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Pagelle / Male Albiol e Higuain, Britos imperdonabile. David Lopez il più pericoloso

Pagelle / Male Albiol e Higuain, Britos imperdonabile. David Lopez il più pericoloso

Juventus-Napoli 3-1, le pagelle a cura di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

ANDUJAR 5,5 – Due gol imparabili e un rigore. Dall’altra parte un super Buffon che fa la differenza e favorisce la vittoria della Juve. Poco impegnato il portiere azzurro con qualche indecisione. Fermo sulla punizione di Pogba che sorvolava la traversa. Un paio di tiri parati.

Le statistiche non mentono e quella apparsa su diversi siti (compreso il Napolista) in settimana lo conferma: a noi non ci fotte la difesa, o comunque non solo, a noi ci fotte il portiere. Non è il caso della partita di ieri, perché Andujar ne ha presi due imparabili e ha incassato un rigore, ma se dall’altro lato c’è Buffon che para l’impossibile, ti rendi conto di quanto sia una scartina quello che hai in porta tu – 5

MAGGIO 5,5 – Non brillante come nelle ultime partite. Gli tocca qualche volta di arrampicarsi su Pogba. Non continuo nelle proiezioni offensive. Un colpo di testa oltre la traversa di Buffon su corner (56’). Non efficace sui cross.

È tornato il Maggio inconcludente proprio nella partita decisiva. E mi dispiace moltissimo – 5

ALBIOL 4,5 – Bruciato da Sturaro sul 2-1 che riportava in vantaggio la Juventus. In difficoltà contro Coman. Qualche buona chiusura.

Sturaro. Sturaro. Ma accir’t Albiol! – 4

BRITOS 4 – Finale indegno. La testata a Morata vale l’espulsione dopo il contatto col francese sanzionato da Banti con il rigore del 3-1 juventino. Non aveva giocato male. Non ci sarà contro la Lazio nell’ultima di campionato.

Non fai niente tutta la partita e poi ti permetti di perdere la testa così? Ma nemmeno se ci fosse stato Chiellini, o Marchisio, dall’altro lato, nemmeno se ci fosse stato il peggior juventino al mondo, nemmeno se ti avessero offeso la mamma! Oggi è tutto un pullulare di “ha fatt buon”, “dieci, cento, mille Britos”. E dove sta quel fatto che noi siamo diversi, migliori, che “noi simm ‘o Napule”? Dove sta la nostra superiorità secolare, il fatto che meritiamo di più, che siamo una tifoseria esemplare perché noi con Giulietta ci scherziamo, mica sorbole, che siamo corretti e che una scorrettezza in campo solo i bianconeri la fanno? Spariti, se non in piccoli sprazzi sporadici che ricordano a se stessi e agli altri che i bambini, i nostri, guardano la partita in tv, e che i falli di frustrazione non si fanno, sono da idioti. Che se non hai i nervi saldi, vatti a fare un’uscita con due ballerine cubane e non uccidere la salute a noi. E questo vale sia se giochi in difesa, sia a centrocampo sia in attacco. A me serve gente cazzuta, in campo, che gioca per vincere, lucida e fredda. Gente che vuole crescere lavorando. Britos era, fino a ieri, il miglior prodotto dell’era Benitez. Oggi ha dato un calcio in culo all’allenatore e allo spirito internazionale. imperdonabile – 2

GHOULAM 5 – E’ l’esterno di difesa che si propone di più, ma i cross sono spesso fuori misura. Tenta un tiro dalla distanza, senza molta convinzione, fuori (40’).

Amo i suoi cross. Ieri l’ho odiato, lui e i suoi cross – 4

GARGANO 6,5 – Il solito piccolo guerriero. Va a pressare su Pogba, venti centimetri più alto e una volta gli soffia la palla di testa, su Pereyra, anche su Marchisio se il bianconero viene avanti. Gli riescono anche dei buoni lanci ed è concreto quando si spinge avanti. Stanco, cede un po’ nel finale ed esce.

Maciullato da Pogba. L’odioso Pogba. Quel Pogba che era arrivato così carico di buone intenzioni e dimesso e che si è trasformato nello juventino di sempre, arrogante e insopportabile. Ma il nostro piccolo guerriero è stato macinato come carne di porco. Uno spettacolo indegno – 4

JORGINHO s.v. – Entra per Gargano (78’) che non ne ha più. Incide poco. Un buon lancio, ma nello stretto non se la cava mai.

Perché Jorginho e non Inler non l’ho capito – s.v.

DAVID LOPEZ 7 – Non solo per il tap-in dopo il rigore di Insigne respinto da Buffon, ma per il gran tiro sventato da un “miracolo” del portiere bianconero (70’). A un soffio dalla “doppietta” su un colpo di testa a lato (80’ uscita a vuoto di Buffon su corner). Una grande gara, propositiva, in continuo movimento e in discreto sostegno all’attacco. E’ l’azzurro che conclude di più (tre volte). Primo gol in campionato e seconda rete in azzurro dopo quella al Dnipro.

È l’unico, insieme a Mertens, a crederci fino in fondo, perché quando si tira un rigore o quando la palla è in area avversaria, devi metterci il piede, la testa, l’anca, persino una mano, ma sempre tutto te stesso, fino a sotto la porta. Non devi arretrare né avere paura, santa pace. E lui paura non ne ha – 8

CALLEJON 5 – Il solito lavoraccio sulla fascia, ma in attacco perde il duello con Asamoah che non giocava da cinque mesi.

Il solito lavoraccio, certo, ma da destra non nasce nemmeno un fiore piccolo piccolo – 4,5

MERTENS 7 – E’ lui l’anima del Napoli, l’azzurro più pericoloso. Comincia con un gran sinistro sventato da Buffon (3’). Tenta il tiro a giro, di un soffio oltre l’incrocio (22’). Sul suo cross corto, Asamoah fa il fallo da rigore. Con Hamsik in panchina, gioca da centrale fra Callejon e Insigne. Costringe Marchisio ad arretrare per contenerlo. Quando entra Hamsik, si riprende la fascia sinistra (fuori Insigne). Il più combattivo di tutti.

Dei nostri erano in tre che ci credevano: Lopez, perché, nonostante quanto detto da tanti durante tutto il campionato, è giocatore di pallone; Insigne, perché è napoletano; Mertens perché è uno scugnizzo. Ma la squadra non può essere formata da tre persone soltanto – 8

INSIGNE 6 – Ci mette tanta volontà e impegno. Poi si fa parare il rigore e per fortuna rimedia David Lopez. Quarto penalty fallito dal Napoli (tre da Higuain). Esce dopo avere dato molto.

Il problema è grosso: se una squadra sbaglia quattro rigori, e se tre li sbaglia il suo attaccante principale, vuol dire che c’è un problema di nervi grande quanto una casa. Non sei lucido sotto porta, non hai i coglioni per vincere. Non hai idea di cosa significhi concentrazione e voglia di portare i tre punti a casa. Non mi riferisco chiaramente a Insigne: in quel rigore è stato condizionato dal fatto che più di tutti, da napoletano, sentiva la partita contro la Juve, per cui, nonostante la paura, ha voluto tirarlo lui. Ma l’emotività ti fotte, Lorenzo, sempre – 6

HAMSIK 6 – Subentra a Insigne (68’) sull’uno a uno. Lotta, cerca di farsi largo, prende palla e la fa girare. A un passo dal palo sinistro di Buffon, il portiere gli sventa il colpo ravvicinato (70’) appena dopo il gran volo del numero uno juventino sul gran tiro di prima intenzione di David Lopez. Si era ancora in parità.

Perché non era in campo dal primo momento? Perché non ha coraggio. E Rafa lo sa. È bellissimo, ha un gioco fantastico, ma se non hai le pale non servi. In più di un’azione, nel secondo tempo, non ci ha creduto fino in fondo, non è andato ad attaccare, non c’era, non ha finalizzato. Un eterno “non”. Questo non lo capirò mai – 5,5

HIGUAIN 4,5 – Svuotato, chiuso irrimediabilmente da Ogbonna e Barzagli più veloci e più forti sul piano fisico. Non riceve molti palloni e ne sbaglia più di uno fallendo l’appoggio per i compagni. Quando se ne va, solo, in contropiede si fa raggiungere e chiudere dai due centrali della Juve. Sostituito a inizio di ripresa.

Ecco, quello che ho detto a proposito dei rigori falliti quando si parlava di Insigne non riferendomi ad Insigne, lo avete presente? Bene, è riferito a Higuain. Quando Benitez lo ha sostituito ho pensato “finalmente”. E infatti è uscito Higuain e il Napoli è tornato in campo. Non lo voglio uno che non è in partita come si deve. Se ne parla alla prossima – 4

GABBIADINI 6 – Entra al 46’ sostituendo il Pipita. Da prima punta centrale non ha molto spazio. Subito ostacolato da Ogbonna in area, forse era rigore. Tenta un clamoroso pallonetto dalla distanza che si spegne fuori (62’). Buffon gli nega il gol all’88’.

I clamorosi pallonetti a volte sono inutili. Tipo ieri – 5

BENITEZ 6 – Inventa un Napoli a sorpresa per confondere i corazzieri della Juve col movimento continuo dei suoi brevilinei (Callejon, Mertens, Insigne) escludendo Hamsik in partenza. La soluzione è interessante. Mertens gioca da centrale ed è il più vivace degli azzurri. Il Napoli è in partita con la difesa alta e il continuo movimento dei centrocampisti (Gargano e David Lopez) e le tre mezze-punte. Non funziona Higuain sovrastato dai centrali juventini. Funziona alla grande David Lopez alla sua migliore partita in azzurro. Movimento continuo, inserimenti offensivi, il gol dell’1-1, il gran tiro al volo del due a uno sventato da Buffon, la palla di poco a lato di testa. Non esita a sostituire uno spento Higuain ritoccando il Napoli nella ripresa, prima puntando su Gabbiadini punta, poi Hamsik nel suo ruolo per Insigne esausto e Mertens resistituito alla corsia sinistra. “Dimostriamo di essere squadra” aveva incoraggiato i suoi nello spogliatoio. Il Napoli ha risposto bene alle sue ultime “invenzioni”, ma la fisicità, la concretezza e la grinta della Juve alla fine hanno avuto ancora il sopravvento. Quattro sconfitte consecutive sul campo della Juve e finalmente un gol dopo tre gare a secco. Speranze tenue e chissà se il match conclusivo con la Lazio sarà decisivo. Mesto addio del tecnico madrileno.

La sostituzione di Higuain, sola, gli merita il voto. Tradito dai suoi tutto il campionato, a parte poche eccezioni, finalmente gli ha detto “fanculo”. Se perdiamo la Champions perché vince la Lazio non li perdonerò mai. Per la partita di ieri, con un tempo regalato per intero, non li perdonerò mai – 6

Ps La coreografia sull’Heysel, che meraviglia, stupenda. Tutti quei cartelloni a ricordare i morti innocenti. Ma poi, puf, si festeggia lo scudetto e si inneggia al Vesuvio. Vergogna bianconera. Non si cancella nemmeno con tutti gli striscioni del mondo. Povere vittime dell’Heysel. Si staranno rivoltando nella tomba. Poveri bambini juventini, mi fa orrore pensare siano educati a questo: quelli che venivano inquadrati mentre gioivano o inveivano in tenera età mi facevano orrore, non ci posso fare niente. Una volta in più da condannare il gesto di Britos, alla luce di tutto questo, anche se nemmeno lontanamente equiparabile, poiché dettato da frustrazione. I miei figli non devono essere così, a costo di vietargli di guardare le partite in tv. Perdenti dentro, non importa quanti ne vinci “sul campo”: ma che schifo.
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

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