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Sconcerti: Sarri è un solitario e un frate furbo, Allegri un teorico sincero e un tecnico universale

Sconcerti: Sarri è un solitario e un frate furbo, Allegri un teorico sincero e un tecnico universale

Mario Sconcerti sul Corriere della Sera mette a confronto Sarri e Allegri

Sarri e Allegri sono due toscani opposti. Anche Napoli e Juve infatti giocano in modo molto diverso. Allegri è sempre dentro la partita, cerca di gestirla. Sarri ha quasi chiuso il suo compito al fischio d’inizio.

Sarri è un maestro con tratti quasi religiosi. Quando offende Mancini non vuole sottolineare un’omosessualità inesistente, ma che Mancini è comunque diverso da lui, nel vestire, parlare, guardare il mondo. Mancini è il grande giocatore che ha avuto tutto dal calcio. Sarri non ha ancora avuto niente perché quelli eleganti, i mondani, glielo hanno impedito. Questa è la diversità che non sopporta. Sarri è un uomo abbastanza estremo, è convinto che la verità sia netta quindi stupisca sempre. E a lui piace stupire, così cerca di trasformare tutto in una provocazione. Dice di non interessarsi mai di mercato, come non fosse un suo dovere farlo. Chi deve dare un parere se non il tecnico? Dice che la Juve è favorita perché fattura di più, ma anche qui sa di mentire. Che i soldi aiutino, siano anzi fondamentali, non c’è dubbio. Ma conta il fatturato attuale, non quello passato. E nessuno sa quanto valga oggi il Napoli. Sarri è un toscano di campagna, sguardo lungo sui vigneti e il piacere di raccogliere. Allegri è un toscano di scoglio, orizzonti larghi ma diffidenza. Sarri è un frate furbo, insegna agli altri e vive se stesso un po’ all’ingrosso.

Allegri ha giocato molto a calcio, Sarri no. Per questo Sarri ha una visione intransigente, ha costruito da solo le sue regole e non possono essere sbagliate. Allegri è invece un teorico sincero di quel che serve, tutto si crea e soprattutto si trasforma. Entrambi sono dei normalizzatori. Allegri semplifica perché credo che nel fondo non stimi molto i giocatori. Sarri cerca la semplicità come fosse il blu di Picasso. È la sua chiave verso la complessità. Ed è quella che a lui piace davvero, la diversità del semplice, il sacro graal del calcio. Allegri in sostanza è un tecnico universale, allenerà probabilmente anche il Napoli un giorno. Non credo che Sarri allenerà la Juve. È rigoroso e solitario. Mentre la Juve non può che essere un orizzonte flessibile. Non vuole una sola scienza.

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