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La Gazzetta e l’Europeo di Insigne (e Jorginho): convocazione a rischio nonostante la grande stagione

La Gazzetta e l’Europeo di Insigne (e Jorginho): convocazione a rischio nonostante la grande stagione

La Gazzetta dello Sport dedica una bella pagina alla griglia di partenza nella gara ai 23 posti dell’Europeo francese: si impreca (giustamente) contro gli infortuni, che hanno toldi di mezzo Marchisio e messo in dubbio la presenza di Verratti; poi, si parla dello stage tanto voluto dal ct Conte per i test atletici in vista delle convocazioni definitive. Si legge, addirittura, che questi saranno decisivi perché «in Francia c’è bisogno di calciatori-marine, che corrano tanto».

E poi, come detto, si parla dei calciatori candidati a un ruolo e un posto nei 23. E, con tutta onestà, si fa sinceramente fatica a capire il perché di alcune scelte. Alcune ci riguardano da vicino, altre no. Ma sono lo stesso inspiegabili. Cominciamo da Insigne, inserito nella griglia dei “ballottaggi” accanto a Giovinco. Leggiamo: «L’esterno del Napoli, poco amato da Conte, potrebbe giocarsela con il piccolo attaccante che oggi gioca a Toronto e con l’emergente Belotti». Sì, esatto. Insigne rischia di non andare agli Europei perché chiuso da Giovinco (passi), ma anche dal giovane attaccante del Torino, completamente a digiuno di match internazionali. E se pure volessimo bypassare l’inesperienza dell’ex Palermo, sono i nomi dei “sicuri” a far rabbrividire. Si tratta di Zaza, Eder, Pellè ed El Sharaawy. Gli ultimi due, titolari e reduci da una buona stagione con Southampton e Roma, sono due nomi pure comprensibili. I primi, però, sono calciatori che non sono titolari nei loro club e che, a loro volta, hanno giocato 2/27esimi e 1/9 delle partite internazionali (di club) di Insigne. In Nazionale, invece, le presenze sono 9 a 8 in favore dell’attaccante bianconero e di quello nerazzurro. Ma qui, ovviamente, c’entra la conclamata idiosincrasia di Conte al ragazzo di Frattamaggiore. Una cosa inspiegabile, a guardare solo il campo: Insigne è il miglior calciatore italiano per la combinazione gol-assist (12+10), e rischia di guardarsi l’Europeo da casa dopo un Mondiale giocato (poco) e la miglior stagione della sua carriera. Migliore anche di quelli che sembrano pronto a prenderne il posto. 

Coerentemente, segnaliamo la totale assenza di Gabbiadini («Zero possibilità per lui»). Una cosa giusta, ci mancherebbe: Manolo ha vissuto un’annata alle spalle di Higuain, ne ha preso il posto (anche bene) nel momento del bisogno ma non può giocare un Europeo con un minutaggio così scarso. Anche se, sorpresa, notiamo come Zaza abbia messo insieme appena 15 minuti in più rispetto all’ex Sampdoria: 559 per l’ex Sassuolo , 544 per Manolo. Come dire: c’è chi può.

Diversa, ma non molto, la situazione di Jorginho. Un calciatore cresciuto a dismisura rispetto alle precedenti edizioni, considerato da Conte anche in virtù del triste incidente capitato a Marchisio ma comunque tra gli outsider della Gazzetta. Leggiamo: «A centrocampo, sicuri in 6 (Florenzi, Verratti, Thiago Motta, Parolo, Candreva e Giaccherini). Restano a disposizione due posti, che potrebbero giocarsi Soriano, Montolivo e Bernardeschi. Ma potrebbero irrompere dei nuovi se in gran condizione (Sturaro, Baselli, Jorginho)». Contesto differente, dicevamo, anche perché qui i giochi sembrano un po più aperti e comunque puntano su calciatori di comprovata esperienza internazionale (Motta, Florenzi, Verratti) o che comunque hanno ricoperto un ruolo importante nel progetto di Conte (Parolo e il feticcio Giaccherini). Fa specie, però, pensare che Jorginho e Bernardeschi, le due sensazioni “giovani” (Jorginho 24 anni, Bernardeschi 22) di questo campionato partano alla pari, o addirittura dietro a Montolivo, l’altro giovane Baselli o un’altra riserva come Sturaro (938 minuti giocati in 10 partite da titolare e 7 da subentrato). Anche la questione tattica dovrebbe (?) sorridere all’italobrasiliano ex Verona: l’assenza di Marchisio e le condizioni non ottimali di Motta dovrebbero consigliare a Conte di monitorare un regista classico, uin distributore di palloni che possa affiancare Verratti nella gestione del possesso. E chi meglio del primo calciatore di Serie A per numero di palloni giocati (3262), tra l’altro con un’accuratezza del 91%? Ve lo diciamo dopo. Volessimo dimenticare per un attimo di essere Il Napolista, saremmo tentati di dire anche che la presenza di Giaccherini in lista e di Bernardeschi fuori è abbastanza spiazzante: l’esterno della Fiorentina è stato reinventato tornante “totale” da Paulo Sousa, e ha dimostrato di poter sottendre benissimo alla fase difensiva. Con più fisico di Giaccherini e forse anche con una maggior qualità offensiva. Però, alla fine, sarà premiata la pur buona stagione del piccolo esterno bolognese. 

Detto questo, eravamo in debito con voi sul nome del possibile regista che Conte sta seguendo per evitare a tutti i costi di convocare Jorginho. Ce lo dice la Gazzetta, e ci racconta anche una bella storiella: «Con la “fame” di centrocampisti, si rilanciano le quotazioni di Pirlo, seguito per 9 giorni in America dall’osservatore Marco Scarpa. Senza stage la chiamata pare impossibile, ma il fatto che sia stato fatto monitorare non è da trascurare». Basta, crediamo.

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