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GreenCare, il Premio al senso civico per chi tutela le aree verdi

GreenCare, il Premio al senso civico per chi tutela le aree verdi

Sono tante le cose su cui puntare per dare una spinta al senso civico della città: una di queste è sicuramente il verde pubblico. Troppo spesso ci lamentiamo di essere intossicati dallo smog, di non avere spazi verdi in cui riconoscerci, troppo spesso trascuriamo l’importanza di polmoni di ossigeno, anche piccoli, nelle nostre strade e accusiamo le istituzioni di curarsene poco. Nasce da queste considerazioni l’idea del Premio GreenCare – Alla ricerca del verde perduto, istituito dall’Associazione Intraprendere – Arte, Natura e Tecnologia. Il Premio mira a riconoscere l’impegno di chi ogni giorno si occupa della tutela delle aree verdi, pubbliche o private, e soprattutto a sensibilizzare gli amministratori pubblici e i cittadini ad una maggiore attenzione a questi spazi, che spesso si rivelano luoghi di aggregazione e svago.  

«L’idea di istituire il Premio è nata durante una delle Conversazioni Cromatiche su Napoli che curo ormai da due anni – spiega Benedetta de Falco, vice presidente dell’Associazione Intraprendere per le attività culturali, sociali e civiche – Mauro Giancaspro parlava del verde, colore scelto per raccontare Napoli, e di come progressivamente lo stessimo perdendo, dal periodo del Risanamento ad oggi. Ad un certo punto mi lanciò la sfida per l’istituzione di un premio per il giardino perduto. Ci ho pensato e mi sono resa conto della bontà dell’idea. L’elemento determinante per far rivivere la città come merita è il senso civico, occorre lavorare su quello e orientarlo al verde mi è sembrato importante, perché il verde è un bene comune e dalla cura, dal desiderio e dalla richiesta di verde all’amministrazione può ripartire l’amore per la città intesa come bene comune».

Il Premio, alla sua prima edizione, verrà assegnato a chi ha dimostrato impegno nella creazione, cura, tutela e valorizzazione di un’area verde, che sia un giardino, un parco, un’aiuola o un terrazzo. Saranno i cittadini stessi e le associazioni a segnalare chi ritengono meritevole compilando, entro il 31 maggio, il modulo scaricabile dalla pagina Facebook del Premio o dal sito internet, seguendo le relative indicazioni. Le azioni da votare sono quattro: cura di un’area verde privata, cura di un’area verde pubblica, impegno nel verde realizzato da un’associazione o da un ente; introduzione in un’area verde pubblica di un elemento di arte contemporanea.

«Le parole chiave del Premio GreenCare sono cura e azione – continua de Falco – La cura non deve essere una semplice enunciazione ma concretizzarsi nel lavorare, piantare e pulire. Vogliamo dare un riconoscimento a chi è stato in grado di implementare le aree verdi con nuove piantumazioni, a chi ha attuato iniziative per migliorarne la fruizione, anche con la creazione di modelli gestionali innovativi, e a chi è stato in grado di introdurre in un giardino opere d’arte contemporanea ed elementi di arredo».

A votare le aree più rappresentative in tal senso sarà una giuria di eccezione, composta da professionisti con comprovata esperienza nel settore del verde e del senso civico: Mirella Barracco, Presidente Fondazione Napoli 99; Ornella Capezzuto, Presidente WWF Napoli; Maria Rosaria de Divitiis, Presidente Fai Campania; Mauro Giancaspro, Presidente Associazione Amici dei Girolamini; Riccardo Motti, Direttore Orto Botanico di Portici, Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II; Patrizia Spinelli Napoletano, Presidente Garden Club Napoli; Mariella Utili, Direttore Polo Museale della Campania; Judith Wade, Presidente Grandi Giardini Italiani; Simonetta Zanon, Fondazione Benetton Studi e Ricerche. In pratica, i cittadini, votando le aree scelte, esprimono delle candidature alla segreteria del Premio che poi le passa alla giuria che, nella prima metà di giugno, si riunirà per decidere i quattro vincitori per le quattro aree.

La proclamazione dei vincitori avverrà il 20 giugno nel corso di un evento pubblico in cui sarà tenuta anche una lectio magistralis sui temi in oggetto da parte di un esperto individuato in collaborazione con la Fondazione Benetton Studi e ricerche: «La collaborazione con la Fondazione nasce dal fatto che loro hanno un’esperienza trentennale sui temi del paesaggio, finanziano un premio dedicato al paesaggio che ha valore internazionale, con una super giuria e un super badget, dati i potenti mezzi che hanno come propagazione della Benetton – spiega de Falco – Ho chiesto loro una collaborazione che si è concretizzata nella presenza, in giuria, di Simonetta Zanon, che collaborerà con me nella scelta degli orientamenti del Premio e anche in quella dell’esperto per la lectio magistralis».

Il premio consegnato al vincitore di ciascuna delle quattro azioni considerate sarà rappresentato da un’opera di design disegnata dal Compasso d’oro Riccardo Dalisi e realizzata dall’officina artigiana “L’avventura di latta”. All’area verde pubblica vincitrice verrà assegnato anche un premio in denaro per la realizzazione di nuove piantumazioni o arredi: «Stiamo stimando l’importo del premio al netto delle spese vive – continua la vice presidente di Intraprendere – La mia è una forma di volontariato, per l’organizzazione del Premio non prendo niente, è una forma di senso civico applicato. Abbiamo già raccolto l’adesione di tre sponsor, Ferrarelle, Fresystem – Cupiello, e la società Sit & Service, senza i quali non avremo potuto fare nulla. Abbiamo poi il patrocinio morale dell’Unione Industriali della provincia di Napoli».

L’associazione Intraprendere – Arte, Natura e Tecnologia è attiva a Napoli da tre anni. Per quanto riguarda l’area artistica, opera negli spazi di Intragallery, a Chiaia. Ci sono poi le aree sociali e civiche, di cui pure si occupa Benedetta de Falco: «Per quanto riguarda le iniziative sociali, ne scegliamo una diversa ogni anno. Abbiamo promosso “Per amor vostro”, una mostra di solidarietà fatta al carcere femminile di Pozzuoli, dove abbiamo venduto scene di film e con il ricavato abbiamo arredato le aree sociali del carcere, o la mostra di solidarietà con la bottega dei migranti africani per finanziare il loro laboratorio. Abbiamo anche salvato il Mammut di Scampia che rischiava di chiudere per non aver pagato la tassa sulla spazzatura per 2800 euro: abbiamo raccolto i fondi con una mostra di solidarietà. E poi ci sono le nostre iniziative legate al senso civico. Il Premio GreenCare fa parte di quelle».

Un testimonial illustre per il Premio si è rivelato sui social l’ex ministro ai Beni Culturali Massimo Bray che sulla sua pagina Facebook ha descritto l’iniziativa spingendo il suo pubblico alla partecipazione.

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