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Massa Lubrense non dimentichi le parole di Prodi

A Massa Lubrense, disinteresse della cittadinanza per la due giorni dell’Archeoclub a Marina della Lobra per l’affresco della Madonna.

Massa Lubrense non dimentichi le parole di Prodi

Le memorie non possono essere tradite. Le ha pronunciate Romano Prodi il 4 luglio a Mitigliano, l’antico porto della flotta romana di stanza a Massa Lubrense per vegliare sugli ozi di re Tiberio, commentando, con l’infaticabile Stefano Ruocco, l’affresco della Madonna per il quale è partita, grazie all’Archeoclub, una nobile gara di solidarietà per il restauro che non può più essere rinviato.

Come ha convenuto lo stesso Prodi che ha incitato la popolazione, autorità comprese, a darsi da fare. Sei parole da scolpire e da incastrare all’ingresso del palazzo comunale, tanto per dirne una, perché compongono un manifesto di marmo che induce tutti a riflettere sulle sciagure che abbiamo permesso con la nostra negligenza. Romano Prodi, alla maniera di George Vallet che ha a lungo scavato nella terra massese per confermare i suoi studi di sommo archeologo della Magna Grecia, le ha pronunciate con tono pacato, quasi scusandosi, alla stessa maniera con cui la divina Sofia Loren ha invitato ad amare Napoli: zitto zitto come fa lei che ritorna molte volte nella sua città senza fare clamori.

Viene di sera per non dare nell’occhio, va in giro, rivede cose e persone che fanno parte del suo dna civico, abbraccia gli amici di Pozzuoli e poi se ne torna a Roma, a Ginevra dove vive in una villa molto bella che confina con quella di Gian Luigi Aponte o a New York inseguendo i figli. Zitto zitto, quindi, è una scelta felice, la accettiamo, ma per questa volta consentiteci di gridare, voce del verbo alluccare, due cose che non faranno piacere né ai potenti né alle persone normali come io ritengo di essere. La prima riguarda gli amministratori: alla due giorni dell’Archeoclub nell’incanto del chiostro del convento di Marina della Lobra, il sindaco ha detto belle parole e lo stesso ha fatto Fiorentino, ma, nonostante il caldo, mi sono arrivate fredde, distaccate, pronunciate con poco sentimento. Troppo zitto zitto, e questo non è un bene.

La seconda riflessione riguarda la cittadinanza: sono venuti in pochi, molti hanno preferito il mare. È una scelta che si può condividere, ma non si può accettare partendo dalla elementare considerazione che qualche volta la partecipazione ad una assise cittadina garantisce maggiore refrigerio per un tuffo a mare. Per il quale c’è sempre tempo, mentre per la città il tempo residuale è davvero poco. A meno che non si scelga l’isolamento. Stefano Ruocco, Nino Gargiulo e il vertice della Coldiretti hanno tentato di invogliare i dubbiosi offrendo una eccellente ristorazione e, soprattutto, piatti della gastronomia greca e romana tramandati fino ai giorni nostri. Il risultato, però. Non è stato quello atteso, ma non bisogna demordere e armiamoci di scalpello per incidere nella zucca nostra e degli altri le sei parole di Romano Prodi: le memorie non possono essere tradite. Devono guidarci verso il futuro legandoci, però, al passato che, nel caso di Massa, è stato davvero fulgido.

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