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Napoli-Juventus, pagelle / Higuain è un marziano, Callejon un maratoneta. Sarri, la sua semplicità è spiazzante

Napoli-Juventus, pagelle / Higuain è un marziano, Callejon un maratoneta. Sarri, la sua semplicità è spiazzante

Le pagelle di Napoli-Juventus 2-1, a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

REINA – È una questione personale tra lui e Zaza. Al 13’ gli dice no con una manata da guascone, ma è al 47’ che Pepe vestito da canarino fa una magia e gli toglie la palla, rimediando all’erroraccio di Koulibaly. 7

Quando uno esulta come ha fatto lui sul gol di Insigne, Fabrizio, non c’è più voto che tenga. Perché questa non è una partita come le altre, e allora pure il voto lo voglio esagerare – 10  

HYSAJ – Quella destra è la fascia dove la Juve maramaldeggia di più. E Pogba gli fa l’onta di un tunnel. Meglio in copertura, soprattutto di testa, anche se non chiude su Morata che tira e per fortuna non centra la porta. Fa uno spettacolo da circo insieme con Allan, batti e ribatti di testa modello foca, poi però non gli ridà la palla e la perde. 6,5

Tenere testa a Pogba non era facile. L’intesa con Allan sul “focaleggio” mi ha divertita moltissimo: la speranza di pace tra tutti i popoli del mondo – 7

ALBIOL – Oltre al sudore, versa sangue per la causa. Fa capa e capa con Koulibaly nell’azione che origina il maledetto gol di Lemina. Avere comunque il gigante nero al fianco gli dà conforto e forza e i due sono uno scudo che funziona nella serata più attesa. 6,5

Nel primo tempo regala palla agli avversari e meno male che c’è Jorginho a salvargli il sedere. Poi ostruisce Kouli e prendiamo gol. Manca un gol di testa prendendo la palla malissimo, nonostante dovrebbe essere un saltatore provetto. Ma, a parte questo, la difesa tiene. E la cosa mi commuove – 6

KOULIBALY – Manda in fuorigioco Zaza quando gli pare e piace ma poi gli fa un regalo anticipato di Natale alla fine del primo tempo. Perdipiù guarda passare, come se fosse al cinema, il taglio di Dybala che finisce allo sciagurato Lemina. Chiamiamoli svarioni di crescita perché poi la ciorta ci ha messo mani e piedi. 6,5

Però è stato grandioso a recuperare tutte quelle palle senza commettere fallo se non una volta soltanto, se non sbaglio – 6,5 

GHOULAM – È il primo anello della catena di sinistra che sfonda la Juve. Il taglio al centro che poi Buffon ribatte sui piedi di Callejon è un automatismo perfetto. Al 21’ del secondo tempo riesce pure a inquadrare la porta di Buffon. 7

Quella triangolazione e il freddo addosso. Momenti da ricordare – 7  

ALLAN – Alla sesta giornata si rischia di non avere più aggettivi per descrivere l’intensità di questo guerriero. Tocca una quantità stratosferica di palloni ed è certezza ontologica là in mezzo. Un centrocampo così forte, con Jorginho e Hamsik, è la sintesi di tutti i moduli dell’ultimo decennio. 7,5

È l’acquisto migliore del Napoli. Non c’è nient’altro da dichiarare. Hai ragione sulla questione aggettivi: facciamo così, scendiamo per strada ognuno con il suo vocabolario e ingegniamoci tutta la notte a cercarne di nuovi e poi, appena qualcuno chiude gli occhi assonnato, intoniamo insieme: Braaaziiil lallallallallallallaaaaaaa lallallallallallalaaaaaaaaaaaaa lallallallallallallallaaaaaaaaaaa Braziiiil Braziiiiil – 10

JORGINHO – Bussola, metronomo. Crea un suono perfetto con la sua fisarmonica tra centro e difesa, tra centro e attacco. Geometria e sregolatezza, come quando lancia dalla difesa al 29’ del secondo tempo. Conte in tribuna ha visto giocare la controfigura azzurra di Euclide. L’unica sbavatura è un contrasto perso con Pereyra nella fase iniziale della partita. 8,5

Rimedia alla cappellata di Albiol. Danza per cercare di bloccare Dybala. Inventa geometrie e guizzi all’intrasatta. È talmente un piacere vederlo giocare che passeresti ore a guardarlo. Fabrizio, io a questo non lo riconosco più – 10

HAMSIK – Tiri e inserimenti e il suo solito contributo al centro-sinistra vincente, con Insigne e Ghoulam. Attenzione, però, Sarri comincia a sostituirlo spesso. 7

Bellissimo il taglio con passaggio a Insigne. Debole sulla palla che gli ha passato Mertens: là doveva tirare – 7  

DAVIDE LOPEZ dal 34’ del secondo tempo. Partecipa alla festa. SV

Sì, va bene, ma per me poteva entrare pure Zuniga, a quel punto – s.v.  

CALLEJON – Il quinto difensore. Il maratoneta. Potrebbe trasformarsi in una sorta di Florenzi ispanico, se ci pensi Ilaria cara. Non a caso si prende un cartellino giallo in fase difensiva. Fallisce però il raddoppio in pieno recupero nel primo tempo. 7

Si “fotte” le palle in giro per il campo che è una bellezza – 8  

HIGUAIN – Il tocco per Insigne, nel primo gol, è da marziano. È lui a rubare il primo pallone della partita, dopo trenta secondi scarsi. Ha il sangue agli occhi e il sudore che sprizza da ogni poro. Al 5’ gira di sinistra su passaggio di Insigne. Fa un pressing mai visto, è un altro uomo. Per il gol servono cinque verbi: recupera, sterza, corre, tira, segna. È il giocatore del campionato con più tiri fatti. 9

È ovunque per novanta i minuti. Quel furto a Hernanes nei primi minuti ha fatto capire subito che tipo di partita avrebbe fatto. Che bella pagella che gli hai fatto, Fabrizio – 10 (a Higuain, ma a te la lode per i cinque verbi: è un passaggio che mi è piaciuto assai)

GABBIADINI dal 38’ del secondo tempo. Allan sbaglia il lancio per mandarlo davanti a Buffon. Lui ci prova dalla linea laterale di sinistra. 6

Poco lucido. Invece di guadagnare minuti preziosi di gioco ha iniziato a buttar via palloni. E invece deve guadagnare credito con il mister, perché serve alla causa – 5,5  

INSIGNE – Il rasoterra che buca Buffon è istinto e ragione, da campione. All’inizio s’intestardisce con il dribbling e soffre un po’ Padoin. Lo score di assit e tiri è sempre alto, ormai la norma non l’eccezione. La centesima in azzurro è maturità e sofferenza per l’ennesimo infortunio, stavolta meno preoccupante per fortuna. 8,5

Il gol doveva essere suo e suo è stato. E l’uno due con Higuain è stato il coronamento della gioia. Mi è scesa la morte nel cuore quando si è fatto male. Un po’ di fortuna unita alla sua classe e andremo lontano – 9

MERTENS dal 38’ del primo tempo. L’unica insufficienza in una serata memorabile. Se la merita per il suo egoismo irritante, soprattutto quando al 2’ di recupero nel primo tempo tira anziché passare ad Allan o Callejon. Il belga ha molto talento ma deve smetterla di giocare contro tutti, compresi i suoi compagni. 5

Il problema è che con un Insigne che crea tanto, Mertens diventa ocra pallido. Passa ad Hamsik una palla stupenda, di cui il capitano non approfitta per altruismo. Lui, invece, è egoista assai, hai ragione. E l’egoismo in una squadra è punito persino dal dio del pallone – 5  

SARRI – La squadra spaventa la Juve per intensità e ritmo e questo conferma che a Carpi è mancato solo il gol. La psicometamorfosi di Higuain è merito suo. Il suo trio di sostituzioni (Insigne, Higuain e Hamsik) sta diventando un rito. 8

Sarri è il primo allenatore che mi lascia senza parole. Voglio dire che quasi non mi va di parlare. Ogni volta che lo guardo, vedo nei suoi occhi l’emozione di chi allena per la prima volta una squadra seria, lo sguardo di un bambino che scartoccia sotto l’albero di Natale trecentocinquanta pezzi di Lego con cui sa di poter costruire dieci aggeggi differenti. È di una semplicità d’animo disarmante, che ho paura di sporcare con le parole. Ogni volta spero solo abbia ancora tempo. È un sentimento nuovo: non lo amo, non lo disprezzo, non mi lascia indifferente, mi prende alle viscere con questo sentimento di purezza. Se lui è felice sono felice anche io. È un sentimento nuovo, bello – 9

ORSATO – Quando il gioco si fa duro non si fischia. Bene così. I rigori non c’erano né dall’una né dall’altra parte. 7 

Scopre solo nel secondo tempo di avere i cartellini nel taschino. Ma non importa: vittoria senza frode né furto, netta e pulitissima, nonostante i gialli – 7

Ps Desidero invece nominare sommessamente la mamma di Bonucci (che un criaturo di cinque anni, in confronto a lui, è un ottantenne) e quella di Chiellini (che c’è, ti hanno fatto male il nasino?) e, soprattutto, rivolgere un pensiero poetico alla mamma di Allegri: “Il Napoli ha giocato solo sulle ripartenze”, dice. Sì, come no: Mammt.
Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia

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