ilNapolista

Il Fair play finanziario modifica il proprio Patto di stabilità

Il Fair play finanziario modifica il proprio Patto di stabilità

Parte oggi l’attuazione della seconda fare del progetto di regolamentazione finanziaria dei club del vecchio continente. Dopo la prima fase di duro controllo delle spese finalizzata alla riduzione del monte debitorio complessivo delle società europee, la Uefa di Platini avvia una seconda fase in cui sarà consentito ai club d’avere un maggior margine di manovra.

Per il prossimo triennio infatti, con la vecchia disciplina sarebbe stato previsto un deficit massimo complessivo (sui tre anni) di 30 milioni di euro. La novità sta nel fatto che ai club sarà consentito un indebitamento maggiore a patto di presentare un business-plan che indichi precisamente come gli investimenti produrranno la crescita dei ricavi.

Questa opzione denominata “voluntary agreement” consente ai club di presentare questo piano all’UEFA entro dicembre per la valutazione, con indicata la tipologia di investimento (per infrastrutture, calciomercato) e le previsioni di crescita dei ricavi (commerciali, marketing, stadio etc). La presentazione e l’approvazione di questo piano permette di non ricevere sanzioni nella prima stagione di sforamento del tetto di indebitamento e di avere un periodo di prova per l’applicazione del piano esteso a 4 anni (anziché 3).

Si tratta di fatto di una svolta per spingere i club ad agire come vere e proprie aziende, mediante una gestione manageriale ed incentivare le azioni di crescita e sviluppo. Questa possibilità è però concessa solo ai club non sanzionati (ad esempio City e PSG non possono sfruttarla), mentre per quelli che hanno già ricevuto sanzioni dovranno rispettare i patteggiamenti stabilite, dunque ad esempio per Inter e Roma persistono i vincoli di mercato e indebitamento fissati nei mesi scorsi.

Novità interessante anche sul piano commerciale, partendo infatti delle vicende di PSG e City che avevano utilizzato sponsorizzazioni da parte di aziende correlate alla proprietà per incrementare i ricavi si è stabilito di evitare situazioni analoghe. Dunque è stato deciso che qualunque sponsorizzazione che incida per oltre il 30% sul fatturato complessivo del club sarà oggetto di indagine.

La Uefa dunque porta i club ad un bivio, aumentata la flessibilità operativa sui conti ora tocca ai club decidere se e come sfruttarla per fare un salto in avanti nella propria dimensione, sfruttando questa opportunità per avviare una crescita sostenibile sul medio e lungo periodo.
Andrea Iovene

Da leggere anche: Il fair play finanziario non è morto. Anche club come il Chelsea sono ormai diventati virtuosi

ilnapolista © riproduzione riservata