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Il Napoli nelle Nazionali: dopo il record del 2014, in calo il numero dei convocati

Il Napoli nelle Nazionali: dopo il record del 2014, in calo il numero dei convocati

Per l’Italia del calcio, l’ultima manifestazione internazionale non fu particolarmente fortunata. La nazionale di Prandelli, a Brasile 2014, salutò la compagnia al primo turno lasciandosi dietro una bella scia di critiche e rimpianti. Quest’anno si riparte, a due anni dall’ultimo appuntamento e un anno dopo la Copa America 2015, con l’Europeo e un’altra Copa America. Quella del Centenario, giocata in edizione unica e speciale per celebrare i 100 anni del vecchio Sudamericano

Un’occasione per ricordare e fare un altro bilancio su quello che, due anni fa, rappresentò un record per il Napoli. Ben 12 calciatori azzurri, primato storico del club, furono convocati per il Mondiale. Lo stesso numero della Juventus, poco meno di veri e propri colossi come Bayern Monaco (15 calciatori), Manchester United (14), Chelsea, Real Madrid e Barcellona (tutte e 3 a 13). L’accoppiata irripetibile tra i due maggiori tornei continentali permette di rivedere e forse ritoccare quel record, al netto ovviamente dei calciatori che non possono essere convocati in quanto non europei né sudamericani (Koulibaly e Ghoulam).

Il bilancio è ovviamente preliminare, in quanto le scelte dei ct non sono ancora state ufficializzate. Ci sono le pre-liste della Coppa America, più ovviamente le “indicazioni” provenienti dalle ultime partite delle nazionali europee. Abbastanza per poter ipotizzare quanto accadrà da qui a due mesi e quanto Napoli vedremo impegnato con maglie di un colore diverso. Iniziamo dall’Italia che ci riguarda un po’ più da vicino. In realtà ne abbiamo già parlato ieri: Insigne, Jorginho e Gabbiadini rischiano l’esclusione dai 23 di Conte, e abbiamo pure già scritto che, soprattutto per i primi due, la scelta non ci pare particolarmente condivisibile. Gli altri calciatori italiani della rosa di Sarri, Maggio, Valdifiori, Grassi e Regini, non rientrano nei piani dei ct.

Gli altri calciatori di nazionali europee

La Spagna campione in carica, nel 2014, convocò Albiol e Reina. Entrambi, però, sono nel frattempo usciti dal giro della Nazionale. L’ultima partita del difensore risale al marzo 2015 (amichevole con l’Olanda), mentre il portiere è assente proprio dall’avventura sudafricana. Per Callejon, pochissime possibilità: due sole presenze con la Roja, subito dopo il Mondiale 2010. Del Bosque sembra proprio non vederlo. 

Sicuri del posto, invece, Hysaj e Chiriches. L’albanese e il romeno sono due colonne delle rispettive nazionali, titolari inamovibili nelle terze linee di De Biasi e Iordanescu. L’ex centrale del Tottenham è addirittura il capitano uscente della Romania di cui ha poi lasciato la fascia a Rat. Ha giocato da titolare nel girone di qualificazione e nelle ultime amichevoli. Hamsik, invece, è ancora il capitano e simbolo della Slovacchia. Ovviamente, sarà il faro della selezione di Ján Kozák anche in terra francese. 

L’ultimo difensore papabile, Ivan Strinic, sembra essere uscito dal giro della Croazia. Il ct in Cacic, in carica dal 2015, non l’ha mai convocato, e l’ultimo match in maglia a scacchi biancorossi risale al settembre 2014. L’ultimo europeo è Dries Mertens, che soffre una forte concorrenza nel suo Belgio, ma sicuramente sarà nella lista di Wilmots. 

I calciatori sudamericani

Qui è molto più facile. Perché il Napoli, oltre al naturalizzato Jorginho (ormai eleggibile solo per l’Italia), ha mantenuto in squadra solo tre calciatori sudamericani: l’argentino Higuain e i brasiliani Allan e Rafael. Nel 2014, c’erano anche Fernandez, Zuniga e Henrique. Le pre-liste dei ct premiano ovviamente il Pipita, convocato dal Tata Martino, ma non Allan e l’inutilizzato Rafael, esclusi da Dunga.

Conclusioni e confronti con altri club italiani

A una prima analisi, la cifra sembra essersi ridotta drasticamente. Anche in caso (remoto) di convocazione di Strinic, il Napoli porterebbe un totale di sei calciatori al netto della nazionale italiana. Otto, quindi, nella iperottimistica ipotesi di convocazione congiunta per Jorginho e Insigne, gli unici davvero in corsa per una maglia azzurra.

In ogni caso, assisteremo quindi a un abbassamento della media, anche se comunque riferita alle sole nazionali europee e sudamericane (Ghoulam e Koulibaly sono titolari in Algeria e Senegal). Rispetto al 2014, incide sicuramente l’addio ai tre calciatori svizzeri che facevano allora parte del contingente azzurro e della nazionale di Hitzfeld (Inler, Dzemaili e Behrami) e il cambio generazionale avviato da Del Bosque nella sua Spagna.

La Juventus, invece, manterrà più o meno lo stesso numero di calciatori nelle varie rappresentative: alle esclusioni dei brasiliani Alex Sandro ed Hernanes, fanno da contraltare le chiamate degli argentini Pereyra e Dybala e del colombiano Cuadrado. Più il blocco italiano (Buffon, Chiellini, Barzagli, Bonucci, Rugani, Zaza), Pogba, Mandzukic, Lichtsteiner e Morata, ormai fisso nella lista della Spagna. La Roma aspetta notizie in chiave De Rossi ed El Sharaawy, ma nel frattempo porterà in Francia Nainggolan e Rudiger. Il Milan si divide tra l’incertezza del suo blocco italiano (Montolivo, De Sciglio, Antonelli, Bonaventura) e le chiamate già ufficializzate per i colombiani Zapata e Bacca. Chiudiamo con l’Inter, che non porterà Icardi negli Usa con l’Argentina, ma si consola con l’unico brasiliano “italiano” convocato da Dunga (Miranda) e con il colombiano Murillo, già preallertato da Pekerman. Praticamente certa, infine, la partecipazione ad Euro 2016 dei croati Perisic e Brozovic.

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