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La Gazzetta ora lancia Jorginho agli Europei: «Tocca a lui, uno dei migliori del campionato»

La Gazzetta ora lancia Jorginho agli Europei: «Tocca a lui, uno dei migliori del campionato»

Una bella pagina tutta per lui, piena di elogi. Un lancio in piena regola verso un posto nei 23 per l’Europeo e, perché no, pure per una maglia da titolare. Magari in quel ruolo così amato, regista con due interni di corsa a disposizione. Jorginho, per la Gazzetta dello Sport, è uno dei protagonisti del giorno. L’Europeo è praticamente dietro l’angolo, e l’italobrasiliano sembra essere finalmente riuscito a fare breccia pure nel ct Antonio Conte.

Certo, c’entrano tanto i probabili forfait di Montolivo e Thiago Motta, che arrivano poco dopo quelli di Marchisio e Verratti, praticamente il centrocampo titolare. Ma ormai, a questo punto, mors tua vita mea: Jorginho è pronto a ereditare ruolo e maglia da tutti coloro che non ci saranno, e a prendere per mano il centrocampo della nazionale. Lo scrive pure la rosea, che lo elegge come il miglior regista dell’ultimo campionato: «Piedi educati, ottima visione di gioco e rapida circolazione della palla: Jorginho è uno degli uomini chiave del piccolo miracolo targato Sarri. Rendimento talmente convincente, fin dal ritiro di Dimaro, da costringere proprio l’ex tecnico dell’Empoli ad accantonare quasi subito la regia del pupillo Valdifiori […] Nei piani di Conte, in caso di forfait sia di Montolivo sia di Thiago, guideranno a turno il regista del Napoli e Daniele De Rossi: meglio il primo col 3-5-2, più duttile il romanista, in grado di agire pure come interno».

Il resto del pezzo è la storia d’amore tra Jorginho e Napoli, con qualche piccolissima nota colorita che sa di luoghi comuni: «Da piccolo la mamma Maria Teresa lo portava a gioacre a pallone sulla spiaggia di Imbituba, era lei a insegnargli come calciare. Nulla o quasi di diverso da un qualsiasi scugnizzo napoletano. Forse per questo motivo qualche tempo fa Jorge (come lo chiamano tutti nello spogliatoio) è stato pizzicato a palleggiare con dei ragazzini per le vie del centro». Nulla di male o di cattivo, ci mancherebbe. Però c’è un errore da matita blu, abbastanza grave: le vere mamme napoletane non insegnano nulla di calcio ai propri pargoli. Al massimo, chiamano il figlio che gioca a pallone dalla finestra, mentre fanno pappuliare il ragù. Almeno le basi, dai.

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