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Valdano a El Pais: «Oggi, nel calcio, il potere è degli sponsor. Non più dei tifosi»

Valdano a El Pais: «Oggi, nel calcio, il potere è degli sponsor. Non più dei tifosi»

Jorge Valdano ha segnato in una finale di Coppa del Mondo (1986), è stato allenatore e dirigente del Real Madrid. Non è proprio l’ultimo arrivato nel mondo del calcio. Proprio per questo, quindi, le sue parole in un’intervista rilasciata ad Angel Gabilondo, ex ministro dell’Istruzione iberico, hanno un certo peso. 

La frase fondamentale nell’intervento dell’ex attaccante argentino è sul rapporto tra calcio e “potere”, che oggi sarebbe regolato esclusivamente dagli sponsor: «El hincha ha perdido poder, ahora lo tiene el sponsor». Quindi, un calcio non più “tifoso-centrico”, ma orientato al business e all’aumento di ricavi. Il colloquio con Gabilondo, organizzato da El Pais in occasione dei quarant’anni del giornale, aveva come argomento la perdita di riferimenti nella società moderna. Una cosa perfettamente attinente col calcio e che è possibile declinare atraverso il calcio. Il parallelo storico con gi anni del suo approdo in Spagna è una spiegazione della frase precedente, su tifosi e sponsor: «Quando sono arrivato io in questo paese, il club più ricco era quello che vendeva il maggior numero di biglietti». 

Altri passaggi sul calcio riguardano la carriera di allenatore di Valdano, che prima di diventare dirigente di lungo corso al Real Madrid (un’esperienza terminata nel 2011 a seguito di molte incomprensioni con l’allora tecnico madridista Mourinho) ha occupato la panchina di Tenerife, ancora Real Madrid e Valencia. Per lui, da entranador, una vittoria nella Liga 1994/95. «Quando i miei calciatori avevano dei dubbi, io cercavo di infondergli coraggio. Valdano ha cercato di dare questo ai suoi calciatori». In chiusura, la mancanza di un ruolo all’interno di quello che è sempres stato il suo mondo: «No echo de menos el fútbol, echo de menos el miedo precompetitivo». “Non mi manca il calcio, mi manca la tensione della pre-competizione”. Detto da uno che ha giocato (e vinto, con Maradona) una finale Mondiale, fa un certo effetto. 

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