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Non c’ero quando il Napoli vinse lo scudetto e non vorrei rimanere invidioso a vita

Non c’ero quando il Napoli vinse lo scudetto e non vorrei rimanere invidioso a vita

Per la pagina Facebook del Napolista, oggi, sono stato costretto a rivedere, per poterlo scaricare, il video dello scudetto del Napoli. Il famoso 10 maggio 1987, Napoli-Fiorentina 1-1. La prima volta che ho visto quelle immagini avrò avuto non più di cinque-sei anni, grazie ad alcune videocassette celebrative uscite in abbinamento con Il Mattino. Oggi, rivedendo su Youtube le stesse immagini riferite a quei giorni di gloria, che un malinteso col tempo non mi ha permesso di vivere in prima persona, mi sono accorto di ricordarle ancora a memoria. Parola per parola.

Spesso, durante questa stagione, mi sono ritrovato a pensare a cosa sarebbe successo se alla fine il Napoli avesse davvero vinto questo scudetto. Quello del 2016. Cioè, in realtà lo penso ogni anno. E ogni qual volta la classifica, anche se solo per qualche giornata, mi dice e mi racconta che è possibile crederci davvero. E, spesso, legavo le mie immagini mentali a quelli che, nella mia memoria, rappresentano dei fotogrammi fissi. Scudetto è uguale Galeazzi che viene a intervistare Bianchi, poi Maradona, poi Ferrario, poi Giordano che dedica il titolo alla mamma. Immaginavo di vedere Galeazzi fare domande a Sarri (e Bianchi), poi di nuovo a Higuain (e Maradona), poi ancora ad Albiol (e Ferrario) e infine a Insigne (e Giordano). Magari, poi, nella mia mente cambiavo qualcosina riguardo all’intervistatore. Perché forse Galeazzi è da quel giorno che non va in uno stadio. Ma tutto il resto, giuro, rimane uguale.

Sono affezionato a quei servizi di Novantesimo, della Domenica Sportiva, anche se non ho potuto vederli in diretta. Fanno parte della mia playlist di Youtube, sono stati riversati dalle Vhs in Dvd un po’ più moderni. Insomma, passa il tempo ma queste immagini non passano mai. Anche perché non sono ancora state sostituite da robe simili: sì, ho visto vincere due Coppe Italia (dal vivo) e una Supercoppa, due qualificazioni Champions quasi tre, ma vuoi mettere. Cioè, lo scudetto. 

Molto spesso, sul Napolista, mi sono trovato a leggere di critiche più o meno velate alla “mentalità” che in qualche modo “traspare” dalle parole di cui sopra. Cioè, de “O’ scudetto” come unico e solo obiettivo possibile, anche a discapito di una crescita corporativa e graduale dei risultati. Insomma, dell’exploit che arriva e arriverebbe a discapito del progetto. Nel senso di vittoria singola da ricercare con tutte le forze, anche a costo di fare il passo più lungo della gamba. Come Lazio e Roma anni Duemila, per intenderci, che erano due squadre già fallite mentre ancora festeggiavano. Sono sempre stato d’accordo, in realtà, con la visione più “lungimirante”: il calcio si fa esattamente come il Napoli di questi ultimi anni. Cioè, ci sono delle mancanze da limare qui e lì, dall’assenza di strutture di proprietà alle difficoltà della comunicazione. Ma quello di De Laurentiis è un tentativo fatto in un certo modo. Che forse è quello giusto, anche perché, sennò, non arrivi per quasi due volte secondo e due volte terzo e due volte quinto. Vincere lo scudetto, oggi, passa per forza da qui.

Eppure, quando ho finito di rivedere quelle immagini, mi è rimasto un groppo in gola che non riesce a scendere. Uno dei fotogrammi che preferisco, e che mi fa commuovere, è subito dopo il gol di Carnevale: ci sono due uomini adulti, superiori ai 50 anni, che si abbracciano oltre il cartellone pubblicitario dietro la porta di Landucci. L’inquadratura coglie il volto di uno solo di questi due signori, che saltano mentre si abbracciano. Il suo volto, quel volto, se non piange sta lì lì per farlo. Dopo i 50 anni, per una partita di pallone. È brutto da vedere, da scrivere, da dire e pensare: Napoli sta piena di guai, da sempre, eppure in quel video vedi e senti la felicità di tutti. E da qui e da tutto il resto il groppo in gola, che non è facile da mandare giù. Perché l’attesa di poter vedere una gioia così, sapendo che altri l’hanno vissuta prima di te, fa scattare automatico il sentimento dell’invidia.

Quindi, ok il progetto. E bravo De Laurentiis. E bravo Sarri, Higuain resta con noi e compriamoci Klaassen o chi volete voi. Tutto bello, tutto giusto e grazie perché io la prima volta che ho festeggiato in vita mia col Napoli l’ho fatto insieme ad Antonino Asta e Salvatore Miceli. Non dimentico dove eravamo finiti e dove siamo tornati adesso, in luoghi e posti che davvero solo Maradona. Però, vi prego: fate presto. Dateci la possibilità di sostituire Galeazzi con Caressa, Bianchi con Sarri e Maradona con Higuain. Fate in modo che anche i nostri figli possano essere invidiosi di noi come noi lo siamo dei nostri padri tifosi. Fateci vedere cosa si prova e cosa succede. Anzi, vediamolo insieme. Fatelo anche per voi stessi: chi vi critica, e non sono pochi tra i tifosi del Napoli, lo fa proprio perché “siamo arrivati sempre là là e poi ci siamo fermati”. Toglietevi questo macigno dallo stomaco e dalla scarpa, fate godere noi e anche loro. Li accoglieremo sul carro, con il sorriso di chi gode e affanculo tutte le divisioni. Quando il Napoli sarà Campione d’Italia, non ci sarà tempo e modo e voglia di pensarci.

Mentre scrivevo, ho rivisto i video di cui sopra almeno un migliaio di volte. Nella mente, non ho avuto bisogno di Youtube. Poi, però, ho voluto verificare un dettaglio che mi ronzava in testa come una mosca. Sapete, quelle cose ineluttabili che ti vengono in mente ma non sai se sono vere o meno. E hai anche un po’ paura a verificarle, perché ci rimarresti male se avessi avuto ragione, esattamente come se avessi avuto torto. Alla fine, non ho resistito. Youtube, servizio della Domenica Sportiva. Napoli-Fiorentina 1-1, grafica e musica yuppies in apertura. Il San Carlo, il gol di Carnevale. Poi Baggio e la sua punizione, Garella che si sbatte come un ossesso e infine il dettaglio. Quello che cercavo. Galeazzi intervista Bianchi, che viene baciato da Pierpaolo Marino con i capelli. L’allenatore del Napoli indossa una bellissima tuta azzurra.

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