ilNapolista

Noi napoletani non abbiamo toccato Milano, abbiamo solo sfondato il Milan

Noi napoletani non abbiamo toccato Milano, abbiamo solo sfondato il Milan

Ragazzi, devo dirvi una cosa, c’è mancato poco che venissi meno al principio cardine della rubrica, ho rischiato di guardarla, ma non l’ho fatto, so’ stat’ omm’. Niente, stavo a Milano, a casa, io solo, la tentazione è stata forte. Non sapendo che fare ho chiesto conforto ad alcuni amici napolisti, no, non posso fare nomi. Sappiate che hanno talmente filosofeggiato che non hanno saputo darmi una risposta, le loro considerazioni hanno spaziato da Kant a Quelo di Guzzanti, da Hegel a Virgilio, da Bruscolotti a Pippo Baudo, in pratica hanno detto: «Sono fatti tuoi». Quindi niente da fare, mi sono fatto anima e coraggio e non l’ho guardata nemmeno questa volta. Ho sbirciato su Twitter, un po’ qua e un po’ là, mi sono orientato, ecco. Abbiamo vinto, bene. Comunque, nel mio palazzo confermo la presenza di tifosi del Napoli, a giudicare dalle urla, zero milanisti a sentire il silenzio, o zero Milan in campo. Comunque, resisto, leggo, cazzeggio, non la guardo, mi muovo lungo tutto il mio appartamento (tempo di percorrenza 15 secondi, compreso il bagno), me la faccio passare. Vinceremo, mi dico.

Quando la partita è, più o meno, all’intervallo mi scrive mia sorella, sì quella dell’Empoli, il whatsapp è il seguente: «Ch’ vuo’ fa’? Lo vuoi sapere o no?», rispondo: «Che cosa?». Lei, immagino ridendo molto: «Il risultato». Non ho più risposto fino a stamattina quando le ho scritto: «Ti metto un’altra volta nell’articolo, accussì t’mpar’». Ma tu vedi un po’, parenti serpenti. Molto dopo il mio appartamento la partita finisce, tre a zero, molto molto bene. Li abbiamo schiattati, come sempre dovrebbe essere. Faccio il tentativo di guardare La Domenica Sportiva (è la seconda volta in questo campionato), resisto fino ai gol del Napoli. Uagliù non si possono ascoltare, sono tremendi. Il mio amico Raffaele mi aveva già fatto notare come a Sky insistessero sull’espulsione di De Sciglio, dopo 45 secondi bla bla bla, partita compromessa bla bla bla, evitando di sottolineare come il Napoli avesse impiegato solo pochi istanti per arrivare in porta. Dico a Raffaele e a tutti che hanno fatto la stessa cosa pure in Rai. Afammocc’. Ricorderò sempre la faccia di Marco Civoli, incazzatissimo per il silenzio stampa del Napoli. E sempre la faccia di Tardelli, che quando il Napoli vince sta proprio male, mi dispiace Marco, jamme, non ti avvelenare. Guardo i gol e spengo. Ri-afammocc’. Ho apprezzato moltissimo gli striscioni per Ciro Esposito esposti dai tifosi milanisti, volevo ringraziarli, ecco. Ho apprezzato molto meno gli altri miei concittadini che con le spugne in mano si sono messi a pulire i muri, in preda a chissà quale orgoglio, trovando il modo di insultare i meridionali anche stavolta (cercate i video sul sito del Corriere, se volete). È impossibile non toccare Milano se ci fai un’esposizione mondiale, ma la visione delle persone è talmente limitata che è inutile parlare, poi votano a cazzo, poi se la prendono con gli extracomunitari, eccetera. Guardate che gli stessi che avete visto con le spugne in mano sbagliano a fare la raccolta differenziata. Noi non abbiamo toccato Milano, abbiamo solo sfondato il Milan. Un abbraccio a Pippo Inzaghi che mi fa tenerezza e che nun è nu strunz’.

C’è la questione di Higuain che sbaglia troppi rigori, vabbuò. Diceva Diego, parola più parola meno: «Solo chi non ha il coraggio di calciare i rigori non li sbaglia mai». Sembra Boskov ma è Maradona. C’è la questione Hamsik, questa settimana è stato arretrato nel box di casa sua, è partito da là quando ha segnato. C’è la questione Insigne: bravissimo. C’è la questione Gabbiadini, il miglior acquisto di gennaio di tutti i campionati europei. Per me è già napoletano.

Note a margine:

–  Stamattina doppio cornetto Hamsik/Insigne

–  Rafa, se resti mi fai felice

–  Hanno cacciato Zuniga pure dall’Expo, al padiglione Colombia tengono da fare.

–  Ho visto De Guzman fare ore di fila per entrare a visitare il Duomo, non è mai riuscito a inquadrare la porta.
Gianni Montieri

ilnapolista © riproduzione riservata