Napoli-Inter 2-1, i dieci gesti più belli
0′ pt. Il minuto di silenzio per Luca De Filippo. Lucarie’, scetate, songh’e nnove.
1′ pt. Higuain decide di abolire gli assist nel gioco del calcio, afferra un pallone piovuto dal petto di Callejon e sfonda per l’uno a zero. Ma questo qui non avevano deciso di menarlo?
4′ pt. Lo stop dolcissimo con il destro su un lungo lancio dalle retrovie e il tunnel di tacco di Insigne fra le gambe di D’Ambrosio.
20′ st. Il sombrero di Insigne su Guarin.
44′ pt. Con Melo in panchina e non potendo menare Higuain, Nagatomo si lancia sulle gambe di Allan. Seconda ammonizione e cartellino rosso.
8′ st. Insigne fa un giochino con i piedi lungo la linea laterale. Non credo che esista ancora una parola per definirlo. Trascina con la suola la palla a sé e con il collo la passa in verticale, tipo la rotella con cui si taglia la pasta cresciuta per la pizza, andando avanti e indietro. La rotella di Insigne.
17′ st. Mancini ha appena fatto un cambio e Higuain gli manda all’aria i piani. Se ne va a campo aperto verso la porta di Handanovic, due tocchi, due uomini dietro di lui, due a zero. Freddissimo davanti alla porta, il gol mancato all’Argentina per essere campione in Brasile.
21′ st. Il varco che Ljiajc trova sul primo palo di Reina fra un mucchio di gambe di difensori azzurri. L’Inter si rimette in partita e ci fa fare il giallo.
48′ st. Il colpo di testa di Jovetic, lasciato solissimo in area, che va a colpire il palo. Il San Paolo pensa che la fortuna parla in napoletano.
49′ st. La parata di Reina su Miranda. Con le dita, o forse con i polpastrelli, o forse con le unghia, o forse con la parte di guantone vuoto, Pepe devia sul palo il colpo di testa. Finisce così il cammino della squadra simpatia e del suo allenatore che piace a tutti. Da stasera siamo i nemici di squadre che se non vanno in Champions devono smantellare la baracca. Vi piace il presepe?
Il Ciuccio
