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Napoli-Benfica 4-2, pagelle / La carica dei 101 della cresta di Hamsik

I voti della strana coppia: Maksimovic buono ma lento, straordinario Ghoulam. Ave Giuntoli, i pagellisti te salutant

Napoli-Benfica 4-2, pagelle / La carica dei 101 della cresta di Hamsik

REINA– Al 5’ smanaccia un pallone teso che però mette pericolosamente al centro. Un mezzo miracolo, invece, cinque minuti dopo. Sul 4 a 2 si butta in un’uscita a vuoto, attirando maledizioni e iastemme – 6

Stavolta la partita l’ho vista nel pub sotto casa, pieno. Inizia la musichetta ed è tutto un pullulare di ‘scccchhh’, ‘zitti’, ‘silenzio’. Pensiamo che sia perché vogliono cantare l’inno tutti insieme. Invece no, urla solo mio marito, già in trance agonistica, sotto lo sguardo incriminante degli avventori, che, poco dopo, si posa minaccioso sul taccuino su cui segno i miei appunti. La mia partita inizia così, nel timore di essere fatta fuori insieme ai miei commensali se qualcosa va storto. È qui, del resto, che ho assistito all’ultima eliminazione dalla Champions contro il Chelsea. Tremo. Ma anche Pepe è in trance agonistica, pare.  Dopo che al 12’ circa ha fatto il miracolo, si galvanizza come non mai. All’83’ esce tosto e carico. O gli si è rotto il cellulare o non lo so. Noi, per il momento, siamo salvi (il pub pure) – 6   

HYSAJ – Il riposo fa benissimo, non bene. Torna pimpante, subito avanti in maniera incisiva – 7

Perfetto lui e perfetto quello che fa in difesa e pure nell’avanzare verso l’attacco. Perfetti anche i bastoncini di pollo che intanto mi arrivano a tavola, piccanti come l’intesa di Hysaj con Callejon – 7,5

ALBIOL – La sua improvvisa uscita è un colpo psicologico, la squadra retrocede di almeno venti metri, sino alla fine del primo tempo – senza voto

Nel suo miglior momento si fa male, proprio nel momento in cui, a me, finiscono le patatine con wurstel e formaggio. Ne spilluzzico qualcuna dal piatto di mio figlio, mentre dalla panchina entra Maksimovic. M a k s i m o v i c h, non una scartina, insomma, non la solita fame – 6

MAKSIMOVIC dall’11’ – Un debutto d’emergenza. Poteva tremare e non l’ha fatto, anzi. Perfetto quasi sempre, se non fosse per quel disperato inseguimento a Guedes – 6,5

Quando si toglie la pettorina mi aspetto un’ovazione del pub. Invece è come se nulla fosse accaduto. Ma come? Non aspettavamo tutti di vedere come si sarebbe comportato in campo? Io sì. E devo riconoscere che aveva ragione Sarri a tenerlo ancora in disparte: non è padrone dei movimenti da fare per essere alla pari con gli altri. Non trema, è vero, fa dei bei movimenti, puliti e rigorosi, ma ancora troppo lenti per il gioco del Napoli. Come quell’ultima patatina nel piatto, ottima, ma non più soda e salata come le altre perché sciolta troppo nel ketchup – 6,5

KOULIBALY – Gli tocca svezzare Maksimovic in una serata da paura. Poi quella fase eccessivamente rilassata soprattutto sul secondo gol: però in campo ci sono anche gli avversari e l’azione del Benfica è stata magnifica – 6,5

Quello che il pub pensa di Kalidou è chiaro già dai primi secondi. Al primo minuto circa ci mette un piede di forza e stoppa la manovra del Benfica. Un gesto maschio e tosto. ‘È bell’, urlano dai tavoli sommessamente, come fosse una carezza sul viso di un bambino, il figlio di Napoli – 6,5

GHOULAM – Tolti gli otto minuti di Mertens del secondo tempo, è in assoluto il migliore in campo. Sin dai primi secondi: pronti via e quel lancio a Milik. L’angolo del primo gol è il suo. L’elastico ideale sulla fascia sinistra, per qualsiasi squadra – 8

È suo il calcio d’angolo su cui Marek mette la cresta. Al 28’ va con forza a prendersi una punizione. È sua (e di Koulibaly), però, la colpa di essersi persi quello che, mortacci sua, ci segna il secondo gol. Però sì, quanto è forte, Ghoulam. Quanto corre, Ghoulam. È più di Zorro, più di Furia, Ghoulam – 8  

ALLAN. Finalmente di nuovo guerriero senza pause. Impeccabile – 7

La sua presenza fisica e la forza che mette in ogni suo movimento mi fa pensare a uno che la vita se l’è dovuta conquistare a morsi, abituato a lottare, spingere, abbattere muri e soprattutto a fare di tutto per restare in piedi. Resiste sempre, qualsiasi cataclisma si abbatta su di lui. Un calciatore alla vecchia maniera su cui Soriano avrebbe potuto inventare grandi storie – 7  

JORGINHO – Come ai vecchi tempi, si carica sulle spalle il peso di far salire la squadra. E ci riesce. Peccato per quell’assist servito a Guedes – 7

In Champions perde le manette che invece lo bloccano in campionato. Bella la punizione che tira rasoterra, sulla quale Milik purtroppo non arriva. Ma il retropassaggio sciocco e banalissimo che porta al primo gol del Benfica non è comprensibile – 6,5

HAMSIK – Titolo scontato cara Ilaria: la carica dei 101. Anche lui ha una testa d’oro – 7

Il pub è in trance. Un urlo soltanto scuote le pareti: ‘Capitano! Capitano! Capitano!’. Un rito tribale di massa celebra il colpo di cresta di Marek, preciso e fortissimo. Seconda, per goduria, per gli avventori con i calici in alto, soltanto l’esultanza di Sarri in panchina. Però, Fabrizio, il nostro Hamsik, stasera, ha fatto una partita così bella che il calice lo alzo pure io – 9

CALLEJON – Che partita. Grimaldo gli toglie dai piedi una botta a colpo sicuro. Si procura il rigore e crossa per il quattro a zero – 7,5

Non sbaglia uno stop e comunque là davanti c’è sempre. Sarà un caso, ma il lieve calo di concentrazione subito nel finale è coinciso con l’uscita di Josè dal campo – 8  

INSIGNE dal 69’ – Un paio di giocate di livello – 6

Una su tutte: quella palla difficilissima che gli arriva al 74’ e che lui aggancia e mette in mezzo, dietro, ma a cui Milik non crede abbastanza per restare fermo ad aspettarla. Splendida – 6,5  

MILIK – Le occasioni stasera non gli mancano ma la marcatura arriva su rigore, altra bella notizia. Fa un assist di spalla a Mertens, infine si mangia un gol gigantesco al 62’ – 7

Entra subito deciso e concentrato, sembra avere davanti praterie sconfinate e le sfrutta tutte, ma non arriva al gol. È perché deve mostrarci ancora un altro aspetto del suo gioco: il calcio di rigore. Con estrema freddezza realizza il 3-0. Il pub, a questo punto, è tutto un turbinio di ormoni maschili, di batti il cinque e di petto contro petto. Il calcio, in alcuni momenti, è uno sport assolutamente maschio. Per ristabilire l’equilibrio e far capire come la penso, ordino la seconda birra – 7

MERTENS – Entra in partita al 50’ e sono fuochi a mare d’inizio autunno. Come se prendesse a schiaffi il Benfica, a morte. La doppietta gli dà il voto più alto di tutti – 8

Gioca agile e bello. Uno stop bellissimo che mi incanta e una protesta plateale quando subisce fallo e guadagna punizione. Carattere: ecco cos’è Mertens, grinta, presenza scenica. E infatti segna, il pub impazzisce e lui abbraccia Insigne. Il petto contro petto di prima, per gli avventori del pub, si trasforma in occhi lucidi: il gruppo Napoli commuove la folla di Napoli. Un rito solenne ed ancestrale che elettrizza l’aria. E sempre lui che ci mette il piede e, poco dopo, fa anche il quarto – 8

GIACCHERINI dall’82’ – Respira aria di Champions – senza voto

Se lo fai entrare a otto minuti dalla fine è solo perché vuoi rompere le scatole a noi pagellisti che ci dobbiamo inventare qualcosa da dire. Dico la mia: mi fa stranissimo vederlo in azzurro, ma sono felice – sv  

SARRI – Sei punti e la testa del girone. Il suo Napoli di stasera è tra i più belli della sua gestione, nonostante i due gol subìti – 8

Il gioco del Napoli è perfetto. Veloci, belli da guardare, adrenalinici, in attacco fino alla fine contro una squadra, il Benfica, che sinceramente mi è sembrata giocare un ottimo calcio, scoprirsi come noi avanzando in attacco, divertente. Però bisogna crescere ancora: non si possono incassare 2 gol per una caduta di attenzione. Viva Maurizio, che negli spogliatoi gli avrà sicuramente fatto sentire in bocca il sapore del sangue – 8  

ARBITRO BRYCH – Julio Cesar meritava l’espulsione su Callejon. Tranne questo, nulla di cui lamentarsi – 6

GIUNTOLI – È sua una buona parte del merito di quello che è oggi questa squadra, dopo un’estate tormentata dalla quale in tanti dubitavano saremmo venuti fuori. E lui lo sa, tant’è vero che esulta buttandosi su Sarri, quasi avvolgendogli il collo come a strozzarlo di felicità. Ave Cristiano, la Puglia ti saluta. Siempre – 10

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