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Wenger contro Platini: «Sbagliato ammorbidire il fair play finanziario»

Una settimana fa Michel Platini ha annunciato la fine di quella che possiamo considerare la più grande bolla mediatica del calcio europeo: il fair play finanziario. Il presidente della Uefa ha anticipato che i vincoli saranno ammorbiditi e di fatto che ha più soldi li spenderà liberamente. Per la serie, “scusate, abbiamo scherzato”. 

A Michel Platini oggi ha risposto Arsene Wenger, francese, storico allenatore dell’Arsenal: «Il Fair Play Finanziario su di noi non avrà nessun effetto perché spendiamo sempre e solo i soldi che abbiamo in cassa; ci sono però tanti club che non lo rispettano e la Uefa sta cedendo alle loro pressioni per rendere il sistema molto più flessibile. Credo che la spinta decisiva nasca dall’ultimo contratto sui diritti televisivi stipulato in Premier League, contratto che ha spinto diverse società estere a chiedere dei cambiamenti per stimolare il più possibile gli investimenti”. 

Per Wenger un cambiamento in corsa delle regole non sarebbe corretto, specie nei confronti di quei club, tra cui l’Arsenal, che da anni ormai hanno intrapreso un cammino virtuoso sotto il profilo della sostenibilità finanziaria.

L’Arsenal, nelle ultime cinque stagioni è riuscita ad ottenere profitti per 116 milioni di sterline, riuscendo a ridurre il debito contratto per la costruzione dell’Emirates Stadium, che è sceso da 135 milioni a poco più di 32 milioni. Grazie a questa azione di risanamento dei conti, il club contava ora di aumentare la propria competitività anche in campo europeo acquistando nuovi giocatori nelle prossime finestre di mercato. In questo senso le stringenti regole del Fair Play Finanziario, limitando il potere d’acquisto delle altre superpotenze calcistiche europee, avrebbero consentito all’Arsenal di muoversi sul mercato con maggiore facilità. (tratto da www.calcioefinanza.it)

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