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Vendere Higuain a 90 milioni: è questa la strada del Napoli per continuare a crescere

Siamo sicuri che la Juventus abbia fatto un affare acquistando Higuain? Il Napoli, per rafforzarsi, deve valorizzare i calciatori e rivenderli.

Vendere Higuain a 90 milioni: è questa la strada del Napoli per continuare a crescere

Ci sono due modi per affrontare la vicenda Higuain. Una è quella del cuore: ci prende tutti. C’è una dimensione affettiva e sentimentale nel calcio, a dispetto di ogni cosa. C’è l’emozione, c’è la passione, quindi c’è il cuore, e guai se non ci fosse. Non ci sarebbe più il tifo. Al cuore, la cessione di Higuain fa male. Come potrebbe non essere così? La perdita è di per sé dolorosa, e il modo in cui è maturata getta sale sulla ferita.

Ma poi c’è il ragionamento. Proviamo a farlo insieme. Il Napoli, in questi anni, si è collocato nelle parti alte del calcio europeo. È stabilmente tra le prime nel campionato italiano, gioca le coppe europee, va avanti anche nella coppa nazionale, che ha pure vinto. Non era scontato, visto che appena una decina di anni fa si lottava addirittura nelle categorie inferiori. Il Napoli, però, non è un top club: cioè non ha vinto lo scudetto, non ha vinto una coppa europea, non sembra oggi in grado di vincere né l’uno né l’altro. Del resto, i top club in Europa sono davvero pochi. Si contano sulle dita di una mano o poco più.

Cosa manca al Napoli per fare il salto di qualità? Mi pare evidente che la partita internazionale, ormai, si giochi sui grandi flussi finanziari. I top club hanno risorse così ampie da potersi permettere ingaggi altissimi, rose ampie e di valore, rinnovando continuamente il parco giocatori e andando a prelevare sistematicamente i migliori a suon di bonifici. Come si forma questa forza finanziaria? O si attinge alle risorse di un riccone (un arabo, un russo, un cinese) o si costruisce nel tempo.

A me sembra – o forse voglio crederlo – che il Napoli stia gradualmente costruendo questa forza. Lo fa tenendo i bilanci in ordine, operando con oculatezza sul mercato, gestendo le posizioni di tutti, senza follie, e facendo coraggiosamente anche alcuni investimenti. Pensiamo a Sarri. L’estate scorsa eravamo tutti depressi: quel tecnico ci sembrava una scelta al ribasso. Oggi siamo tutti entusiasti di lui. Direi che addirittura ci sembra l’unico, vero, baluardo. Pensiamo anche a chi era Lavezzi, per esempio, quando il Napoli lo comprò. Fu pagato sei milioni di euro. Fu rivenduto a trenta. E chi era Cavani? Una brillante promessa del Palermo: comprato a 17 milioni di euro, rivenduto a 64. E lo stesso Higuain: poca brillantezza nel Real Madrid, qualche lampo e molte ombre nella nazionale argentina. Due campionati in Italia senza grandi slanci. Uno – l’ultimo – con numeri da record grazie anche ad una squadra che ha lavorato solo per lui. Comprato a 37 milioni, Higuain viene venduto (a 29 anni) a 90 milioni. Sicuro che la Juventus abbia fatto un affare? O piuttosto non lo ha fatto il Napoli? Sicuro che queste scommesse siano state perdute dal Napoli che, invece, mi pare le abbia vinte tutte?

Con la cessione di Lavezzi e Cavani, furono comprati Mertens, Albiol, Callejon e Higuain, ossatura di una squadra che combatte e gioca in Italia ed Europa. Con i 90 milioni della Juve, il Napoli può comprare campioni giovani, valorizzarli, farli crescere, vincere e magari poi ricollocarli altrove a un prezzo triplicato e costruire nuove risorse. La parola chiave, quindi, è investimenti. Non chiediamo a De Laurentiis di non vendere Higuain, chiediamogli di comprarne un altro alla metà del prezzo e trasformarne il valore, come ha fatto in questi anni.

Io penso che è così che un club di medie dimensioni può guardare lontano, può aspirare a traguardi più ambiziosi, può costruire un profilo che lo faccia uscire dai secondi posti, o dalle semifinali, e – magari – proiettarlo verso qualche vittoria pesante. È negli affari andati a buon fine, nelle vendite che fruttano tre volte il costo, negli azzardi che ti consegnano allenatori illuminati, che sali di livello, che scali le classifiche, che alla fine vinci, con quelle vittorie che scaldano il cuore come solo la mente, quando ragiona e poi agisce, sa fare. Io voglio crederci.

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