ilNapolista

A voi che state pensando di acquistare il biglietto di Napoli-Lazio

Avevamo quasi perso ogni speranza ed invece il destino ci ha voluto concedere un’altra possibilità. Abbiamo un’ultima, decisiva battaglia da combattere.

Ma vi prego, cari lettori che, come me, vivete l’immensa passione per questa maglia e per questi colori, fermatevi un attimo. Prima di correre a comprare il biglietto della partita, dedicate un momento a leggere le mie seguenti, umili parole.

Non siamo già in Champions.

Non assisterete ad una vittoria facile, ad una passerella, una goleada. Sarà veramente dura. Durissima.
La Lazio è un’ottima squadra ed ha disputato un campionato, al momento, migliore del nostro.
Non ha preso parte a competizioni europee e dunque arriva a questa partita con, se non erro, 15 partite in meno nelle gambe. Avranno più fiato. Saranno arrabbiati per aver perso il derby e non vorranno buttare al vento la grande rimonta di cui sono stati protagonisti.
Hanno ben due risultati su tre a disposizione. Potranno, cioè, gestire la gara con cautela, chiudersi per provare a punirci in contropiede, ed hanno il talento ed il tasso tecnico per riuscirci.
In ultimo, ma non meno importante, hanno un peso notevole nello scenario politico della federazione. Cosa che, come abbiamo avuto già modo di vedere, non è affatto irrilevante.

Al contrario, il Napoli è stremato. Sfiancato dalla più lunga stagione della nostra storia: con la Lazio sarà la cinquantanovesima partita giocata da agosto. Molti dei nostri, complice il mondiale in Brasile, non conoscono pausa da quasi due anni. Inoltre non è stato un anno semplice: fin dal sorteggio dei preliminari di Champions, la sorte ha deciso di voltarci le spalle. E La pressione ambientale è stata elevatissima. Ai ragazzi non abbiamo perdonato nulla, li abbiamo stroncati ad ogni pareggio, chiamandoli inadeguati, facendoli sentire non all’altezza. E questa sfiducia, inutile nasconderlo, non li ha certo aiutati.

Il pronostico, dunque, è totalmente a nostro sfavore e ci sono alte probabilità che andrà male.
Vi invito ad immaginarlo questo scenario: l’arbitro fischia ed i nostri avversari esultano, a casa nostra. Il Napoli si ritira dal campo, a testa bassa, sommerso dai fischi.
Sugli spalti, scomodi e sporchi e per essere sui quali avete speso 20, 50 o 100 euro, siete delusi, arrabbiati, nervosi. Cosa stareste pensando? Che non ne è valsa la pena? Che, se l’aveste saputo prima, quei soldi non li avreste spesi?

Bene, allora accettate il mio consiglio: restate a casa, non compratelo il biglietto. Risparmiate a voi stessi questa ennesima delusione.
Perché se non riusciamo ad accettare l’idea che si possa perdere, che possa andar male, allora non abbiamo alcuna speranza di vincere. Finiremo per creare quel freddo clima di insofferenza che, tra mormorii e fischi, troppe volte ha accompagnato la squadra quest’anno e ci condanneremo da soli.

Ma se, al contrario, l’idea di una sconfitta quasi certa vi fa venire i brividi, ma non vi fa retrocedere neanche di un passo, allora correte a comprate il biglietto. Il Napoli ha bisogno di voi.

Sia chiaro, però: non ha bisogno dei vostri consigli tattici, di formazione, o di dritte sulla prossima campagna acquisti; perché, per quanto le vostre opinioni possano essere competenti, e non ho alcuna ragione per dubitarne, resteranno comunque inascoltate: sono altri a decidere, facciamocene una ragione.

Il Napoli ha bisogno del vostro tifo, del vostro sostegno.
Perché, nel caso l’avessimo dimenticato, questo siamo e questo sempre saremo: tifosi e sostenitori.

Abbiamo riempito lo stadio e lottato in anni in cui eravamo rappresentati sul campo da giocatori mediocri e sfidavamo formazioni per le quali venire al San Paolo era il punto più alto di un’intera storia. Non abbiamo mai abbandonato il Napoli, neanche quando, da quelle stesse squadre, subivamo sconfitte umilianti.
Siamo stati in settantamila in serie C, record europeo forse ineguagliabile per una partita di terza serie. Settantamila.
Restare sempre al fianco della squadra è stata la nostra più grande vittoria, superiore ad ogni titolo o coppa che abbiamo vinto e mai vinceremo.
Questo ci ha sempre permesso di girare a testa alta, anche negli anni più bui: l’amore incondizionato per la nostra maglia.
E se il Napoli non avesse mai vinto nulla nella sua storia, noi per quale squadra staremmo tifando oggi? Il Napoli, senza alcun dubbio. E se ci dicessero che il Napoli da oggi in poi non vincerà più nulla, noi per quale squadra tiferemmo? Il Napoli, senza alcun dubbio.

I tifosi di molte altre squadre non potrebbero dire lo stesso, ve l’assicuro. E’ anche e soprattutto per questo che ci odiano: siamo, in fondo, quello che loro non hanno avuto il coraggio di essere.

Su queste certezze dobbiamo basare il nostro orgoglio, non su trofei e scudetti che, per evidenti limiti economici, sono e sempre saranno rari da queste parti.
Parafrasando qualcuno di molto più grande di noi, si potrebbe dire che tifare Napoli non è mai stato facile, ma non è mai stato triste.

Domenica abbiamo un’importante “chiamata alle armi”. Mettiamo da parte qualunque pregiudizio: che ci piaccia o meno la squadra, l’allenatore o il presidente, riscopriamo l’infinito orgoglio d’essere Napoletani e con questa fierezza andiamo allo stadio. Schieriamoci al fianco dei ragazzi in campo. Gridiamo, cantiamo, soffiamo forte nelle vele della nostra squadra. Se pur dovessero commettere degli errori, applaudiamoli forte, mostrando loro la nostra fiducia.
Fischiamo gli avversari fino a fargli tremare le gambe. Torniamo a trasformare il nostro sacro Tempio di Fuorigrotta nell’ “inferno con la pista d’atletica”, diventato uno spauracchio temuto in tutto il mondo. Facciamo sentire di nuovo il ruggito del San Paolo.
Diamo tutto, fino ed oltre il novantesimo. Anche se la partita dovesse improvvisamente mettersi in salita, diventare più difficile del previsto, dobbiamo essere pronti a soffrire e a sostenere.

Solo così potremmo farcela e potrà essere una grande vittoria di tutti.

E se anche dovesse andar male, avremmo perso una partita di calcio, come può accadere nello sport. Ma non saremo sconfitti nell’orgoglio. Perché chi dà tutto sul campo esce sempre a testa alta.

Cio che è certo è che domenica sarà vera battaglia.

E noi, uniti ed indomabili, dovremmo lottare fino all’ultimo secondo.
Come Spartani, come Napoletani.
Riprendiamoci il terzo posto.

Forza Napoli. SEMPRE!
Luca D’Emilio

ilnapolista © riproduzione riservata