ilNapolista

Non potendo indossare il pigiama a quadroni, Reina si è presentato in completo bianco alla Bastianich

Non potendo indossare il pigiama a quadroni, Reina si è presentato in completo bianco alla Bastianich
Il mio Verona – Napoli 0-2
– Nella settimana appena terminata, tra i pochi pensieri che abbiamo dedicato al calcio, ci siamo chiesti il motivo per il quale Mandorlini fosse ancora sulla panchina veronese e non sul lago di Garda con coffe e traino o a casa a tinteggiare il salotto o per il trasloco.
– La sosta avrebbe dato la possibilità al nuovo tecnico di integrarsi nello spogliatoio, di conoscere al meglio i calciatori (nessuno dei quali impegnato con le nazionali) e di provare soluzioni alternative al disastro attuale.
– Probabilmente, incontrando la squadra più in forma del campionato, la società ha scelto di non far esordire il nuovo allenatore con una sonora mazziata e ci ha dato l’onore di stendere la mano sulla schiena del simpatico Andrea per la spintarella definitiva nella fossa.
E noi becchini di giornata ringraziamo.
– In realtà sono stato in ansia. Essendo l’ultima spiaggia, essendo l’amato Verona, essendo comunque una squadra che non reputavo inferiore ad altre, mi aspettavo una gara dura e “cattiva”.
– Il Verona invece, a differenza delle avversarie precedenti che avevano scelto di attaccare alto e ferocemente i nostri portatori di palla in modo da rendere più complicata la manovra e i rifornimenti per i nostri attaccanti, ha preferito bendarsi, raggrupparsi nella propria area di rigore ed attendere l’esecuzione.
– Reina, non potendo indossare il pigiama a quadroni ed approfittando dell’ora di pranzo, stavolta ha optato per un completo bianco alla Bastianich. I rinvii con i piedi lo hanno infatti solo saltuariamente disturbato mentre era alle prese con la preparazione di asado e tapas.
– Lo stesso vale per i difensori centrali, Albiol e Chiriches. In fase difensiva sono ingiudicabili perché mai impegnati se non raramente dalle braccia larghe di zombie Pazzini. E in fase di prima costruzione non sono mai stati infastiditi se non dal sole in faccia a inizio secondo tempo.
– Ghoulam, che fa della corsa e del cross dal fondo le sue armi migliori, non è stato mai messo in condizione di galoppare dallo schieramento schiacciato degli avversari. In difesa, il temuto petto di palombo Jankovic lo ha solo sentito per un paio di randellate, mai mai visto nella sua zona palla al piede. Hysaj ha invece dovuto controllare qualche sortita sporadica di Juanito Gomez, il figlio illegittimo di Chivu.
– I centrocampisti non hanno avuto opposizione sino al muro eretto in area di rigore. E gli attaccanti hanno spesso dovuto retrocedere per districarsi da fastidiose ammucchiate.
– Praticamente si è giocato solo nella metà campo scaligera. Praticamente, per accaparrarsi i tre punti e scardinare la imbarazzante parete giallo blu c’è stato bisogno di molta pazienza e di un mazzuolo.
– Nel primo tempo, il pallone ha viaggiato come se ci fosse stato Inler in cabina di regia e questo ha reso più semplice lo schema “difesa a oltranza e vott’annanz” dei veronesi.  
– Al 4′ Calle ha pescato Hamsik sul filo del fuorigioco, ma lo slovacco ha tirato troppo floscio su Rafael. Floscio e Rafael è un binomio perfetto dalle nostre parti.
– Al 18′ bellissima la combinazione che ha portato lo stanco Higuain, promesso al Chelsea, a tirare al volo, dopo un pregevole assist di testa di Hamsik.
– Al 23′ ancora Hamsik ha tentato un tiro da lontano che ha sorvolato la traversa.
– Successivamente il Verona ha conquistato un insperato corner: boato del pubblico.
– Da menzionare inoltre un gol annullato per fuorigioco allo stanco Higuain, un bellissimo tiro al volo di Ghoulam, promesso al Psg, che ha centrato l’aria, l’esistenza sull’elenco telefonico del cognome Checchin e il lungo picnic organizzato da chef Reina con partita di tressette col morto insieme ad Albiol, Chiriches e zombie Pazzini. 
– Nella ripresa si è cercato di aumentare il ritmo e l’intensità.
– Il fiacco Higuain, promesso al Bayern, si è presentato davanti al portiere da posizione difficile, ma Rafael ha parato. “Rafael ha parato” è una frase che a Napoli non si è mai pronunciata.
– Nonostante un buco rilevato a inizio gara, la rete veneta ha continuato ad essere inviolata: qualche angolo in più non sfruttato, Insigne e Calle che non sono riusciti ad incidere, Jorginho, promesso all’Arsenal, che ha toccato centinaia di palloni, forse troppi e Higuain, stanco, fiacco e svigorito, ingabbiato tra Moras, Bianchetti e Helander.
– Helander mi ha ricordato Christoper Lambert e “ne resterà soltanto uno”.
– Addirittura al 14′ Jankovic è riuscito a tirare in porta da fuori area, proprio mentre Reina era occupato con la moca e una napoletana a coppe: pubblico in visibilio.
– A casa Minao ci siamo chiesti: e ora chi esce? Insigne o Calle?
Quasi tutti i presenti: È nervoso, il pubblico lo sta martellando, si è beccato un’ammonizione stupida, sta sbagliando molto. Sicuramente Insigne.
– Naturalmente al 21′ è uscito Calle per El Kaddouri.
– Naturalmente al 22′ Insigne ha segnato. 
– Hamsik gli ha fornito l’assist e Lorenzo l’ha piazzata sul palo dove Rafael non poteva arrivarci. “Rafael non poteva arrivarci” è una frase molto familiare a Napoli. 0-1
– Prima dell’ingresso di Jurassic Toni, Pisano si è lanciato in area in cerca di un improbabile rigore manco fosse Iturbe e Damato fosse Rocchi.
– Con l’ingresso di Jurassic, noto in passato per le sue supposte, a casa Minao il rumore dello sfregamento è stato percepibile sino a casa Mandorlini, nonostante il trasloco in atto.
– Al 27′ abbiamo invece chiuso i conti con il triangolo della goduria. Nulla di erotico, ovviamente mi sto riferendo al triangolo disegnato sul campo da Hamsik, Insigne e dallo sfiancato e debilitato Gonzalone nostro. 0-2
– Dove passa il flagello di Gonzalone nostro non cresce erba.
– Al 31′ super assist in verticale, in mezzo ad un paio di avversari, di Allan, promesso al Barcellona, per lo stanchissimo Higuain, il quale ha tentato uno cucchiaino a scavalcare il portiere, ma Rafael in uscita ha parato. “Rafael in uscita ha parato” una frase che a Napoli é usata quando si vuol raccontare una barzelletta.
– Probabilmente il passaggio di Allan è la chicca della giornata.
– Allan akbar
– Al 33′ è uscito il migliore in campo. Presente in tutte le azioni offensive degli azzurri, sempre nel vivo del gioco e perfetto equilibratore tra attacco e centrocampo: Hamsik. Promesso alla Juve.
– Nel finale, il Napoli ha sfiorato la terza segnatura con El Kaddouri e ancora con l’estenuato Higuain che ha corso e rincorso oltre il novantesimo.
– Da rilevare che la sosta ci doveva far rifiatare e invece ci siamo ritrovati Maggio come sostituto di  Insigne.
– Secondo posto ed ottava vittoria per il Napoli di Sarri. Lo zio ha eguagliato il suo personale record di vittorie in un campionato di serie A.
– A questo punto, dopo che gli abbiamo inflitto la bottarella risolutiva, credo che finalmente il simpatico Sampei Mandorlini possa dedicarsi al sarago sul lago.
– Un pensiero non può mancare ai fatti di Parigi. E uso il clasico spagnolo. La summa sta tutta qui: enorme dispiegamento di forze dell’ordine, si canta la marsigliese sul campo e sulle maglie di Barcellona e Real gli sponsor sono Qatar airways e Fly Emirates.
– Infine un pensiero su Paulo Roberto Rocchi e sui rigori alla Romentus. Anzi no, sull’Inter. Sono felice che abbia vinto 4-0 e che sia in testa alla classifica. Per tutta la settimana si parlerà solo del grande gioco ritrovato di Mancini, anche se poi Handanovic tocca più palloni di Icardi, e del suo attacco fenomenale, anche se ha segnato un solo gol in più dell’Empoli di Maccarone e Livaja.
– Mica si chiederanno: Prima o poi dovranno andare in svantaggio e saranno costretti a giocare anche a calcio, no? 
– Intanto, è in arrivo la sciabolata gelida di Attila, promesso al City.
A lunedì.
Ne resterà soltanto uno. 

– “Ti amo terrone”.

Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani
ilnapolista © riproduzione riservata