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Insigne gioca semplice. E oggi entra lui, non Zaza

Insigne gioca semplice. E oggi entra lui, non Zaza

Sono un protezionista di Insigne. Anche oggi, non ero certo che potesse servire o fare bella figura entrando in campo contro la Spagna. Probabilmente, fossi stato in Conte, avrei messo Zaza. Garra, fisicità, capacità di conclusione da attaccante vero. Non Insigne, in mezzo a bestioni come Piqué e Sergio Ramos. Per fortuna dell’Italia non sono il ct, per fortuna del calcio non faccio l’allenatore.

Quando è entrato, sembrava anche che avessi ragione io: due controlli sbagliati, un appoggio maldestro. Insomma: maluccio. Poi, ho capito: Conte voleva uno in grado di tenere il possesso, di non perdere lucidità quando c’era da giocare con i piedi e con la testa. Non Zaza, che avrebbe corso verso la porta e gli avversari. Insigne sì, che prende la terza palla della sua partita, supera un avversario in dribbling e si invola verso la porta. Forse tira troppo presto, avrebbe potuto scendere ancora un po’. Sicuramente tira centrale, facile per un portiere in giornata di semigrazia come De Gea. Intanto, però, alleggerisce la pressione con una cosa bella da vedere. Non la prima e l’unica come contro l’Irlanda, ma è un discorso che non c’entra.

Non si è avverato, anzi si è ribaltato il mio pensiero sull’Insigne in questo contesto tattico: siccome lo vedevo “fuori”, avrei preferito che Conte non lo facesse entrare, come fatto col Belgio. Sono un protezionista, è roba “nostra”, del Napoli, e non deve diventare capro espiatorio. Poi, invece, Antonio e Lorenzo mi hanno smentito. Il primo ha scelto di iniettare talento, il secondo si è giocato la sua chance al meglio, esattamente come contro l’Irlanda. Perché la progressione di sopra, perché ogni volta che la palla esce finisce a lui e lui sa cosa farsene. 

Sul gol, una giocata capolavoro perché non è capolavoro. È semplice, è quello che serviva. Testa alta, dalla “sua” zona sinistra. Darmian dall’altra parte è da solo, se apri e lui la stoppa la teniamo su e la Spagna non solo non pareggia, ma sta pure bella schiacciata indietro. Il lancio taglia il campo, è perfetto. Mentre la palla volteggia in aria, sto già pensando che se Darmian la stoppa la partita è finita. Darmian la stoppa, e rende capolavoro anche tattico la giocata di Insigne. E quando fai un capolavoro tattico vuol dire che sei dentro questa Nazionale con tutti i piedi, con tutto il corpo, con tutta la testa. Il gol di Pellé è una conseguenza, quasi ovvia dopo una partita stradominata, sul campo e nella testa, dall’Italia. Una squadra che se gioca come oggi deve fare a meno di Insigne dall’inizio. Ma che poi, a un certo punto, Insigne lo deve mettere. Come oggi, perché fa bene. Agli occhi, alla mente, al calcio. A Conte, che l’ha capito. Forse. Anzi, sicuro. Oggi è entrato lui, non Zaza. E io non capisco niente di calcio, però a Insigne voglio bene.

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