ilNapolista

Il titolo di oggi quale sarà? Melo: il limone MELO mangio?

Il titolo di oggi quale sarà? Melo: il limone MELO mangio?
Il mio Napoli – Inter 2-1
– Nei giorni precedenti, le ultime parole famose:
Jovetic: “Ci sono 4/5 squadre più forti, ma nessuno ha più fame di noi”.
Melo: “Higuain MELO mangio”.
Materazzi: “Ora il Napoli ha un allenatore, ma vince l’Inter”.
In tv: “Sia Miranda che Murillo hanno già fermato Higuain in nazionale”.
Mancini: “Higuain? Arriverà la partita in cui non segnerà”.
– Mancini ha pensato di schierare la sua squadra a specchio forse perché in questo modo il Napoli avrebbe creduto di essere l’Inter e di conseguenza avrebbe giocato una ciofeca?
– In effetti gli azzurri non hanno disputato la migliore gara dell’anno, complice forse l’immediato vantaggio che ha calmato la solita pressione tambureggiante, ma essere lo specchio dell’Inter è come svegliarsi, guardarsi, e trovare la faccia di Medel.
– Molto illuminante anche la discussione tra Boban e Bergomi prima della gara.
Bergomi: credo che Mancini opterà per una strategia a sorpresa e presserà i difensori e i centrocampisti partenopei molto in alto.
Boban: se lo farà, durerà massimo 5 minuti.
– E no caro Zvonimir, devo contraddirti, è durato 60 secondi.
– Ancora Bergomi: l’Inter dovrà fare affidamento sulla difesa granitica di Miranda e Murillo e stare attenta sugli esterni. Ma Nagatomo lo vedo in forma.
Boban: Nagatomo in mezzo a Callejon e Allan lo vedo molto male.
– La difesa granitica del duo sudamericano è affondata dopo un giro di orologio e Nagatomo, la cui espulsione ha certamente influito, è immediatamente partito alla grande facendosi fregare prima dalla mammella di Calle e poi giungendo in ritardo sulla carcioffola di Gonzalone.
– Il giapponese poi, come pronosticato da Boban, è andato in grande sofferenza sull’asse Calle-Allan (ed aggiungerei Hysaj) rifilando un fallo ciascuno che gli ha anzitempo fatto guadagnare la via dello spogliatoio.
– Dopo il gol, al Napoli il compito più ingrato: amministrare il vantaggio. Per giunta, per 89 minuti.
– Dopo il gol, senza preavvisi, senza allenamento, senza gli adeguati gargarismi, ho perso la voce. 
– L’Inter ha abbozzato qualche ripartenza, ma oltre un tiro di Perisic dalla destra terminato in bocca a Sarri, non ha dato l’impressione di saper reagire.
– Al 24′ Icardi, con la stessa mobilità di un palo, ha toccato il primo pallone.
– Al 26′, Medel, esasperato dal palleggio estenuante dei nostri difensori, si è prodigato con il suo fischietto da sollevatore di pentole in un pressing solitario, ma senza esito. 
– Solo dopo mezz’ora i nerazzurri si sono resi pericolosi con un tiro di sinistro di Guarin di poco alto sulla traversa e con una girata ravvicinata e sbilenca di Perisic finita qualche metro al lato.
– Il Napoli ha giochicchiato, sotto ritmo, e ha cercato di colpire con folate improvvise, senza però impensierire il portiere più impegnato della serie A, estremo difensore di una granitica retroguardia.
– Nell’intervallo ho scoperto che il ragazzino alle mie spalle era interista. È partito il rito collettivo della mia banda. Ad ogni parola del giovane partiva in automatico qualcosa simile ad uno “sgrat sgrat”.
– Nella ripresa il Napoli è partito bene, forte anche dell’uomo in più, sfiorando la rete con la testa di Gonzalone imbeccato da Ghoulam e con un tiro dalla distanza di Allan terminato alto non di molto.
– Al 61′ è entrato Biabiany per Guarin. Il ragazzino interista dietro di noi: finalmente, era ora. Mò segna.
Sgrat sgrat.
– Al 62′, appunto, mò segna Higuain.
– Lancio millimetrico con la testa di Albiol a scavalcare la granitica difesa milanese e fuga cingolata del Gonzalone nostro che ha superato prima Murillo e poi ha fatto a sportellate con Miranda depositando con un tocco delicato sul palo lontano dove il portiere più impegnato della serie A non poteva arrivare. 2-0
– Miranda mi ha ricordato Serena Grandi e Tinto Brass.
– In settimana ho scoperto che la madre di Higuain è una pittrice. Su quel tiro sublime ho visto i pennelli di mamma Nancy. Lodi a lei.
– Quando ormai si è pensato di aver chiuso la pratica, il Napoli si è leggermente abbassato e l’Inter, con più nulla da perdere, ha iniziato ad affacciarsi nella nostra area e a trovare il gol con Ljaic in seguito ad un triangolo fortuito in area con Ghoulam. 2-1.
– Gli azzurri dapprincipio non hanno dato la sensazione di accusare il colpo e in pieno controllo hanno cercato di gestire il gol di vantaggio con una serie di passaggi orizzontali volti a far trascorrere il cronometro.
– Poi è entrato l’affamato Jovetic. L’interista dietro di noi: finalmente, era ora. Mò segna e finisce come l’anno scorso.
Sgrat sgrat.
– Gonzalone, stanco del tikitaka, ha però cercato di chiudere i conti ed ha ancora sfiorato la tripletta negatagli solo da un superlativo intervento di Handanovic che ha deviato la palla in angolo. 
– In settimana ho scoperto che il cugino della nipote del fratello della nonna di Higuain era uno sciatore. Su quello slalom ho rivisto, in mezzo ai granitici paletti nerazzurri, le movenze e gli sci di zio Gerardo. Lodi a lui.
– A proposito di pali, e non mi riferisco ad Icardi, il finale è stato da infarto. Avevo iniziato afono e ho finito con ansia e tachicardia.
– Nei minuti di recupero il famelico Jovetic ha colpito un legno pieno con un bel colpo di testa e un minuto dopo, solo un miracolo di Reina, coadiuvato dall’altro palo, ha evitato una beffa clamorosa come lo scorso anno.
Sgrat sgrat.
– In settimana ho scoperto che il trisavolo di Reina era un santo. Su quel volo ho rivisto le ali di San Peppino. Lodi a lui.
– Prima o poi il nostro portiere una parata doveva pur farla, no?
– A fine partita, ho chiamato, seppur afono, tutti gli amici per sapere se erano vivi.
– A fine partita, fantastico Mancini che in piena mazzarrite se l’è presa con l’arbitro per la presunta simulazione di Calle sul primo giallo a Nagatomo.
– Migliore in campo per gli azzurri: Nagatomo.
– Davvero comica la trasmissione su Italia 1 in cui per 15 minuti si è parlato di questo episodio che avrebbe condizionato la partita, tralasciando il nuovo primato, la doppietta del mostro e la forza della nostra squadra.
– Sì, una ammonizione, la prima, avrebbe condizionato una partita. Un’ammonizione tra l’altro sacrosanta.
– Ma poi, dico io, Mancini che si lamenta di una simulazione, dimenticando i suoi trascorsi, è come coloro che si lamentano di non aver visto la fine della partita perché sono usciti prima.
– Mistero: come si fa a uscire 10 minuti prima dallo stadio in una partita del genere?
– All’interista, che invece si è goduto i due di picche in tutta la sua bellezza fino all’ultimo secondo, ho detto uscendo: aspè, che mò segna. 
– Mancini avrebbe dovuto prendersela con il suo giocatore dagli occhi a mandorla che è entrato come un trattore su Allan, essendo già ammonito.
– Tra l’altro, Mancini avrebbe potuto prendersela con se stesso visto che la sua Inter, sotto di un gol, per 40 minuti in 11 contro 11 non ha azzeccato la porta nemmeno per sbaglio; avrebbe potuto prendersela con se stesso visto che il suo centravanti non l’ha mai toccata; o al massimo avrebbe potuto prendersela con la sfortuna visti i due pali finali. Certo, avrebbe potuto dire: oggi abbiamo avuto la sfiga di non aver avuto il solito culo.
– Ma poi, cosa recrimina se in 14 partite (1260 minuti circa) la sua squadra ha giocato bene per 20 minuti ed è comunque seconda? 
– La sua sciarpa di cachemire costa quanto il rosso del suo club, ma questo non gli dovrebbe consentire di non avere FairPlay dopo la partita, no?
– Ma il giorno che avrà un rigore contro cosa farà? Sguinzaglierà il sollevatore di pentole?
– Nei giorni successivi:
Il titolo di oggi quale sarà? Melo: il limone MELO mangio?
Errata corrige per Mancini: E Higuain? Arriverà prima o poi la partita in cui Higuain non ci segnerà.
L’Inter vince? Materazzi al Fantacalcio è ultimo in classifica.
Lodi allo specchio. Lodi a Boban. Lodi a mamma Nancy. Lodi a Nagatomo.
– Ah, intanto il Napoli è primo. Da solo. Ma diciamolo senza voce.
Sgrat, sgrat.
– L’Atalanta è una squadra invincibile…
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani
ilnapolista © riproduzione riservata