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Cca nisciuno è settario (risposta a Bocca su Benitez e i rafaeliti)

Cca nisciuno è settario (risposta a Bocca su Benitez e i rafaeliti)

Integralisti, talebani, preilluministi, fideisti. E, ancora, settari. Come oggi ci ha definiti Fabrizio Bocca, giornalista di Repubblica titolare di uno dei più seguiti blog di pallone, “Bloooog!”, su Repubblica. Bocca ha sempre seguito con attenzione e simpatia il Napolista, anche oggi ha scritto un articolo in cui scrive: “In questa stagione ho molto volentieri, ma sempre affettuosamente, pizzicato i “rafaeliti”, come faccio puntualmente con tutte le sette e i settari del mondo del pallone: tottiani, mourinhiani, lippiani, delpieristi. Ogni volta resto interdetto e meravigliato, come un viaggio tra i mondi di Star Trek. Inutile dirvi, immagino, di essere “laici”». 

Laici. Ci torneremo. Il titolo del post è: “Davvero Benitez è il nuovo allenatore del Real? E il Napoli? I Rafaeliti che tanto lo amano si sentono traditi? Insomma abbiamo fatto scappare un grande tecnico o uno tutto Chiacchiere e Distintivo?” Nel titolo c’è tutto. La notizia è, appunto, questo presunto interesse del Real Madrid (non il Roccabascerana di sotto) per un allenatore che in Italia (e da buona parte di Napoli) viene considerato alla stregua di un pacioccone fuori dal mondo, una sorta di tontolone che vive in un mondo tutto suo (a Napoli chiattone e incompetente). Inadeguato al calcio italiano e non solo. La verità è che questa notizia di mercato ha spiazzato un po’ tutti: i principi del becerume che per due anni hanno imperversato nei salottini tv napoletani, ma anche giornalisti nazionali nonché parterre televisivi considerati, come quello di Sky, dove Benitez è sempre stato trattato con sorrisini irridenti dalla padrona di casa Ilaria D’Amico e da gran parte dei suoi ospiti. Benitez che in fondo a Parma è stato colto mentre esprimeva un giudizio sul nostro calcio non molto dissimile da quello che in altri termini, in questi giorni di buriana, hanno espresso i nostri presidenti della Repubblica e del Consiglio.  

Ci sentiamo traditi da Benitez? No. Almeno io non mi sento tradito. Mi sento e mi sono sentito onorato di averlo avuto come allenatore per due stagioni, con la speranza (finché c’è vita) che ce ne possano essere altre. Un allenatore che è una diversa visione del mondo e quindi anche del calcio. Un allenatore che ci ha fatto smettere di essere la squadra simpatia (perché lo sappiamo, no, cosa vuol dire quando uno è simpatico eh). Un allenatore che qualcosa ha anche vinto: negli ultimi due anni quel che non ha preso la Juve, lo abbiamo conquistato noi, non Garcia né Mancini né Lotito. Gli stessi juventini, che hanno meritato il loro quarto scudetto consecutivo e si apprestano a giocarsi la Champions contro il Barcellona, hanno dichiarato che il momento più difficile della stagione è stato a Napoli e l’unica sconfitta rilevante l’hanno subita da noi a Doha. Per non parlare di una semifinale in Europa che qui, in periferia, mancava da 26 anni, dai tempi in cui per il nostro bene ci invitavano a disfarci di quello che in campo per carità ma fuori brrrr…

Laicamente, osserviamo che la stampa nazionale (incluse le tv) spinge, ovviamente per il bene del Napoli, a liberarci di Benitez e ad affidare il Napoli alle sapienti mani di Mihajlovic tecnico rispettabile ma che fin qui vanta come record un decimo posto col Catania condito da esoneri sparsi qua e là. Uno che non è mai stato in panchina in una partita europea. Ora, per carità, sappiamo che lo fanno a fin di bene e a Napoli non sono affatto pochi (anzi, sembrano essere la maggioranza) quelli che non vedono l’ora di liberarsi del chiattone per spiccare chissà quale volo. Ma noi, stupidi dogmatici, continuiamo a pensare che sia meglio risultare antipatici e avere in panca uno che ha fatto piangere il Milan in una finale storica, che ha portato a casa due Coppe Uefa, e che incredibilmente pare che sia in testa ai desideri del Real Madrid. E che, tutto sommato, qualche partita di calcio niente male ce l’ha fatta giocare. Ora, per carità, saremo sicuramente vittime di un’allucinazione, l’integralismo farà brutti scherzi, non saremo obiettivi, perché lo sappiamo che la verità sta nel mezzo, che non è mai tutto bianco o tutto nero, però questo partecipato interesse per il bene del Napoli un po’ ci appare sospetto. Insomma, parafrasando Totò: cca nisciuno è settario. 
Massimiliano Gallo

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