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Quando la sfida era tra Napoli e Palermo. Brizzi racconta la nascita del calcio, ma è più enciclopedia che racconto di storie dimenticate

Quando la sfida era tra Napoli e Palermo. Brizzi racconta la nascita del calcio, ma è più enciclopedia che racconto di storie dimenticate

E’ trascorso oltre un secolo da quel 26 ottobre 1863 quando, alla Taverna dei Frammassoni in Great Queen Street, si riunirono i rappresentanti di undici squadre inglesi per definire in maniera condivisa ed omogenea le norme del football, ponendo fine allo scisma tra “le regole di Sheffield” e quelle di “Cambridge”. Da quest’incontro inizia il lungo viaggio di Enrico Brizzi che ne “Il meraviglioso giuoco. Pionieri ed eroi del calcio italiano. 1887-1926” (Editori Laterza) racconta origini ed evoluzioni del calcio, un’avventura di psicologia collettiva che impiegò diversi anni per acquisire una discreta popolarità; ai primi del Novecento infatti ,nell’allora Regno italiano, era il ciclismo a catalizzare l’attenzione degli appassionati, ma è nel calcio ed in tutti i suoi rimandi metaforici che gli italiani potevano riassaporare lo spirito dei “guelfi e ghibellini”, delle divisioni fra comuni e le rivalità cittadine.

Qual è stato dunque il primo club italiano ? In molti tifosi c’è la convinzione che i nostri fratelli genoani siano la squadra più longeva d’Italia, in realtà il primato appartiene al Football & Cricket Club Torino fondato nel 1887 dal ragionier Bosio con alcuni colleghi inglesi. Sempre a Torino esattamente dieci anni dopo, superata una lunga disputa per la scelta del nome, nacque lo Sport Club Juventus, da subito fu chiaro quale fosse il dna dei bianconeri: «L’anima juventina è un complesso modo di sentire – spiegò Canfari, uno dei fondatori – un impasto di sentimenti, di educazione, di bohémien, di allegria e di affetto, di fede alla nostra volontà di continuare a esistere e continuamente migliorare». Se la contesa sotto la Mole si dipana tra lo “stile” Juve e il “cuore” Toro, di ben altro spessore è il confronto tra la Lazio e la Roma: come puntualizza l’autore, è ampiamente noto che i biancocelesti siano la squadra più antica della capitale con buona pace dei giallorossi e delle vane rivendicazioni di “squadra pancittadina”. E’ il 9 gennaio 1900 quando il bersagliere e sottufficiale Bigiarelli in Piazza delle Libertà con un manipolo di uomini fonda la Società podistica Lazio per partecipare alla Maratona di Castel Giubileo, bisognerà attendere il 1927 e la fusione tra la Fortitudo, l’Alba e il Roman per assistere alla nascita dell’AS Roma.

Nei tanti aneddoti raccolti nel testo trova (poco) spazio anche il Napoli, fondato nel 1904 come Naples Cricket & Foot-ball Club da William Poths, dipendente della compagnia di navigazione Cunard Lines, insieme a Bayon, Conforti e Salsi davanti alla pizzeria Matacena in via San Severino 43. Nei primi anni di vita quella degli azzurri è una storia caratterizzata principalmente dal confronto con il Palermo per la massiccia Coppa Lipton, unico trofeo che le squadre meridionali, più povere e disorganizzate rispetto a quelle del nord, potevano sperare di sollevare.

Il testo di Brizzi ha sicuramente il merito di raccontare in maniera attenta e documentata la genesi e lo sviluppo del meraviglioso giuoco, la sensazione però, scorrendo le quasi trecento pagine del libro, è quella di sfogliare un almanacco del calcio con nomi, date e numeri. Oltre ad un interminabile ed a volte ripetitivo elenco di avvenimenti, emergono a fatica interessanti riflessioni, con diverse incursioni storiche, su ciò che comportò – ad esempio – il primo conflitto mondiale per il mondo del calcio ed i suoi protagonisti.

In chiusura del libro l’autore rimanda ad un prossimo volume la narrazione di nuovi episodi ed altrettanti protagonisti, ci auguriamo da accaniti lettori ed appassionati di football, che pur mantenendo il rigore dello storico, Brizzi possa evitare l’effetto “Enciclopedia”.

Alfonso Noël Angrisani

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