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L’architetto Zavanella e lo stadio San Paolo: una dichiarazione al giorno aumenta solo la confusione

L’architetto Zavanella e lo stadio San Paolo: una dichiarazione al giorno aumenta solo la confusione

Il curriculum parla per lui. C’è poco da dire dell’architetto Gino Zavanella, torinese, che ha firmato – tra gli altri – lo Juventus Stadium, la ristrutturazione del Castellani Empoli e che ha steso il progetto per il nuovo stadio San Paolo. Progetto invero misterioso. Almeno così pare ascoltando le dichiarazioni di un cronista molto informato delle cose di Palazzo San Giacomo: Luigi Roano. Il giornalista del Mattino ha detto che nessuno consigliere comunale ha visto questo progetto e che ci sarebbe malumore per la drastica (e secondo noi sacrosanta) riduzione della capienza a 41-45 mila spettatori.

Zavanella è diventato ormai un ospite fisso delle trasmissioni radiofoniche sportive napoletane che, negli ultimi tempi, sono cresciute tanto sul modello di quelle romane. E ogni giorno l’architetto ne dice una. Ieri, ad esempio, ha dichiarato che il progetto ha ricevuto l’ok della Fifa aggiungendo subito dopo che ancora non è deciso se le curve saranno vicine al terreno di gioco o meno. Oggi ha aggiunto, probabilmente in tono provocatorio, che si potrebbe anche realizzare una struttura da 80mila posti se questa soluzione poggiasse su un accreditato studio di fattibilità economica. In soldoni, se qualcuno dimostra che Napoli ogni domenica è in grado di portare 80mila persone allo stadio, allora si può fare. E sappiamo bene che oggi persino 30mila persone sono un lusso per il San Paolo. 

Una dichiarazione al giorno, però, non toglie il medico di torno. Anzi. Contribuisce a far meno chiarezza sul progetto. Forse è meglio che qualcuno suggerisca all’architetto di diradare i suoi interventi, anche perché francamente c’è poco da dire ogni giorno di un progetto che è ancora molto lontano dall’entrare nella sua fase realizzativa. Che parlino i passaggi formali. Come ad esempio l’ok del Comune. Altrimenti meglio gustarsi l’attesa.

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