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La scelta dei Quartieri Spagnoli è un chiaro riferimento al chiattone. Compagni, vigiliamo sul deviazionismo napolista

La scelta dei Quartieri Spagnoli è un chiaro riferimento al chiattone. Compagni, vigiliamo sul deviazionismo napolista

1) Sala della Purezza e della Napoletanità (ex bagno e antibagno del Chiattone a Castel Volturno). Verbale della riunione del Politburo da diffondere ai valorosi condottieri della penna rossa. Il Compagno Allenatore ha preso la parola per denunciare l’ultima sfacciata manovra della cricca devazionista dell’obesità ispanica: una cellula di nome Napolista ha aperto una sezione sopra ai Quartieri Spagnoli. Il Condottiero Sarri ha messo in evidenza come la scelta del posto sia un chiaro riferimento controrivoluzionario al Chiattone di Madrid: “Perché tra tanti quartieri e rioni di questa città è stato scelto l’unico che richiama la Spagna?”.

2) La decisione del settarismo obeso e ispanico di reclutare proseliti sopra ai Quartieri Spagnoli è da schiacciare con forza e vigore, ha detto il Compagno Allenatore, perché già una volta la marcia rivoluzionaria del comunismo napoletano è stata messa in pericolo dalle infiltrazioni delle spie reazionarie nell’irrecuperabile popolino dei lazzari. Fu l’entrismo di Amadeo Bordiga a dare voce al Lumpenproletariat, sottoproletariato, di chiara matrice anarchica e violenta. Il bordighismo fu represso con successo grazie all’analisi del compagno Emilio Sereni, maestro e faro della federazione stalinista che annoverava tra le sue giovani promesse borghesi come Giorgio Napolitano: “Napoli è una città maledetta: il suo proletariato di straccioni è fonte d’infezioni d’ogni genere all’intero corpo sociale” (cfr. “Mistero Napoletano”, Ermanno Rea, pag. 75, Einaudi, 1995). E ancora: “Dai tempi dei Borboni a quelli di Giolitti e Mussolini, le classi dominanti hanno sempre cercato, a Napoli, di servirsi di questo strato sociale contro ogni movimento progressivo: e, dalla plebe dei lazzari, la mentalità e le consuetudini camorristiche si sono così diffuse ed hanno infettato, per opera diretta delle classi dominanti, tutta la vita cittadina” (cfr. “Stato Operaio”, saggio di Emilio Sereni, 1938).

3) L’appello del capo della cricca neobordighiana a non disertare la battaglia dell’obesità, in combutta con il Lumpenproletariat dei Quartieri Spagnoli, necessita uno sforzo di vigilanza operaia ai massimi livelli. Per questo si invitano i compagni cittadini e tifosi a denunciare e segnalare tutti i movimenti sospetti attorno alla cellula del Napolista. Questi i principali segnali: a) la rivendicazione della continuità tra il corso rivoluzionario sarrita e il passato del Chiattone; b) le citazioni di Massimo Troisi contro i simboli della nostra rivoluzione: il sole dell’avvenire, la pizza dell’avvenire, il mandolino dell’avvenire; c) il richiamo alla progettualità e alla pazienza; d) la condanna del provincialismo e il rifiuto di Napoli ombelico dell’orbe terracqueo. 
Zdanov (l’immagine è del compagno Domenico Catapano) 

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