. Il Napoli sulla carta è una squadra che si è rinforzata e che ora ha alternative di qualità in quasi tutti i ruoli. Sarri, che ha dimostrato di essere un grandissimo allenatore, ha il compito di sfruttare al meglio le risorse a propria disposizione, ma è altrettanto vero che il divario con la Juve s’è ampliato, che la Roma, nonostante una partenza non brillante, è una concorrente più attrezzata e agguerrita della scorsa stagione e che l’Inter se riesce a trovare la quadra ha tanta di quella qualità che può giocarsela con chiunque. Pertanto non deve essere una vittoria contro questo Palermo a far sì che la piazza si esalti. Bisogna lavorare ancora tanto, ma questo, Sarri sicuramente lo sa.

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