“Si può rinunciare a Insigne?” Se lo chiede la Gazzetta dello sport in un editoriale firmato Fabio Licari. Un’analisi che mette sul piatto la classe e la forza del napoletano e dall’altra le esigenze tattiche di Antonio Conte spinto dagli infortuni a un modulo, il 3-5-2-, che non è certo il preferito da Lorenzo.
La Gazzetta, però, parte da un dato incontrovertibile: “Quest’Italia paurosamente a corto di classe può fare a meno del suo giocatore più tecnico che quest’anno, qua e là, ha anche «maradoneggiato»? No che non si può, non a cuor leggero almeno. E dalla convocazione (o meno) del napoletano discenderà la sistemazione di altre caselle dello scacchiere azzurro. L’impressione è che, alla fine, Insigne andrà in Francia”.
Licari si sofferma sulle perplessità di Conte – “non sono campate per aria”, scrive – e spiega come nel 3-5-2 (viste le assenze di Verratti e Marchisio) sugli esterni possono adattarsi Bernardeschi ed El Shaarawy più che Insigne. E allora? E allora Lorenzo “potrebbe essere utile, anzi utilissimo, come «dodicesimo». Ruolo che, fino a poco fa, sarebbe stato assegnato a Giovinco: quello che entra e, fresco e tecnico, fa saltare gli schemi rivali. Un’Italia che deve recuperare potrebbe allargare lo spettro offensivo e affidarsi al suo dribbling per superare l’uomo (quando gli spazi si restringono)” E chiude scrivendo che “Conte, non dispostissimo all’inizio verso il napoletano, sta pian piano cambiando idea”.
