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Le verità sull’addio del Pipita, dalla tricologia in giù: Napoli la prenda con filosofia

L’infelicità dei comportamenti di Gonzalo e i motivi della scelta: la panzella sotto la maglia azzurra, il trapianto di Conte. E un consiglio di Eraclito

Le verità sull’addio del Pipita, dalla tricologia in giù: Napoli la prenda con filosofia

Napoli è una città che è stata capace di metabolizzare di tutto. Dai terremoti alle dominazioni straniere, alle carestie, alle epidemie più terribili. Metabolizzare il voltafaccia (non lo voglio chiamare neppure tradimento) del Pipita sarà come bere un bicchiere d’acqua di mummera.

E poi diciamolo, un grande aiuto a dimenticare può contare su 90 milioni di ragioni. Se alcuni comportamenti del Pipita in questa faccenda fanno storcere la bocca, gli stessi comportamenti ci aiutano a pensare un “sai come si dice? va’ e sii felice!”. Nessuno ama i sotterfugi, gli inciuci alle spalle degli amici e Higuain deve riflettere seriamente, come persona, di certi suoi comportamenti per lo meno opachi. Se è vero che aveva parlato con Sarri pochi giorni prima che scoppiasse la notizia del passaggio alla Juve, per rassicurarlo circa il suo arrivo puntuale a Dimaro, è stato davvero infelice nei suoi comportamenti.

Ma come? pochi giorni prima correvi ad abbracciare il tuo Mister dopo un gol e volevi quasi baciarlo in bocca per ringraziarlo dei movimenti che ti aveva insegnato, e poi non hai il coraggio di dire la verità? Nelle conferenze esaltavi il feeling con Sarri perché uomo capace di dire le cose in faccia. Avrai imparato dal tuo Mister come muoversi sul campo, ma non certo come essere leale.

L’amarezza pian piano si stempererà, come sempre avviene. Resteranno sicuramente gli sfottò pubblicati sui social. Higuain viene ora chiamato Giudaín e questo è ancora più carino del Core ‘ngrato di Altafini. Qualcuno ha scritto: ma come, i medici a Madrid durante le visite non si sono accorti che Gonzalo non aveva il cuore? De Magistris quando ha visto passare il camion della Nettezza con l’effige del Pipita, ha tirato un sospiro di sollievo per la soluzione dell’emergenza rifiuti. Quando Higuain cantava sotto la curva “difendo la città” non ha mai specificato di quale città si trattasse. A San Gregorio è apparsa la statuetta di Gonzalo con la maglia della Juve e qualcuno ha infilato uno spillone nel ginocchio di gesso.

Altri hanno sospettato che la decisione di Higuain di cambiare aria sia maturata quando il Nostro ha visto la presentazione delle nuove maglie del Napoli. Ha storto la bocca vedendole così aderenti da far sembrare i giocatori tanti Ken (l’amichetto di Barbie). Così però mi si vede la panza e poi ADL mi chiama chiattone. Avrà pensato. Le maglie della Juve sono più larghe e le righe verticali snelliscono. Qualcuno più malignamente ha sospettato che il Pipita a Torino scoprirà chi ha eseguito l’intervento tricologico di Conte. Una notizia utile a breve.

Ma forse le verità sono più umane. Pare che si sia lasciato con l’adorata fidanzata uruguaiana (?) e in questi casi, come molta letteratura e film spiegano, è bene dare una svolta alla propria vita lontano da ricordi (la parentesi romantica e felice a Napoli) sentimentalmente dolorosi. Napoli è una città di filosofi e quindi i napoletani prenderanno con filosofia questa situazione. Anzi, aggrappiamoci a Eraclito. Ricordate Panta Rei? Tutto scorre? La filosofia del Divenire? Per cui non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume?

Tutto si modifica e tutto cambia. Per questo gli juventini non potranno mai godere dello stesso ineguagliabile Higuain di Napoli. Grazie, Eraclito.

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