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Rummenigge vota Infantino per la presidenza Fifa. L’avvocato svizzero al vertice del calcio mondiale “spingerebbe” per la creazione della Superlega

Aurelio De Laurentiis, da anni, spinge per la creazione di una competizione alternativa alla Champions league, la famosa “Superlega” che coinvolgerebbe tutti i maggiori club europei con un sistema all’americana, con l’accesso garantito alle squadre più forti. Un’accelerata, in questo senso, potrebbe arrivare dalle prossime elezioni presidenziali della Fifa, per cui corrono in cinque: Tokyo Sexwale, Jerome Champagne, il principe Al Hussein, Salman Bin Ebrahim Al Khalifa e soprattutto Gianni Infantino. Proprio l’avvocato svizzero dal nome (e di origini) italianissimo potrebbe rappresentare il candidato ideale per l’Eca, l’associazione dei club europei più importanti. 

Karl-Heinz Rummenigge, presidente del Bayern ma anche dell’Eca, ha infatti ribadito il sostegno dell’associazione a Infantino, «data la soddisfazione sempre espressa per il suo lavoro e per gli obiettivi comuni». Non è un mistero che l’Eca spinga per la creazione della Superlega, un torneo che non cancelli completamente i campionati nazionali ma che comunque limiterebbe di parecchio l’acecsso alle competizioni europee a club non di prima fascia. Si pensi, ad esempio, al Leicester City ora in testa alla premier ma assente da competizioni Uefa addirittura dal 2001, e che conta in tutto tre partecipazioni tra Coppa Uefa e Coppa delle Coppe. 

L’iter per la creazione della Superlega inizierebbe nel 2018, anche perché l’Eca non ha diritto di voto nell’elezione del presidente Fifa. Se Infantino non dovesse essere eletto, paradossalmente, l’Eca potrebbe addirittura uscire avvantaggiata, perché l’Uefa è ancora senza padrone dopo la caduta di Platini. Infantino, nel caso, da segretario uscente, sarebbe il candidato perfetto. In quel caso, il peso specifico dell’Eca cambierebbe di parecchio, e in positivo. Spingendo il calcio europeo a una svolta epocale.

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