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Braglia: «Sarri è un maestro di tattica, la squadra è cortissima. Mai sottovalutare la Juventus»

Braglia: «Sarri è un maestro di tattica, la squadra è cortissima. Mai sottovalutare la Juventus»

Ecco il commento di Giorgio Braglia a Napoli-Inter.

La partita. 
«Quest’anno con il Napoli non c’è storia. Riesce a mettere in difficoltà tutti perché i calciatori non distano tra di loro più di pochi metri e formano una ragnatela che è impenetrabile. La squadra è cortissima. L’Inter in undici nel primo tempo ha combinato ben poco»

Higuain.  
«Higuain è un campione anche se personalmente preverivo Cavani perché forse segnava di più e poi dava l’impressione di essere pericoloso. Se Higuain lo avessero tenuto al Real Madrid oggi sarebbe stato sicuramente più utile di Benzema. È incredibile, basta che tiri in porta e fa gol. Indovinare sempre gli angoli non è facile, bisogna essere bravi, ma anche avere un pizzico di “culo”. Se miri col pallone da fermo si può fare, ma tirare al volo e ostacolato anche da un avversario, come il gol col Verona del 2-0 di sinistro, non è da tutti». 

Il gioco del Napoli.

«Il gioco del Napoli è merito di Sarri che tatticamente riesce a preparare sempre la partita correttamente. Nel primo tempo l’Inter non sapeva come arrivare sotto l’area avversaria per come erano messi bene in campo e poi in contropiede sono stati sempre rapidi e precisi nel ripartire. 
Se in primavera non ci sarà calo di forma fisica, non hanno rivali. Benitez era tatticamente scarso perché prendeva sempre gol, è vero che Reina è finalmente un portiere ma quest’anno le altre squadre quasi non arrivano a tirare porta, mentre l’anno scorso gli interventi del portiere erano tantissimi».

Reina.
«Un grande portiere, ma ho l’impressione che Napoli gli abbia dato alla testa. Al Liverpool era più tranquillo, adesso è diventato un po’ matto, basta guardare come esulta ogni volta che il Napoli segna».

Gli insostituibili.
«Allan, perché è instancabile e corre dal primo al novantesimo. Higuain, perché segna. Hamsik, perché finalmente gioca come sa».

Le altre.
«Ho sbagliato sulla Roma, troppi alti e bassi. La sostanza c’è, forse il problema è che non sono fisicamente preparati o che Garcia a volte mette in campo formazioni incomprensibili, come l’anno scorso contro la Juventus quando giocò con tre attaccanti. Col Barcellona sembrava una squadra di dilettanti, l’unico difensore vero era Manolas. Avrebbe gli uomini ma tatticamente lascia a desiderare.
La Juventus potrebbe riprendere quota ed essere subito dietro al Napoli per la corsa scudetto. Mai sottovalutarla».

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