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Sansone non è lo stesso Sansone amico di Aronica. Siamo ad agosto e il Sarri del dopo-partita mi è piaciuto

Sansone non è lo stesso Sansone amico di Aronica. Siamo ad agosto e il Sarri del dopo-partita mi è piaciuto
Il mio Sassuolo – Napoli estivo
– È sempre difficile commentare il calcio d’agosto. Preferirei il silenzio. Pur essendo iniziato il campionato, si ha sempre la sensazione che si parli di un’entità molto più vicina ad una bolla di sapone che si elevi e scoppi, che di una palla sporca di fango che rotoli sul prato.
– Senza il fischio dell’arbitro, le tre sostituzioni e i tre punti in palio, agosto è infatti il mese dei sogni, delle illusioni e del tutto è possibile. Si va a ruota libera con la fantasia.
– Ad agosto puoi addirittura immaginare che Zuniga torni a giocare, che Gilardino trovi una squadra dopo le visite geriatriche e che Pandev, almeno per quest’anno, non vada con gli scoiattoli e gli orsi in letargo con l’autunno. 
– Puoi pensare che diano la 10 a Destro, puoi credere alle parole di Mancini “Shaquiri e Kovacic sono incedibili” mentre li sta vendendo oppure “Montoya ci darà una grande mano” mentre gli sta già dando un grande piede. O a quelle del presidente federale sulla severità degli arbitri, cosa che dice invano ogni anno, o all’imparzialità di Sky che intanto ci propina nell’abbonamento i canali Juve e Roma forever. Nonché Diletta che onestamente ci diletta.
– Agosto è poi il mese delle sagre, dei pronostici e delle parole crociate sotto l’ombrellone, della pura astinenza e dei conti alla rovescia. Ad agosto “siamo ai dettagli” è la frase più gettonata; “è fatta” la più ricercata; “manca la firma” la più irritante. 
– Agosto è il mese delle speranze e delle classiche domande: il Chievo retrocederà finalmente? Questo è l’anno di Hamsik? Il Milan continuerà a vincere solo il trofeo Tim? Pazzini uscirà da quella panchina? Cassano tornerà a mangiare il campo invece dei calzoni ripieni? L’Inter è tornata a spendere palate di milioni per essere poi ripescata in Europa League?
– Agosto è inoltre il mese delle bufale, dei colpi di mercato, delle pippe che si risvegliano campioni, di giocatori che si trasformano in azioni di borsa la cui valutazione cala o sale alle stelle nel giro di un paio di panini con la frittata e un paio di tuffi a mare; delle cessioni che fanno esultare e dei purpi appesi che speri di smaltire. Agosto è il mese dei cambiamenti, delle rivoluzioni e della certezza assoluta che gli errori del passato non ci appartengano più.
– Agosto è il mese delle dichiarazioni, delle promesse, dei sogni, delle illusioni e del tutto è possibile, dicevamo.
– Fai infatti un po’ di zapping tra i canali sportivi o tra le pagine dei quotidiani e della Juve se ne parla come di una squadra di marziani imbattibili, nonostante la fuga dei migliori che d’incanto sono diventati non indispensabili; la Roma è da scudetto, e c’è da stabilire solo se lo conquisterà all’ultima giornata o già a febbraio; l’Inter del fair “mai” finanziario è tornata ad essere quella del triplete e il Milan, con il metodo tutto cuore, grinta e calcinculo di Sinisa, non può non addentare almeno il terzo posto.
– Del Napoli, dopo un’oretta di trasmissione o a pagina 17 del giornale, si intravedono notizie riguardanti il famigerato sudore, che è di fatto un elisir o una pozione magica rigenerante, degli avanzati droni made in china, buoni anche per fare lo specchietto ai giocatori impegnati in locali notturni e di una nuova difesa, tosta, attenta, applicata e finalmente impenetrabile. Insomma, a prova di ritiro.
– Poi però inizia il campionato e ci ritroviamo esattamente dove ci eravamo lasciati. Con Mauro a commentare la nostra gara, Vrsaljko ancora nel Sassuolo e una squadra con gli stessi dubbi e le stesse domande. Certo, c’è l’occhio di falco che toglierà qualche punto alle big, O Generosa che farà il paio con i fischi all’inno di Mameli e la sorpresa che l’uomo di Pechino non riesca a salire in cattedra e stravolgere il risultato di una partita. Ma la palla rotola e non rotola esattamente come avevamo immaginato tra un Lancaster e un Bartezzaghi.
– Tutto ciò che è stato detto e scritto fino a ieri, ci rendiamo conto che non ha nulla di reale. Solo chiacchiere, stravolte nel giro di un paio d’ore. Praticamente, tutto il detto estivo vale zero. O Dzero, nel caso della Roma.
– Pronti via e la Juve è una macchina inceppata e non si doveva fare a meno di quei 3; la Roma non è all’altezza e si valuta a un garcicidio; come detto, Edin è Dzero, Salah è una solah, Mandzukic mandzuca gol a grappoli e Higuain tene ‘a panza seppur non mangi più; Jovetic è un fuoriclasse, Eder vincerà la classifica cannonieri, Romagnoli procurerà un rigore a partita e Sansone conquisterà la nazionale; il Milan fa ridere, la Fiorentina vincerà lo scudetto, la Samp farà il secondo posto, la Lazio è già in Champions e il Napoli, se tutto va bene, si salverà.
– Sì, è veramente difficile commentare il calcio d’agosto. Un po’ di tempo e di respiro è necessario per tutti, o quasi.
– Il Napoli era partito bene. Un gol facile alla Thereau per Hamsik che ha approfittato dell’assist di Cannavaro e un buon quarto d’ora hanno illuso più dei pronostici fantasticati tra i castelli sulla sabbia.
– Non appena Massimo Mauro ha iniziato ad elogiare la mirabolante fase difensiva partenopea, è calata l’intensità, è emersa la condizione del Sassuolo, il centrocampo azzurro ha perso la bussola, nonostante la buona partita di Hamsik (per me il migliore) e di Valdifiori (per me indispensabile), e la difesa si è lasciata ingurgitare dai noti déjà vu del passato. 
– Risultato, Albiol ha respinto corto, la linea difensiva è salita come un elettrocardiogramma, Berardi, molto più lesto degli altri, ha recuperato e in scioltezza ha consegnato all’accorrente Floro Flores il pallone del pareggio. 
– In quel momento non so se ad essere denunciato doveva essere Albiol per la respinta, Maggio per essere salito in ritardo o il barbiere di Floro per quel doppio taglio. Sta di fatto che ci siamo ritrovati sull’1-1.
– Il Napoli ha continuato a sbandare. I rifornimenti agli avanti hanno cominciato a scarseggiare, il centrocampo si è disunito e gli uomini della difesa hanno iniziato a parlare lingue diverse.
– Hjsay o Hysaj per esempio? Un arcano che ci porteremo fino alla fine della stagione. 
– Chiriches è parso pesante e goffo, sopratutto in campo aperto. Albiol e Maggio, in versione 2014-2015 e Hjsay, almeno ieri, è sembrato su quella fascia uno schermidore a cui hanno chiesto di boxare.
– L’asse Maggio-Lopez inoltre ha realizzato 4 piedi sinistri e il trio d’attacco ha perso più tempo a cercare la posizione che il pallone.
– A proposito, ma davvero Allan stava più inguaiato di Lopez?
– Reina, dopo l’unico errore della partita, una uscita a farfalle, che qualcuno ha definito Reinael, è stato decisivo in più di un’occasione e nulla ha potuto sul gol del pareggio, né sulla rete di Sansone.
– Nel secondo tempo, la squadra si è un po’ ritrovata, ma mai ha dato la sensazione di riuscire ad imporsi. Mertens, che bene non ha giocato, con qualche tiro dalla distanza e con un paio di punizioni è stato il più pericoloso e i nuovi entrati non hanno inciso.
– Nel momento in cui sembrava che il Sassuolo non ne avesse più, ci ha punito con la solita cappellata generale della retroguardia. Sansone non ha avuto difficoltà a spingere in rete un pallone spiovente e deviato dalla destra. 2-1 e lacrime amare.
– Sansone non è lo stesso Sansone amico di Aronica.
– Si è perso. Meritatamente. 
– Si è scivolato al Mapei Stadium. A proposito, ma non era un campo sintetico?
– La partita è stata brutta, ma non si possono puntare dita e fucili il 23 di agosto.
– Non siamo ripartiti da zero, ma è chiaro che in atto una ricostruzione e che ci vorrà del tempo. Prima di tutto nel recuperare una forma ottimale e poi per ciò che concerne l’assimilazione della nuova filosofia ed impostazione di gioco che vuole Sarri.
– Non condivido nemmeno gli sprecati paragoni con il passato di cui ne farei volentieri a meno sempre. Soprattutto per quanto riguarda il gioco, perché penso che prima di 5/6 partite di gioco ne vedremo poco.
– Solo una considerazione che esula dal campo: mi auguro che Sarri saprà gestire la rosa e coloro che vi si trovano dietro. Perché in vita mia non ho mai visto agenti rompere, diciamo così, gli equilibri già ad agosto e giocatori incazzati alla prima di campionato.
Sentendolo nel dopo partita, ho poi capito che se ne frega altamente, non guardando in faccia a nessuno. Io sono con lui, perché con la convinzione delle proprie idee, e l’aiuto incondizionato della società e magari dell’ambiente, si costruiscono grandi stagioni, ma qui, essendo un luogo in cui il tempo non è dilatato come ad Empoli, non so se questo atteggiamento sia un bene o un boomerang. 
– Detto questo, attendiamo la prossima domenica per stravolgere di nuovo il pensiero e la realtà che si è manifestata ieri, facendo finta di niente, con nuove e pittoresche sentenze. Mentre il tutto si svolge ancora nei giorni di un mese bugiardo che continua a mostrare bolle di sapone scoppiate e cartoline distorte ed illusorie, quando invece dovrebbe solo chiudere gli occhi in silenzio ed attendere che finisca.
– Sogno, mi illudo e penso che tutto sia ancora possibile. Siamo ad agosto, no?
– Buon campionato non ve lo auguro perché ho la sensazione che abbia la stessa valenza della “buona pesca”.
Ben ritrovati.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani
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