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Pagelle / Hamsik è tornato il principe azzurro, Maggio straordinario, Andujar due volte decisivo

Pagelle / Hamsik è tornato il principe azzurro, Maggio straordinario, Andujar due volte decisivo

Wolfsburg-Napoli 1-4, le pagelle di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

ANDUJAR 7 – Due interventi eccezionali per partecipare alla festa. La strepitosa deviazione con una mano sulla traversa (violento tiro di Schürrle) sul 2-0 e la straordinaria reattività a sventare la deviazione ravvicinata di Guilavogui sul 3-0. Poi altri interventi sicuri rubando la palla alta a Dost (1,96), bloccando a terra i cross bassi e velenosi di Vieirinha e Caligiuri. Ma, finalmente, aveva davanti una signora difesa.

“Una signora difesa”. Grande Mimmo! Ieri abbiamo funzionato in ogni reparto ma soprattutto ho avuto la sensazione che fossimo talmente concentrati in difesa, tutti, che nulla avrebbe potuto scalfirci (peccato per quel gol preso!) – 7

MAGGIO 8 – È in un momento straordinario. Ha corsa, grinta, audacia, difende e si propone, riduce al minimo indispensabile i palloni all’indietro. Avvia l’azione del 2-0 giocando Schürrle di tacco. Al tedesco campione del mondo non lascia una palla. Più complicato tenere Caligiuri. Un paio di errori in una partita giocata con foga e concentrazione massima.

Di nuovo l’incursione in area senza palla al piede, di nuovo corse a pazzo come se non ci fosse un domani, di nuovo la grinta, quella che non si compra al mercato, ma che chissà da dove ti spunta in una fantastica sera di aprile. Che partita, che grandissima partita. Non cambiate di una virgola la sua alimentazione, il suo habitat, quello che è: adda murì accussì! – 10

ALBIOL 7 – C’erano da fronteggiare le torri tedesche (1,96 Dost, poi 1,94 Bendtner). In collaborazione con Britos non gli lascia una palla. Sul gol di Bendtner si fa risucchiare con Britos sulla corsia di Perisic e lascia vuota l’area di rigore, ma s’era alla fine e col vantaggio di quattro gol. Spazza vigorosamente l’area.

Peccato per quella sbavatura, per la quale divide a metà la responsabilità con Britos, peccato – 7

BRITOS 7 – Gioca d’anticipo e sul gioco alto è imbattibile. Preferito a Koulibaly per la maggiore esperienza. Sui corner, l’intera difesa fa mucchio e non lascia una palla ai colossi tedeschi (Dost, Naldo tra gli altri).

A paragone di Alonso e Dante dell’altra sera, un colosso J – 8,5

GHOULAM 6,5 – Qualche problema a contenere Caligiuri, va meglio quando Schürrle si sposta sulla sua corsia. Mertens copre poco, ma lui è attento ed è bravo anche a proporsi in attacco. Nel finale fa spiovere nell’area tedesca un tiro-cross perpendicolare che mette in ansia Benaglio.

Una buona partita, ma gli altri l’hanno fatta straordinaria – 6,5

DAVID LOPEZ 6 – Benitez lo sprona a pressare alto su Luiz Gustavo. Intercetta numerosi passaggi con un gran movimento.

Un primo tempo da dimenticare. Il voto è una media con il secondo, nel quale si è leggermente ripreso – 6

INLER 7 – Esce spesso su De Bruyne riducendone la pericolosità, poi pressa a destra e a sinistra. Prende palla e sa portarla avanti giocandola velocemente. Domina nei contrasti. In area spazza con decisione. Qualche buon lancio.

Sembrava un pazzo, considerando anche il brutto primo tempo giocato da Lopez, guardarlo giocare come un leone è stato bellissimo – 7,5

CALLEJON 7 – Deve fronteggiare Rodriguez che è il difensore mancino che scende e gli lascia solo battere le punizioni e i corner. Torna scattante nei capovolgimenti di fronte. Rapidissimo a sfruttare l’errore di Guilavogui, altrettanto nel servire ad Hamsik la palla del 3-0. Molto presente nella fase difensiva.

Continuo a credere che anche quando gli manca il gol sia fondamentale – 7,5

HAMSIK 8,5 – È tornato il principe azzurro. Partita disinvolta, nutrita dalla sua classe. Segna due gol da centravanti con lo spazio che gli lascia Higuain cui restituisce molti palloni, mettendolo due volte davanti a Benaglio. Un tandem d’oro. Doppietta europea e sono cinque i centri europei quest’anno. Domenica aveva ritrovato il gol contro la Fiorentina. Agile, veloce, pronto a distribuire la palla, prontissimo a improvvisarsi punta centrale nella difesa larga dei tedeschi. Esce al 75’.

Visione di gioco, fantasia, intelligenza, potenza, rabbia quando ha segnato. Artefice di gioia. 17 volte grazie, capitano. – 10

GABBIADINI 7 – Entra al posto di Hamsik e ci mette un minuto per andare a segno. Colpo di testa sul cross di Insigne, secondo gol europeo in maglia azzurra. Scocca il suo formidabile tiro da fermo e fa tremare la traversa. Pare che siano quattro sinora i pali colpiti. Uscendo Higuain, fa da centravanti.

L’uomo dei pali (e delle traverse). Il gol appena entrato mi ha lasciata incredula, tutto il Napoli mi ha lasciata estasiata – 7

MERTENS 6,5 – Effervescente in attacco, copre poco sulle discese di Vieirinha. Ma è suo il primo assist-gol sull’1-0 di Higuain pescato con un gran lancio. Prende una botta dal gigante Dost e accusa qualche difficoltà nella ripresa. Esce dopo un’ora.

Che paura su quella botta, Dio mio! La palla passata ad Higuain è stata una pennellata di stile su una tela già dipinta a perfezione – 7

INSIGNE 7 – Entra per Mertens (60’) e ha tanta voglia di giocare e stupire dopo l’infortunio che l’ha frenato per cinque mesi. Ripete per Gabbiadini (quarto gol) il cross pennellato al millimetro che aveva fatto domenica per Callejon contro la Fiorentina. È subito frizzante. Impegna Benaglio in una parata difficile. Arretra e copre più di Mertens, ma è ugualmente fresco e pimpante in attacco. Pennella altri due cross al bacio per Higuain e Callejon. Difende ed è strepitoso, nel recupero, a intercettare di petto e quasi in tuffo al limite dell’area azzurra su un cross a mezza altezza dei tedeschi.

Dà direttive ad Higuain, impazza dappertutto. Ha voglia, grinta e, soprattutto, una fantastica intelligenza in campo. Non ci sono parole per dargli il bentornato: è meglio di prima dell’infortunio – 9

HIGUAIN 8 – Non ha più il volto incazzato e gioca una gran partita in attacco, in sostegno alla difesa sui calci piazzati (due salvataggi) e a centrocampo dove contrasta e vince di forza due duelli con Luiz Gustavo. Segna un gol di abilità che apre la partita. Sul lungo lancio di Mertens stoppa di petto e calcia di destro nonostante la leggera spinta alle spalle di Rodriguez. Un gol e l’assist per il raddoppio di Hamsik. Solo davanti a Benaglio (lancio di Hamsik) si fa intercettare il pallone dal portiere in uscita disperata. Una partita a tutto campo. Si allarga sulle fasce aprendo lo spazio centrale per gli inserimenti di Hamsik (e sono due gol per Marek). Ottavo centro europeo per il Pipita. Esce nel finale.

Uno stop di petto su passaggio memorabile di Mertens, coordinazione e gol. Basterebbe questo a farne un campione. Poi, se ci si mette i recuperi, la fase difensiva che non gli spetterebbe e che invece pure si impegna a fare, il fatto che non si lamenta ma semplicemente gioca, allora si ha il fantastico Pipita di cui non vorremmo mai privarci. Divora almeno due occasioni gol. Quella persa davanti al portiere è un errore macroscopico ma importante: là gli dovevi trapanare le mani, o tirare alto. Crederci, sempre – 8,5

HENRIQUE s.v – Entra all’86’ per Higuain che ha bisogno di rifiatare dopo un match intenso. Non deve fare molto.

Scomparso di fronte alla gioia che già ci riempiva l’anima – s.v.

BENITEZ 9 – Riprende coraggio e dove squadre italiane imposterebbero una partita difensiva per limitare i danni e speculare sul contropiede, contro un avversario strafavorito alla vigilia, schiera una formazione offensiva con tutti gli assi dell’attacco. È la prima sorpresa vincente. La seconda sorpresa è che presenta una squadra tonica, compatta, audace. Preferisce Britos a Koulibaly in difesa e ha avuto ragione. Più esperto l’uruguayano. Vuole che la squadra giochi, faccia la sua partita, perciò rinuncia a Gargano per due mediani più portati alla manovra. Il tridente lo esalta. E si mantiene fedele alla sua “filosofia” anche nei cambi, Insigne per Mertens e Gabbiadini per Hamsik attaccanti per attaccanti. Smonta la seconda squadra della Bundesliga presentando una squadra ben raccolta e guizzante nelle ripartenze che fanno a fette la difesa tedesca. Una gran soddisfazione nel giorno del suo compleanno (55 anni). La Coppa è il suo mestiere? Intanto guadagna la semifinale di Europa League.

Uno che sta stravincendo e che fa entrare un altro attaccante e non un difensore per me va onorato e rispettato sempre. Nel giorno del suo compleanno il regalo vero lo fa a tutti noi e i suoi lo fanno a lui. Il coraggio, insieme alla meticolosità difensiva e alla rabbia per aver preso quel gol quando la partita era da concludere senza sbavature, fa di lui il mio condottiero ideale. Le dichiarazioni post partita, velatamente critiche nei confronti delle dichiarazioni di DeLa sulla Napoli vorace e sulla necessità di investire sui giovani e le strutture ne fanno l’unico in grado di condurre a termine un progetto di crescita di livello internazionale che è l’unica cosa che vorrei: per il Napoli e per Napoli. Ha detto quello che pensiamo in tanti: bellissimo. Cada la lingua a chi dice che il Wolfsburg era una mezza calzetta: seconda squadra del campionato tedesco, la più forte rimasta in Europa League (con il Siviglia di Emery, contro il quale sarebbe splendido poter giocare una ipotetica finale). Adesso non è concesso neppure un attimo di deconcentrazione: il ritorno non deve essere considerato una formalità. Se la palla è rotonda lo è sempre, non dimentichiamolo mai. Ah, i tedeschi, sotto di due gol intonavano cori di sostegno. I tedeschi, sotto di tre gol, continuavano a incitare. I tedeschi, sotto di quattro gol, facevano la sciarpata. Pazzi. Pazzi. Non i tedeschi, naturalmente.– 10

p.s. Non c’è niente da fare: il Napoli capisci subito che partita farà da quando entra in campo. Ieri, il Martire ed io, sedevamo ancora al tavolo della cena, quando è iniziata la partita. Li abbiamo visti iniziare determinati e concentrati e abbiamo iniziato a sporgerci in avanti, avanzavamo un po’ ad ogni azione, abbiamo finito quasi attaccati alla tv, sudati, stremati, felici. Incanto: l’unica parola in grado di descrivere tanta bellezza. Sì, mi sono commossa. Un incanto bellissimo, soave, unico. La rabbia che esplode e che ti fa andare in gol. “Se ieri hai vinto, lo hai fatto per me: se ieri hai vinto, oggi vinco anche io”. Mi sembra la migliore descrizione di una partita non perfetta ma indimenticabile. Le imperfezioni, a volte, sono quelle che hanno, a volte, un gusto in più.
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

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