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Koulibaly smentisce il suo agente: «Non voglio lasciare Napoli»

Koulibaly smentisce il suo agente: «Non voglio lasciare Napoli»

Non è un buon giorno per Bruno Satin lo zelante procuratore di Kalidou Koulibaly. Perché oggi ha iniziato a girare in rete un’intervista rilasciata dal difensore francese lo scorso 19 aprile nell’ambito di uno speciale dedicatogli da Télé Futurs Medias.

Satin non sarà contento per le parole dette dal suo assistito, che esalta la sua esperienza napoletana e rifiuta gli interessi dei grandi club: «Napoli è bellissima, magnifica. In campo, proviamo a vincere lo scudetto ma è difficile. L’interesse dei top club? Sono già in una grande squadra, abbiamo lottato per lo scudetto, ci proviamo ancora, poi ho sempre sognato di giocare la Champions League e spero di giocarla col Napoli, dopo vedremo quale sarà il mio futuro, ma non ho necessità di cambiare questa vita che è l’ideale per me. La mia famiglia sta bene ed i miei amici sono contenti quando vengono».

Non male, davvero. Considerato il curriculum radiofonico di Satin (le strutture non all’altezza del Napolila richiesta di raddoppiare l’ingaggiola prima assoluta della “stagione dei procuratori), è una bella inversione di tendenza. Anche perché, oltre alle dichiarazioni “impegnate”, Koulibaly si lascia andare anche ad apprezzamenti positivi per aspetti più frivoli della città e al racconto dell’equivoco telefonico con Benitez durante i primi contatti per arrivare in Italia: «Ho finalmente scoperto cosa significa mangiare la pizza napoletana. Ero al ristorante con mia moglie e ricevo una telefonata da una persona che mi dice “Sono Rafa Benitez” ed io ho subito pensato ad un mio amico che era solito farmi scherzi, così gli dico di non prendermi in giro e metto giù. Questo numero richiama nuovamente e si ripete la stessa scena. Poco dopo mi ha chiamato il mio agente e mi ha detto: “Guarda che ti sta chiamando Rafa Benitez, l’allenatore del Napoli, rispondi. Ha richiamato per la terza volta, lui ho risposto e mi sono scusato».

Qui, su Youtube, il video integrale dell’intervista speciale al difensore francosenegalese del Napoli.

Ventiquattro ore dopo l’affaire-Mertens, altra “fuga di notizie” dal silenzio stampa imposto dalla società azzurra ai suoi tesserati. Serve una riflessione, in questo senso: nell’era della globalizzazione, dei social e delle interviste internazionali, ha ancora senso limitare o chiudere i rubinetti delle dichiarazioni ai media del proprio paese? Il 19 aprile, giorno dell’intervista di Koulibaly, è comunque successivo al black day di Udine e quindi all’inizio del silenzio stampa. Eppure, Koulibaly (e pure Mertens) hanno avuto modo di esprimere il proprio pensiero. Fuori dall’Italia, ok, ma alla fine queste dichiarazioni sono arrivate anche da noi. Che forse dovremmo rivedere alcune convinzioni e alcuni comportamenti. Esattamente come Bruno Satin, procuratore di Koulibaly.

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