ilNapolista

Dinamo Kiev-Napoli, maglia sudata a Callejon (non si ferma mai)

Incommensurabile Callejon, pressa e si propone per tutta la partita. Sul podio anche Koulibaly e Ghoulam. Male Hamsik e Albiol.

Dinamo Kiev-Napoli, maglia sudata a Callejon (non si ferma mai)

Tornato in Champions League dopo tre anni, dalla porta principale e dalla seconda fascia, il Napoli esordisce e trionfa a Kiev in una partita dalle mille insidie.
Giocano i titolarissimi. In difesa non c’era altra scelta, a centrocampo evidentemente Sarri si fida ancora di più di Allan che di Zielinski. La staffetta Mertens/Insigne questa volta prevede il belga nella prima frazione.
Non è il solito Napoli, però. Moltissimi errori gratuiti, il pressing alto si vede solo a tratti, la testa sembra essere altrove. Ne approfitta la Dinamo che passa in vantaggio con un’azione che spero Sarri faccia rivedere mille volte ai suoi. I russi erano solo in 4, gli azzurri in 10 compreso Reina, eppure sono riusciti a crossare, fare la sponda di testa e girare in rete in mezza rovesciata senza farci nemmeno vedere la palla. 
Poi sale in cattedra Milik che con due bei colpi di testa prima pareggia e poi porta il Napoli in vantaggio. Il polacco si muove bene, pecca un po’ in qualche fondamentale (lo stop innanzitutto), ma eccelle in altri: la sponda e, appunto, il colpo di testa. Ha 22 anni, può completarsi e diventare ancora più forte.

Veniamo alla maglia sudata per Dinamo Kiev – Napoli
Al terzo posto: Faouzi Ghoulam
Nel primo tempo difende abbastanza bene (tranne nell’occasione del gol) e, soprattutto, attacca benissimo. Suo l’assist per il primo gol di Milik. Nel secondo tempo, quando tutti sono un po’ sulle gambe, non si ferma e continua ad andare su e giù sull’out sinistro. Sembra più avanti con la preparazione atletica rispetto agli altri e fa valere il suo stato di forma
Al secondo posto: Kalidou Koulibaly
Con Ghoulam che attacca molto è spesso costretto agli straordinari. Non si tira indietro copre, chiude e anticipa in maniera quasi impeccabile. Nel finale risolve un paio di situazioni che potevano diventare critiche. La sua sicurezza si vede anche in fase di disimpegno e impostazione, Reina spesso preferisce dare palla a lui piuttosto che ad Albiol e K2 indovina anche qualche bel passaggio filtrante. Una splendida prestazione.
Mr. Maglia Sudata per Dinamo Kiev – Napoli: Jose Maria Callejon
Quanto vale lo spagnolo? Per fare (quasi) il lavoro che fa lui nel Napoli da 4 anni sulla fascia destra, dall’altro lato ce ne vogliono due come Mertens e Insigne. Pressa fino allo sfinimento, ma non il suo, quello degli avversari. Costringe una mezza dozzina di volte i russi all’errore, contrasta, si propone all’infinito (e viene servito troppo poco), procura l’azione del gol del vantaggio. Emblematico il finire della partita, quando nonostante in campo ci fossero Gabbiadini e Insigne appena entrati, è Callejon a pressare gli avversari nella loro area di rigore, addirittura fino alla bandierina del corner dall’altro lato rispetto alla sua fascia d’ordinanza. Incommensurabile.
La maglia asciutta viene assegnata ex aequo a: Insigne, Hamsik e Albiol.
Sembra paradossale che in una serata trionfale di Champions League ci siano ben tre giocatori deludenti, ma intanto è così. Insigne è entrato quando il Napoli era in superiorità numerica, non ha fatto nulla per provare a chiudere la partita, ma nemmeno per tenere palla far scorrere il tempo. Hamsik ha offerto una di quelle sue prestazioni che ogni tanto ci fanno dubitare che sia effettivamente il campione che conosciamo. Perde un mucchio di palloni e manca di lucidità. È il capitano, in campo c’erano ben 5 azzurri su 11 che non avevano mai giocato in Champions League, doveva fare meglio. Albiol, per finire. Tra i 10 giocatori di movimento è quello con più esperienza, eppure perde una palla sciocca ad inizio partita che per poco non consente alla Dinamo di passare in vantaggio con un eurogol, si fa sorprendere dal movimento di Garmash nell’azione del gol e si fa fischiare una punizione dal limite a pochi minuti dalla fine regalando un tiro libero ai russi di cui proprio non si sentiva il bisogno.
ilnapolista © riproduzione riservata