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Anche Scanzi non ha digerito la vittoria del Napoli: «L’Inter esce rafforzata e per Sarri senza Higuain sono dolori»

Anche Scanzi non ha digerito la vittoria del Napoli: «L’Inter esce rafforzata e per Sarri senza Higuain sono dolori»

Non stiamo certo parlando di un mostro sacro del giornalismo sportivo come Gianni Mura ma in questa rassegna del giorno dopo vale la perna riportare anche Andrea Scanzi che sul Fatto quotidiano – oltre a dar prova di leggere il Napolista per i suoi riferimenti a Sarri commodoro marxista – dà una lettura del partita ribaltata rispetto non solo al risultato ma anche a quanto si è visto in campo per settanta minuti. Poi ci sta che una squadra come l’Inter abbia una reazione anche in dieci uomini, francamente non si comprende la meraviglia. Ecco un paio di estratti.

1. Il Napoli più brutto della stagione batte l’Inter più bella della stagione. L’Inter – due pali negli ultimi secondi – ha fatto forse media con la fortuna che fino a ieri l’aveva sorretta. Ljajic e Brozovic sontuosi, Icardi e Nagatomo imbarazzanti. Mancini ha dato il meglio di sé quando è stato costretto, sotto di due gol e un uomo, ma l’Inter esce rafforzata dalla sconfitta. Se prima di ieri sera sembrava folle (a voi: a me no) dire che l’Inter avrebbe vinto lo scudetto, ora non lo è più. E non è solo culo. Mancini predica un calcio cinico (a volergli bene), ma sa allenare. Rende gli avversari brutti. E la rosa di cui dispone offre molteplici varianti. È la favorita.

2. Sconfortante il “braccino” che ha inchiodato il Napoli nell’ultima mezzora. Il Commodoro marxista è allenatore mirabile, ma se Higuain cala (o peggio si fa male) son dolori. Che Gue Sarri ha vinto tutti gli scontri diretti, ma non ha varianti e fa giocare quasi sempre gli stessi 11. Ieri, dopo il 2-0, la benzina era proprio finita. L’Europa League pesa, non paiono esistere alternative e bastano gli infortuni di Mertens e Gabbiadini per rendersi conto che la panchina non è lunga come quella delle rivali. De Laurentiis a gennaio dovrà spendere. E il difficile, per il Commodoro marxista, comincia adesso.

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