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I complimenti del Telegraph al pubblico del Bruges. Gli ultras del Legia Varsavia. E il metodo matematico del Midtjylland per comprare i calciatori

I complimenti del Telegraph al pubblico del Bruges. Gli ultras del Legia Varsavia. E il metodo matematico del Midtjylland per comprare i calciatori

Bruges. 44 del Ranking. Un lontano ricordo della squadra belga (delle Fiandre) che negli anni Settanta, guidata da Happel, raggiunse la finale di Coppa Uefa nel 1976 e quella di Coppa dei Campioni nel 1978 dopo aver eliminato la Juventus in semifinale. In entrambe le occasioni a batterli fu il Liverpool. Adesso il Bruges è una squadra dalle ambizioni sicuramente più modeste. Anche se con l’avvento in panchina di Preud’Homme la squadra è sensibilmente migliorata. Lo scorso anno ha raggiunto imbattuta i quarti di finale di Europa League, vinse il girone in cui si piazzò secondo il Torino per poi essere eliminato dal Dnipro. Non vince il campionato da dieci anni, quest’anno si è aggiudicato la Coppa del Belgio. Negli ultimi anni ha avuto giocatori come Perisic e Bacca. Ha uno stadio da 30mila posti. Il Bruges si è indebolito con la partenza del portiere Ryan, grande protagonista della scorsa stagione (se lo ricorderanno sicuramente i tifosi del Torino), ora al Valencia. È stato sostituito dal turco Bolat fin qui piuttosto approssimativo. In campionato hanno cominciato malino, con sette punti in cinque partite. Sono stati travolti dal Manchester United nei preliminari di Champions League (0-4 in casa). Unica nota positiva: il pubblico del Breydel Stadion ha ricevuto i complimenti del Telegraph per il tifo incessante nonostante la partita sia stata chiusa rapidamente da Rooney e compagni. A Manchester Preud’Homme ha schierato un 4-3-3 con davanti Dierckx, Diaby e Boli Bolingoli-Mbombo, un ventenne molto promettente, cugino del più famoso Lukaku. Al ritorno ha optato per un 4-1-3-2 con De Sutter unica punta e Claudemir davanti alla difesa. Poco è cambiato. Molto interessante l’esterno sinistro d’attacco Dierckx. tra i più esperti il difensore costaricano Oscar Duarte. La città, molto bella, è definita la Venezia del Belgio. 

Legia Varsavia. 76 del ranking. È la squadra dell’esercito, nota per i suoi ultras. Ne sanno qualcosa i tifosi della Lazio che qualche anno fa vissero un’esperienza incredibile a Varsavia: vennero fermati in 150 e in 22 furono arrestati dalla polizia e trasferiti nel carcere di Bialoleka dove furono internati esponenti di Solidarnosc dopo il colpo di Stato del generale Jaruzelski. Sono gemellati con la Juventus e il Bruges. Lo scorso il Legia vinse il girone di Europa League (contro Trabzonspor, Lokeren, Metalist) e poi fu subito eliminato dall’Ajax. Lo stadio è la Pepsi Arena, da 31mila posti. L’allenatore è Henning Berg. In campionato è terzo in classifica con 10 punti dopo sei partite ed è reduce da due sconfitte consecutive contro la capolista Piast Gliwice e il Korona Kielce. Giocano col 4-4-2, il giocatore più rappresentativo è Duda. Il puntero è il serbo-ungherese Nikolic (gioca nella Nazionale ungherese) acquistato dal Videoton dove ha segnato 87 reti in 149 partite. Due anni fa, la Lazio li sconfisse sia all’andata che al ritorno.

Midtjylland. 189 del ranking Uefa. Quella danese è certamente la squadra che desta la maggiore curiosità. Come segnalato da Vittorio Marotta su Twitter, c’è un bell’articolo del Guardian su di loro. Una squadra che per la prima volta ha vinto il campionato danese e che per la prima volta ha provato ad accedere alla Champions League. Dopo aver vinto la prima sfida contro i Lincoln di Gibilterra, sono stati eliminati dall’Apoel Nicosia: hanno perso in casa 2-1 ed è stato inutile il successo in trasferta per 1-0. La storia recente del club è fantastica, in particolare quella del dirigente Rasmus Ankersen che applica metodi matematici nel reclutamento dei calciatori. Soprattutto giovani da curare e poi lanciare, come ad esempio Kjaer (ex Palermo e Roma, oggi al Fenerbahçe) e Winston Reid difensore centrale del West Ham. Anche loro, comunque, hanno avuto turbolenze. Dopo aver conquistato il campionato, l’allenatore Glen Riddersholm ha rassegnato le dimissioni e il Midtjylland lo ha sostituito con Jess Thorup. Una frattura che ha lasciato il segno e creato polemiche. Nel 2008 si giocarono l’accesso all’Europa League col Manchester City (di lì a poco il club inglese sarebbe diventato degli emiri) e furono sconfitti ai rigori. È andata diversamente l’altra sera quando i danesi hanno fatto l’impresa di eliminare il Southampton di Koeman e Pellè battendoli in casa per 1-0 dopo aver pareggiato in trasferta 1-1. La squadra gioca un 4-1-4-1. Molti gli elementi interessanti, tra cui la punta Duncan e l’esterno destro Pione Sisto. Tutta la rosa, secondo il sito Trasnfermakt, non vale venti milioni di euro.

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