Reportage su Napoli del Daily Mail, firmato Martin Dunford. Il titolo chiarisce subito la posizione del giornalista inglese verso la città partenopea: «Perché Napoli non merita di essere il luogo che tutti amano odiare. Nonostante la sua immagine ambigua, è piena di un fascino unico al mondo».
Il senso del pezzo è ulteriormente chiarito nell’attacco, che tradotto dice sostanzialmente questo: «Napoli non è più intimidatoria di qualsiasi altra grande città, solo che ha il vantaggio di essere dieci volte più affascinante di qualsiasi altro luogo simile, essendo una miscela di diversi periodi storici che lasciano di stucco. […] Onestamente, Napoli potrebbe essere la prossima Barcellona, se tutto funzionasse insieme. Solo che questo non avviene mai, ma è ciò che rende unica la città».
Buona parte del resto del pezzo è una descrizione di luoghi, profumi, sapori: ci sono i dintorni (Ercolano, Amalfi, Pompei, la Costiera Amalfitana), ci sono i luoghi di culto della città (il Duomo, le catacombe di San Gennaro, diverse chiese del centro), c’è la storia di Boccaccio e dell’incontro con la sua musa Fiammetta nella chiesa di San Lorenzo Maggiore. E poi c’è il cibo, descritto così: «La pasta è un alimento fondamentale, soprattutto servita con una salsa con aglio e pomodoro. Qui è stata inventata la pizza, e nel centro storico (patrimonio dell’Unesco) ci sono una manciata di locali senza pretese che servono la più autentica e deliziosa pizza del mondo E il caffè della città è, anche secondo altri italiani, il migliore del paese. Mangi come un re, e c’è un rapporto eccezionale tra l’altissima qualità e i prezzi relativamente bassi».
Un reportage che è un invito al turismo, al di là degli stereotipi e dei luoghi comuni. Lo dice anche Dunford, che chiude così il pezzo: «Venite a Napoli ora, prima che qualcosa cambi». All’estero, vivaddio, vedono Napoli proprio così.
